Lacrime napoletane

Angelo Cennamo

Sostenere che il lento declino di Napoli, oggi rappresentato e divulgato al mondo intero dalle immagini scandalose dei roghi appiccati ai cumuli di spazzatura che ostruiscono le strade della città, sia cominciato, pressappoco, con l’unità d’Italia, non equivale a dire una bugia. Fino ad allora, infatti, Napoli, sia pure tra alti e bassi, aveva goduto dei fasti e della reputazione riservati alle più importanti capitali del mondo. Ciò grazie alla guida illuminata delle diverse dinastie straniere che, a partire dal primissimo insediamento greco, si erano succedute fino alla fatidica data del 17 marzo del 1861. Ma una volta consegnato ai napoletani, quello che era stato fino ad allora uno dei luoghi più straordinari della storia dell’umanità si è piano piano trasformato in un cimitero della civiltà. Pochi i sussulti storicamente rilevanti nel prosieguo : giusto il teatro di Eduardo e l’epopea della cinematografia neorealista dei De Sica e dei Totò. Aggiungiamoci pure la stagione del laurismo e quella di Maradona. Per il resto solo fallimenti e degrado. Un degrado infinito che le immagini della monnezza esemplificano meglio di ogni altra narrazione. Su quella stessa monnezza, Luigi De Magistris ha impostato la sua campagna elettorale, sbaragliando alle elezioni comunali i rivali Morcone del Pd e Lettieri del Pdl. “Ripulirò Napoli in 5 giorni e porterò la raccolta differenziata al 70%”  aveva sostenuto il novello Masaniello, non molto tempo fa. Il risultato è che di giorni, da allora, ne sono passati una decina e Napoli è più sporca di prima. “E’ in atto un sabotaggio da parte di alcuni poteri occulti” così si è giustificato il sindaco, scaricando la responsabilità sul governo. Quanto ai poteri occulti, chissà forse il primo cittadino ce l’aveva con Bisignani ( di questi tempi quel presunto massone c’entra sempre. Hai perso lo scudetto? E’ colpa di Bisignani. Non sei passato al concorso? Sarà stato Bisignani a tramare alle tue spalle). E va bene : ammettiamo pure che la spazzatura a Napoli non si raccolga per colpa di Bisignani o della P4, P5 e P6. Ma è mai possibile che ogni volta che questa benedetta città abbia un problema, lo si debba risolvere per forza con l’intervento del governo o dalla comunità europea? L’ultimo alibi di De Magistris è l’atteggiamento della Lega di Bossi. I Padani si oppongono al varo di un decreto che autorizzi il Comune di Napoli ad esportare i suoi sacchetti lerci nelle altre Regioni. E’ sleale, poco solidale ed inumano : tuonano a palazzo San Giacomo. Ma disumano un corno! Napoli può e deve smaltire i propri rifiuti nella sua Provincia e, la dove questo non fosse possibile, nella sua stessa Regione. Basta riempire le discariche tutt’ora esistenti, e continuare a sversare nelle altre, oggi presidiate da sindaci “no global” ( di destra e di sinistra), che, per ragioni meramente elettoralistiche, difendono il loro fazoletto di terra esattamente come fanno i leghisti nel Nord, o i centri sociali nella Val di Susa! Già in due occasioni, in questa legislatura, Berlusconi è dovuto intervenire per risolvere l’emergenza napoletana. Ma una volta gestita la fase acuta, gli Enti locali, a cominciare dal Comune, non hanno saputo dare seguito agli adempimenti più rudimentali per scongiurare nuove crisi. Ora De Magistris, come il suo predecessore Iervolino, invoca l’ennesimo intervento del premier per giustificare e coprire i propri flop. Caro De Magistris, è troppo facile fare il sindaco alla tua maniera. Nessuno ti ha obbligato a governare una città complicata come la tua. Hai voluto la bicicletta da corsa? Ed ora pedala, pedala da solo!    

10 pensieri su “Lacrime napoletane

  1. @cennamo:

    non credo che ce l’abbia con Bisignani: si vocifera che ce l’abbia con un noto coordinatore regionale, che ricatterebbe politicamente il Capo perché il Capo, quando ha perso Lettieri, ha detto che sarebbe stato meglio candidare la Carfagna (la sponda opposta). Poi, va a capire se detto coordinatore detiene tutto questo potere.

    Penso pure che De Magistris dovrebbe sparare meno fesserie: sembra la copia esatta del Capo di cui sopra.

    Su Napoli che dire? E’ un peccato che le bellissime strutture pre e post-Ottocentesche siano rese invisibili dai cumuli di immondizia. Mi domando sempre per quale motivo gli albergatori ed in generale gli operatori turistici, le attività commerciali, ecc.ecc. non si uniscano per chiedere i danni…

  2. Perchè uno dei difetti più gravi dei miei concittadini è l’incapacità di indignarsi. I napoletani si abituano a tutto, e sono così fatalisti che la speranza non la coltivano più neppure al seggio elettorale. Se Napoli è ridotta così, vuol dire che i napoletani per primi non vogliono che la città cambi passo. E’ triste, ma è così.

