La scuola approva, la vita boccia!
Le prime delusioni dalla vita, scolastiche, rubano il sorriso. E’ accaduto ad Assunta di Lacco Ameno (Ischia) bocciata in prima elementare: in pagella, precedentemente, dei 5 e 6 in scienze, arte e religione e delle insufficienze in matematica ed italiano. A detta della madre, la piccola aveva bisogno d’un supporto scolastico, giammai giunto, in quanto l’ASL non aveva ritenuto ce ne fossero i requisiti. Nonostante la scolaretta non conoscesse tutte le lettere, tutti i numeri (non vero perchè sa contare fino a 20) e non sapesse leggere bene, la bocciatura piovuta come dall’alto, lasciando tutti straniti. In primis Assunta che ora, chiusa in se stessa, non intende andare più a scuola. Difficilmente supererà il trauma subito, nel veder i suoi compagni di giochi, procedere senza di lei. Senza dubbio la scuola deve misurare abilità e competenze, valutare profitto e preparazione, ma deve anche esser di supporto nelle difficoltà d’apprendimento. Sostenere, laddove l’autonomia stenta a procedere e farsi carico delle dinamiche evolutive e comportamentali. Spesso, una bocciatura, può corrispondere ad un flop nello sviluppo, offrendo il fianco a risvolti negativi, che ricadono in ogni caso su chi li subisce, senza possibilità d’appello. Una prossima chance per Assunta, per non subire i primi traumi nell’infanzia?
Il fatto? una bocciatura in prima elementare;
la reazione? La madre (in un Italiano a stento comprensibile) incolpa la Maestra che avrebbe “traumatizzato” una bimba che non ha imparato a leggere e sa contare fino a “cinque”, la Scuola (in genere), l’assenza di un Insegnante di sostegno. Inevitabile ricorso al T.A.R. (quali i vizi di forma?) e richiesta in solido di danni da parte della Scuola. La cronaca non ci dice se verrà intentata una azione penale con costituzione di parte civile o sarà una causa civile. Sarà interessante questo risvolto giuridico.
La sostanza? Fare del male ad un Docente (specie se serio) richiede pochissimo sforzo;
Il paradosso? Il neo ministro Mariastella Gelmini ha reintrodotto i “voti” e la pagella della bimba parla chiaro, voti che portano ad una valutazione sintetica che la bimba non può frequentare proficuamente la seconda elementare. Non vedo contraddizioni logiche tra le premesse e le risultanze.
L’alibi? Ma la madre, novella “pasionaria” s’è svegliata solo adesso?
La morale? Colpisce il fatto del caso isolato: se le valutazioni sono oggi richieste con voto numerico, se ancora non sono stati aboliti gli scrutini, allora dov’è l’anomalia che ha fatto battere il tamburo dei Media?
La (mia ) risposta: l’anomalia è che è probabilmente un coraggioso intendimento della funzione scolastica intesa dai Docenti di questa Scuola e dalla Direzione. Semmai stupisce profondamente la scarsità di queste situazioni. Una sola bocciata su tanti inidonei di fatto a frequentare la seconda elementare?
La soluzione: o il Ministro abolisce verifiche, voti e scrutini o c’è da auspicare che le Ordinanze del Ministro (l’Ordinanza ha valore di “Legge”) vengano rispettate e onorate nella sostanza, proprio come ha fatto questa Scuola.