Se la Destra non fa la Destra

Angelo Cennamo

La burrasca finanziaria che si è abbattuta in questi giorni sui Paesi dell’euro e che ha spinto l’Italia a varare una manovra “lacrime e sangue” di diverse decine di miliardi, ci sta insegnando due cose : 1) che le sorti economiche delle nazioni non sono tanto nelle mani della politica, quanto in quelle dei mercati internazionali; sono loro, infatti, che giudicano, valutano e decidono dove è conveniente investire, e quindi dove portare e far crescere il denaro; 2) che, mentre nelle aule del nostro parlamento e negli studi televisivi della rai le forze di maggioranza e di opposizione giocano alla “quadriglia”, nel resto del mondo ci si concentra sulla gravità del problema, e con spirito di gruppo si cerca di affrontarlo nel migliore dei modi. Qui da noi, nell’ Italietta dei mille distinguo e dei mille campanili, la cosa che conta di più, per la sinistra, non è salvare il Paese dal default, ma gettare nel default il capo del governo e la sua coalizione. Per la destra, far finta di cambiare perchè nulla cambi. Partiamo dalla manovra che il superministro Tremonti ha disegnato per conseguire, dice lui, il pareggio di bilancio nel 2014. Spulciando le pagine del provvedimento, troviamo ben poco che serva a rilanciare il pil e a far uscire in tempi ragionevoli il nostro Paese dalla stagnazione che lo attanaglia oramai da diversi anni : giusto il nuovo regime forfettario per gli imprenditori under 35 ed una maggiore considerazione dei Comuni più virtuosi. Non abbiamo letto di drastiche riduzioni della spesa pubblica ( al contrario 65.000 precari della scuola saranno immessi nei ruoli nel prossimo triennio), nè di un abbattimento decisivo e consistente della pressione fiscale, quantomeno rivolto alle aree più depresse del centro sud. Da un governo di destra ci saremmo aspettati meno lacci e lacciuoli ( che fine ha fatto la riforma dell’art. 41 della costituzione?) e meno Stato. Lo Stato, ovvero il pubblico, sembra invece avere aumentato i suoi spazi ed i suoi costi. Nel programma elettorale del Pdl era prevista l’abolizione delle Province : quale occasione migliore di questa? E che dire degli ordini professionali contro la cui cancellazione si è schierata la solita lobby trasversale delle caste? Neppure il gesto simbolico di tagliare le auto blu ha visto la luce, se non nella versione paracula di lasciare quelle non superiori alla cilindrata di 1.600 centimetri cubici. E la sinistra? Al di là di invocare le dimissioni del Cavaliere ( arma a doppio taglio, perchè se questa preghiera dovesse trovare finalmente accoglimento, vorremmo vedere, poi, cosa resterebbe di quella accozzaglia di “socialdemocratici”), non fa altro che puntare il dito contro la manovra di Tremonti, giudicandola iniqua e vessatoria. Chissà, forse perchè le ricorda le finanziarie di Vincenzo Visco?

4 pensieri su “Se la Destra non fa la Destra

  1. @cennamo:

    la sinistra dice quello che dice perché a parte del suo popolo della responsabilità potrebbe non fregare nulla e l’appoggio al governo potrebbe essere malvisto. Oltre a questo, ci sono i grillini (ma anche alcuni giornalisti come Travaglio) in agguato pronti a dire che ancora una volta c’è stato un inciucio.

    La manovra non rilancia niente (e se lo dice pure D’Alema, noto dinosauro, sul Sole24Ore…).

    La mossa dei 65.000 precari, dopo che i precari si sono pure stancati di protestare e dopo che il governo ha chiuso loro fermamente tutte le porte per due anni, appare inspiegabile.

    La pressione fiscale aumenta in maniera subdola e direttamente sulle buste paga (per chi ce l’ha), considerato che vengono ridotti i contributi per lavoro dipendente e per figli a carico (forse apparano a 60/70 euro/mese, ma attualmente per una famiglia sono soldi benedetti).

    Le Province sono centri di potere e comunque chissà quanto costa farle fuori in termini di mera logistica (i dipendenti sicuramente finirebbero accorpati alla Regione, non verrebbero di certo licenziati). Io sarei per l’abolizione, ma non tutti nel centrosinistra sembrano d’accordo (nei fatti).

    Che la manovra sia vessatoria non ci sono dubbi: trovo non giusto dire che una manovra è di sinistra anche quando la fa la destra. La destra ha partorito questa manovra-senza-crescita e questa è la manovra dell’attuale destra italiana. Se questa destra all’elettore di destra non piace, l’elettore di destra troverà il modo, in futuro, di portare al governo persone di cui si possa fidare maggiormente.

