Tradire…senza pietà!

di Rita Occidente Lupo

Tradire sì, tradire no! Di solito il tradimento corrisponde ad un’inevitabile delusione da parte di chi lo subisce. Nell’ombra, spesso tramata la trappola per venir meno alla parola data, ad una promessa, ad un patto. Ad un rapporto, ad un sentimento, ad un legame. Svariata la gamma emotiva, che coinvolge quando si viene feriti. Pugnalare alle spalle, quanto di peggio possa esistere! Ma pare che nella nostra società, in certi contesti, pane cotidie. “Guardarsi le spalle” urla dall’Isola la Ventura, avvertendo che la vita è una corsa…una giungla, in cui occorre attrezzarsi sempre fino ai denti, per non lasciarci le penne. Una sopravvivenza, che non sempre gratifica: homo homini lupus, giammai obsoleto! Ma in tale contesto, l’esistenza davvero diventa pesante. Asfissiante…asettica per rapporti umani. Un tempo, il vicino, quasi mezzo parente. L’amica del cuore, la confidente più serrata. La famiglia, il tetto sotto il quale ricoverarsi dal mondo ferace. Oggi, invece, proprio sotto lo stesso tetto, meditati i delitti più efferati. Tra le file amicali, ideati i tradimenti più brutali. Negli stabili grattacielo, pluriomicidi senza pietà. Ed allora, al di là della samaritana del pozzo di Sichar, del lebbroso che scendeva a Gerusalemme, delle file del volontariato per le disabilità, restano inchiodate certe brutture, che storcono il naso sull’asfalto metropolitano. Che arricciano le pie intenzioni, di cui son lastricati, corridoi di solitudine. Ma vivere, non ha scritto più di qualcuno ch’è un’avventura meravigliosa? Che ogni giorno schiude nuovi orizzonti? Che l’alba della speranza non conosce tramonto d’epoca? Ed allora, scorciando Tagore, in ossequio anche alla seraficità buddhista, quando si dice che i valori oggi non esistono più, che i punti di riferimento son crollati, che il mondo vive una caligine oscurantista, occorre ridare smalto alle positività, che ancora esistono. Dar fiato al bene, che grazie a Dio ancora c’è ed in una misura che supera a volte le attese umane. A quella voglia di rinfrancare anche il male, sporgendosi in prima persona, oltre il muro della diffidenza. Il tradimento, in qualsiasi misura venga esercitato, resta un crimine contro la persona, ma soprattutto contro lo spirito…un killeraggio che tenta di sopprimere la dignità altrui, senza farsi scrupoli di sorta. Ma, dinanzi a tale scempio, che stronca la spontaneità, mutilando  nello slancio altruista, val pur sempre la pena di guardare oltre: c’è sempre qualcuno che, da inaspettato cireneo, fa compensare il crimine subito!

 

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