    Saluti – Angelo Cennamo

  3. @cennamo:

    Il fatto è che al seggio non ci vanno nemmeno più: è vero che alle ultime elezioni ha vinto De Magistris (che comunque per molti è un tentativo di riscatto: voglio dire molti hanno sperato che possa cambiare le cose), ma è anche vero che il vero sindaco di Napoli è l’Astensionismo (credo che circa 500000 degli aventi diritto siano rimasti a casa o comunque in quelle giornate si siano dedicati a tante attività diverse da quella di andare al seggio).

  4. ero qui che ti leggevo e ho pensato: ecco lo ha fatto! stavo aspettando il tuo articolo “contro” de magistris. sinceramente ne potevi fare a meno. è ancora troppo presto, e tu sei troppo precipitoso nel liquidarlo. e sei malandrino a dire bene del piccolo salvatore di arcore.
    egli (ilvecchiosatirodalculoflaccido) ha sfruttato con una faccia di bronzo imperiale la monnezza di napoli per farci non una campagna ellettorale, bensì tre. per prima cosa ha tradito il “suo” amico bassolino, addossandogli tutta la colpa, solo per comquistarsi la regione, poi ha fatto la stessa cosa con la provincia, ovviamente per le sue elezioni al parlamento ed infine ci ha riprovato, ma in maniera inaspettata e sorprendente -anche ad onore del popolo napoletano- ha vinto “nu bell guaglione” contro tutti. il quale ha forse, per la prima volta, una strategia e degli obiettivi precisi per uscire dall’immondezzaio camorrisico e forzaitaliota. de magistris sostiene che è il momento di uscire dall’emergenza ed ha ragione e chiede la possibilità di attuare il suo piano per rendere autosufficente napoli. ovviamente non potendo fare da solo ha chiesto la collaborazione di quel signorino socialista, che dicono molto volubile, della regione e della polpetta provinciale che sarebbero al potere da oltre due anni senza avere fatte NIENTE. bene ti invito, insieme agli illustri lettori di questo giornale, a leggere l’articolo pubblicato su “lettera 43” sulla questione così ti renderai conto che non è un problema di latitudine o genetico, ma è solo una questione interna al pdl napoletano, alla camorra e a tutta quella zona grigia dove anche bassolino pensava di fondare il suo potere senza pagarne pegno.
    ma veniamo alla cosa che più di tutto trovo fuori luogo in quanto è una balla colossale cioè che berlusconi avrebbe risolto il problema due volte! vabbè troverai ovvio che il problema è risolto oppure no, quindi basta una volta. ma la cosa più clamorosa è che tu non ti renda conto dell’atteggiamento di quello di arcore, iddu ogni volta che viene a napoli è come il signore che visita il suo latifondo, che passeggia in città stimolandole le peggiori inclinazioni, tende una mano comprensiva e distratta, insomma compra le cravatte da marinella, mangia la pizza, canta le canzoni napoletane, non disdegna legiovani napoletane che vogliono fare carriera e la sfogliatella, ha preso addirittura una ramazza fingendosi netturbino, vi racconta le barzellette sporche e tutte le altre prese in giro alla sua maniera.
    per me la monnezza, se non risolta, è la vergogna di napoli e di tutto questo governo il quale prima ha approfittato dei vantaggi e dopo si defila dalle responsabilità.
    ma la monnezza rappresenta anche il punto più basso che ha raggiunto questa città e dal quale può solo risalire e addirittura potrebbe portare quella realtà ad essere un esempio mondiale. e de magistris, almeno per ora, fallo lavoare, fallo provare, insomma caro angelo, aspetta un attimino. visto che sono venti anni che aspetti il miracolo liberale di un vecchio con i pruriti!
    saluti.

  5. Gentile e caro Dottor Angelo Cennamo.
    Sono appena tornato da Napoli per isoliti motividi acquisti e, come una magia, ho trovato quei luogni nei pressi di Piazza Garibaldi molto meno sporchi di alcune settimane fa. Il mio cuore ha avuto un lambo di gioia, perchè, come dismostra il mio cognome, sono di origine napoletano e quella immane sventura che è capitato alla città più amata bel mondo mi ha sempre toccato il cuore facendolo rattristare per la pessima cartolina turistica che si è donato al mondo. E’ stata una pagina nera che ha letteralmente deprezzato le qualità dei veri napoletani, quelli con la N maiuscola che amanano Napoli più di se stessi, ed ha dannegiato i riflessi turistici che era la vera fonte di benessere per la città che , prima di tale scandalo, viveva di turismo qualificato che spendeva fior di quattrini per godersi meglio le magnifiche attrazioni della città. C’è da piangere, caro Dr Cennamo, quando si vede quella illustre Città soffocata da immondi cumuli d’immondizia, Quale triste cartolina può infliggere maggior danno alla reputazione di una città. E’ una tragedia!
    Mi scuso per la rabbia che ho in me. Cordialità, Alfredo

