Mantenimento ai figli anche occupati

di Rita Occidente Lupo

Figli bamboccioni, stigmatizza Brunetta, da non tenere in casa a lungo, anzi da immettere nel mondo, per far sì che lievitino le loro responsabilità. Ma bamboccioni fino a che punto, quando non esistono i mezzi per mantenersi autonomamente? La querelle, che già in passato ha coinvolto decisamente non solo l’opinione pubblica, costantemente messa a tappeto. Recentemente, la Cassazione ritorna sull’argomento figli e stavolta precisa il mantenimento che i genitori devono ai propri eredi: assegno anche ai maggiorenni, in caso di coniugi separati, nonostante un lavoro fisso a tempo indeterminato, se questo non adeguato alle aspirazioni della prole. I padri devono continuare a versare il mantenimento ai maggiorenni, conviventi con la moglie separata o divorziata, fin quando il genitore obbligato, provi che il lavoro è adeguato al titolo di studio del proprio figlio e pertanto non mortifica le sue abilità. Cessa il mantenimento, solo se si prova che il figlio si è “sottratto volontariamente allo svolgimento di un’ attività lavorativa adeguata”.Ovviamente tutto ciò porta un notevole rovesciamento rispetto alle precedenti posizioni e se da un lato incentiva anche le separate con prole, a poter contare sul contributo paterno al di là dell’età dei figli, dall’altra grava ulteriormente i padri, che si sentono sempre più stretti, in caso di divorzio o di separazione, da un sistema giuridico nel Paese, che non agevola il loro stato civico. Con seri problemi di sopravvivenza mensile, che non sempre consente di giungere al 30 serenamente!

 

Un pensiero su “Mantenimento ai figli anche occupati

  1. Cara Direttrice,
    al di la delle sparate di Brunetta (ormai ne abbiamo fatto un’abitudine!),
    credo
    che un Ministro di un Governo che non fa altro che precarizzare il lavoro e la vita, non solo di quanti già lavorano, ma soprattutto di tutti quelli che stanno per affacciarsi nel Mondo del lavoro (vedi il “collegato al lavoro” approvato da questo Governo nel dicembre scorso!) e continua a regalare milioni di euro ad una Confindustria Italiana ricattatrice e speculativa, ma per nulla innovativa sul piano tecnologico -invece di fare scelte alternative di sviluppo (proprio oggi che diventa fondamentale ed opportuno portare avanti un serio discorso sulla responsabilità civile delle imprese …addirittura a livello europeo!)-

    nonchè degno rappresentante di una classe politica che ha dimostrato di non aver alcun rispetto della Sovranità popolare (tanto è vero che ha osato addirittura cancellarla da quella Carta costituzionale che è costata lacrime e sangue a tanti partigiani!),

    che da una parte chiede ulteriori sacrifici al popolo e dall’altra parte ha la sfrondataggine di approvarsi in Parlamento l’aumento dello stipendio ed altri emolumenti,

    che da, una parte, propugna ulteriori allungamenti dei termini per l’entrata in pensione dei parte dei lavoratori e, dall’altra, oggi va in pensione con solo 2 anni di legislatura. Onofrio Infantile Merc. 06 luglio 2011

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