    Comunque, in tutta onestà, rimpiango i Visco e diverse altre persone, che negli anni mi hanno dato per lo meno l’impressione di sapere cosa stessero facendo.

    Guarda che qui, nel senso negativo indicato da te (ma anche nei numeri), siamo ben oltre Visco…

  2. l’Italia ha un bilancio con un debito troppo grande. e per quanto sia un debito detenuto principalmente dagli italiani (oltre il 40%) gli interessi pagati sono veramente insostenibili. senza una riduzione del debito non potremo avere una nazione, figurati te una politica economica liberalista o socialdemocratica.
    questa realtà in qualche modo è stata accantonata, anche nelle tue cronache, dalla destra (destrina) italiana, che dietro la giaculatoria liberale, liberista e libertaria faceva finta che andasse tutto bene. e tamponava con licenziamenti nella scuola pubblica, tagli ai servizi sociali, trasporto pubblico, stop agli adeguamenti salariali etc.. ma alla fine si sono accorti che il problema c’è e va affrontato. e questa manovra, bruttissima, assume un significato imoportante perchè effettivamente si pone l’obiettivo di sistemare i conti.
    come dirti è quasi una prova di serietà sotto la minaccia di una pistola.
    questo centro-destra peninsulare e meneghino si è contraddistinto per aver profuso tutti i suoi sforzi nel tutelate gli interessi di un singolo, importante politicamente ma piccolo di statura e spregevole moralmente, si è inoltre contraddistinto nel difendere piccole o grandi scandali di corrutela criminalità varia, insomma il vero collante è stata appunto l’idea che i liberali, libertisti e libertari italiani possano fare quello che gli pare.
    alla prova dei fatti non c’è stata una decisione di governo realmente strategica, le missioni di pace (guerra) e i rapporti internazionali dimostrano l’incapacità di andare oltre i puttanismi e i pruriti corrutori di un’intera classe dirigente. ora è il momento che vi svegliate e che capiate che i sogni vanno bene quando si dorme ma, al mattino, bisogna alzarsi svegli e pedalare. sono d’accordo con te un minimo di leberalizzazioni nella professioni era stata fatta da bersani, questo governo ha tolto quelle norme, ha bloccato la riforma degli ordini professionali, ha mantenuto intatte le lobby dei farmacisti e dei notai, e dei medici e degli avvocati, continua tu che ne sai più di me…
    quindi che dirti sveglia caro angelo (cennamo) e difendi i tuoi ideali veramente quindi: cambia partito e scendi dal tuo pulpito del pdl liberalliberistalibertario.

  3. Bersani aveva liberalizzato solo l’aspirina. In quelle “lenzuolate”, come le chiamava lui, non si c’era nulla di positivo. Ad onor del vero, questo governo qualche liberalizzazione l’ha fatta. Ma gli italiani vogliono l’acqua pubblica, i trasporti pubblici, la spazzatura pubblica, la tomba pubblica……

    cennamo.angelo@tiscali.it

  4. Angelo, nella mia modesta opinione, ti sbagli. Bersani non ho capito cosa c’entri: di fatto non c’è nessun governo negli ultimi 20 anni che abbia liberalizzato quanto Bersani (anche nella tua professione, se non erro…): e l’aspirina, in tutti i casi, ha creato per lo meno alcuni posti di lavoro, cosa di cui ti potrai facilmente rendere conto facendo una breve ricerca su Intenet (quindi senza doverti recare in una emeroteca). I governi di centrosinistra hanno portato una crescita che quelli di centrodestra non hanno portato e non abbiamo mai rischiato di essere fatti fuori dall’Euro o altri pericoli in cui ci ha messo questo governo inutile (ma pericoloso proprio perché tale). Non ricordo che un governo di centrosinistra mi abbia mai tolto dei soldi direttamente dalla busta paga: ricordo la tassa dell’Euro ma fu parzialmente restituita. Il bistrattato Visco ha anche tolto delle tasse, cose che Tremonti, caro Angelo, non ha fatto: la manovra ci mette le mani nelle tasche in maniera molto diretta e, in tutta onestà, non so cosa ci verranno a raccontare alle prossime elezioni.

    Qui trovi una intervista: http://www.cndcec.it/Portal/Press/Default.aspx?Id=7bb2ac15-34a7-4c48-b2a3-c26821ea5afa

    Qui trovi pure il triceratopo: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-07-14/manovra-migliorata-serve-piano-114859.shtml?uuid=Aah1L0nD

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