Politica privilegiata!

di Rita Occidente Lupo

L’uovo di Colombo…che Tremonti cerca di rovesciare senza che l’albume possa rendere viscide le superfici! Lui, che col bilancino ci sa fare, in chiave d’economy, punta gli occhiali anche sui partiti, sui colletti bianchi. Su quella casta privilegiata che, nel nostro Paese, continua a vantare privilegi per sé e per i propri cari. L’allarme, già da tempo: da anni, le macchine blu, simbol d’una dogana politica, transitante per le tasche dei cittadini. Imbrigliati tra utenze in crescente rincaro ed allarmi occupazionali: tra fisco imperante ed inflazione dilagante! Nei giorni scorsi, quindi, come in quei benedetti corsi e ricorsi storici, che un tempo Vico, stigmatizzò come altalene temporali, di mode ed ideologie, emerso che ancora lo scettro delle spese di troppo, gravita sui partiti, onerosi per il popolo italiano, oltre quelli americani: 30 volte in più che negli Usa, dove esistono non solo sulla carta. Partiti inesistenti, deceduti o tramutati sotto altre sigle, la loro corsa in pista continua  ad abbeverarsi di fondi pubblici. La stessa Camera dei Deputati, che oltre ad 1 miliardo € del 2010, nel 2013  arriverà a 1 miliardo e 100 milioni €. Infatti, i papabili ex parlamentari, godono di laute pensioni, che fanno rabbrividire le casse integrazione: 1813 deputati o loro familiari, intascano un assegno previdenziale  mensile, medio, di 6.352€. Molti di loro non hanno compiuto i sessant’anni. Per  Palazzo Chigi poi, altra storia. Lo staff, soltanto nell’ultimo anno, rincarato del 26 %. L’aereo, inoltre, usato spesso e volentieri: ogni componente del governo, vola 97 ore l’anno a spese del bilancio statale. E questa è l’Italia dei santi, dei mercanti, dei navigatori, dei poeti…e dei politici intelligenti, che riescon sempre a sopravvivere, col calandrino di turno. Col fiato sospeso tra domande d’inserimento lavorativo e liste sature al collocamento: tra passato e presente, in un’Europa costantemente mescolata di colori ed etnìe, senza badare all’economia dei singoli Paesi. Sperimentando un euro sempre più pesante, a dispetto d’un Est che ancora s’impone, per trovar benessere. Una classe politica, la nostrana, che non bada più alla gavetta, ma che lancia in campo, pioneristicamente, giovani e soubrette, escort e giornalisti, al di là dell’esperienza o della militanza politica. Della conoscenza, anche banale, dell’ossatura governativa e della nomenclatura giuridica d’uno Stato ma, la democrazia, per molti anche questo: la capacità di scegliere dal popolo, volti e figure referenziali per…non s’è capito ancora bene cosa, oltre il proprio tornaconto! L’Italia delle canzonette, urlerebbe Bennato, ma anche quella del tricolore, ammonirebbe Garibaldi, col tricolore in Aspromonte: il prezzo d’una identità, oltre il tempo. Una Seconda Repubblica, che congedando la Prima, non è stata capace di liquidare specialmente i personalismi e gli utili interessi: ma se così fosse, il Paese dei balocchi, arriderebbe poco alla mole che s’è scoperta, nella nostra epoca, affetta dal demone di servire…la politica dei privilegi!