I tifosi della Salernitana protestano in corteo. Iscrizione della squadra sub judice

Maurizio Grillo

Il corteo dei tifosi rappresenta l’immagine di una situazione che diventa sempre più difficile, addirittura drammatica, ma arrendersi senza combattere non fa parte del dna della torcida granata, anzi l’iniziativa pacifica e civile di ieri sera vuole essere il segnale forte che fino alla fine bisogna credere nel miracolo. Certo lo status quo attuale concede poche chances ad una risoluzione positiva della vicenda, ma quello che è trapelato in queste ultime ore dà ancora qualche piccola speranza per un cauto ottimismo in quanto le parti sarebbero, il condizionale è obbligatorio, ancora in contatto, mancherebbe solo l’incontro risolutore tra Cesarano e Lombardi. Da ieri, infatti, è calato il silenzio stampa più assoluto, contattare i vari Lo Schiavo e Sanges è diventato impossibile, evidentemente si è deciso di operare a fari spenti, l’accanimento mediatico dello scoop a tutti i costi ha sortito l’effetto di far chiudere a riccio i protagonisti di questa intrigata situazione, che potrebbe avere un esito insperato per il prossimo 6 luglio, nel senso positivo o negativo. Attualmente la squadra, in caso di iscrizione al campionato, partirà con una notevole penalizzazione, un handicap non indifferente, visto che tutte le compagini si contenderanno promozione o retrocessione in un raggio di pochissimi punti, ma questa sarebbe la cosa meno importante di fronte al pericolo di un fallimento. Entro tale data, infatti, bisognerà ricapitalizzare la società, perfezionare l’iscrizione con la presentazione dell’obbligatoria fidejussione di 600mila euro e di tutte le ricevute dei vari adempimenti, insomma una documentazione che faccia presupporre il superamento della crisi che attualmente attanaglia il club granata. Insomma una data fondamentale per il futuro della Salernitana, anche se quella ultima sarebbe il 16 luglio, ma a quel punto sarebbe troppo tardi in quanto gli adempimenti da presentare sarebbero ancora più difficili da portare  a termine. Il dovere degli attuali dirigenti, però, è di fare tutto il possibile per evitare quest’ennesima onta per i 92 anni di storia della compagine granata, Salerno, del resto, non merita questa grande umiliazione, anzi ha tutte le potenzialità per poter ben figurare anche in categorie superiori. L’ipotesi ventilata di partire dalla serie D lascia il tempo che trova, c’è bisogno solo di superare l’attuale momento drammatico,  mettere insieme tutte le forze sane della città e della provincia e ripartire alla grande, però dalla terza serie, categoria che, ribadiamo ancora una volta, sta già fin troppo stretta alla mitica Salernitana!!!