  6. @michelezecca:

    ma veramente a me sembra che De Magistris abbia esordito nel peggiore dei modi, facendo dichiarazioni avventate che hanno dato l’impressione che non conosca bene il problema che deve affrontare. A me è sembrato un dilettante allo sbaraglio, ma magari è una mia impressione…

  7. Mi tocca essere d’accordo con Billy the Kid. Miracolo di De Magistris! Caro Zecca, nemmeno l’addetto stampa del nuovo sindaco riuscirebbe a sostenre le tue tesi disinvolte a favore del “Bellu guaglione”. Leggendo il tuo commento ho pensato : ” Ma vuoi vedere che Napoli è stata governata per 20 anni dalla destra e non me n’ero mai accorto!?” De Magistris, caro Zecca, sta collezionando flop a ripetizione. Oggi invoca lo sblocco dei fondi destinati a Napoli dalla Comunità europea, quei fondi che lui stesso bloccò da europarlamentare : è una farsa di Scarpetta più che una vicenda politica! “Pulirò Napoli in 5 giorni!” Si è visto. Ma non si arrende e rilancia : “Porterò la differenziata al 70%”. Io al 70% lo dò fuori dalla giunta prima di Natale. Viva Napoli e viva i napoletani che amano farsi del male. “Famme chelle che vvuò….indifferentemente!”, recita il poeta. Non è vero, caro Varriale?

    Saluti – Angelo Cennamo

  8. Gentile Dr Cennamo, Ho quasi ottant’anni e non ho alcun motivo o timore di affermare che , nell’arco di tanti anni vissuti, sono sempre stato di destra. Durante la guerra ho indossato anche la divisa fascista. di balilla. Ieri sono stato a Napoli presso piazza Garibaldi dove per mesi ed anni ho sempre assistito un nauseabondo abbandono di tale sfera della città. Ieri , quella zona, come per incanto, e per la prima volta, l’ho trovata abbastanza pulita. Che significa, che non sono più di destra , o devo dire che i napoletani sono sporcaccioni? Basterebbe pensare all’afflusso di votanti che ha superato a fatica il 50/% degli aventi diritto per capire , non la poesia che lei mi propone, ma la vera voglia di cambiare. Lei forse è troppo giovane e non potrà ricordarsi i tempi del grande sindaco Achille Lauro che, in quei tempi, ha avuto anche un certo rapporto amichevole con mio zio Avvocato e Professore del Vomero. Allora Napoli era la vera attrazione mondiale perché splendidamente pulita ed accogliente, oltre alla grande aristocrazia che vi regnava. Allora, secondo me, è errato dare sempre la colpa e la convivenza con il disordine della nettezza urbana che si è creata negli ultimi tempi.ai napoletani
    Anche noi salernitani abbiamo avuto per un periodo ,relativamente lungo, gli stessi problemi , poi, grazie a chi ha saputo amministrare , ne siamo usciti quasi indenni..
    Allora dico che Napoli e la sua popolazione merita più rispetto, e se vi è qualche peccaminosa manchevolezza direi che i panni sporchi si lavano in famiglia, così come recita il detto.
    Con Stima Alfredo Varriale

  9. Sono d’accordo. Ad ogni modo, io non ho scritto che i napoletani sono sporchi. Ho semplicemente constatato che non hanno fiuto nello scegliersi la classe dirigente e che hanno poca dimistichezza con il senso di responsbilità. Il napoletano ama fare la vittima, e qualunque cosa accada in città, la colpa non è mai dei Bassolino, delle Iervolino o dei De Magistris, ma del governo. Con il federalismo fiscale ne vedremo delle belle.
    PS : sono napoletano e amo Napoli come me stesso. Ecco perchè sono così indignato.

    Saluti – Angelo Cennamo

  10. il napoletano non sa più a quale santo votarsi ed è per questo che 500000 persone restano a casa e non vanno a votare: perché non credono più a niente. Credo che questo sia il primo problema da combattere perché è una sconfitta di tutti, sia di quelli di destra che di quelli di sinistra, e non possiamo sempre dire che il napoletano è menefreghista. Il napoletano ha perso la voglia di partecipare perché oramai crede che non ci si possa più attendere nulla di buono da nessuno e ritiene che la sua partecipazione non serva a nulla, il che spesso è tragicamente vero.

    Pensiamo a quanti politici locali, regionali e nazionali hanno preso in giro i napoletani negli ultimi 15 anni e potremo capire la gravità delle “leggerezze” di De Magistris di questi ultimi giorni. Che poi ce la faccia a rialzarsi e impari ad essere più misurato, buon per lui, ma per ora direi che la prova è al di sotto delle aspettative.

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