Napoli. La spazzatura dei sogni

Michele Ingenito

“Era assai più rassicurante Shakespeare quando ha fatto dire a Prospero, nella Tempesta, che la materia di cui è fatto l’uomo è la materia di cui sono fatti i sogni”, che l’intero staff politico-amministrativo-istituzionale del nostro Paese, di certe sue regioni, province, comuni. Riprendendo le parole di Massimo Arcangeli da un suo noto e recente saggio su Lingua e identità in riferimento a temi molto più profondi e salutari e parafrasandone in parte il dire, riterrei che, in quella “materia”, più che l’uomo e i sogni che in lui si raffigurerebbero, si condensano i profumi irrespirabili della ‘monnezza’ a cielo aperto. Fino a mettere in crisi l’identità di una intera città e di una invidiata civiltà che comunque rivestono un ruolo centrale nella realtà e nella conseguente riflessione politica, sociale e, perché no, culturale nel nostro Paese. La premessa è d’obbligo per questa confusione ormai mentale e provocatoria insieme, provocataci dai media di questi giorni. Nel riferire, infatti, aggiornare, riportare le dichiarazioni di questo o quel politico, rappresentanti del governo e dell’opposizione, amministratori e così via, viene fuori una sola verità. La diagnosi di ciascuno è esatta, la colpa è sempre degli altri. Lo stesso presidente della giunta regionale Stefano Caldoro, indagato dalla Procura di Napoli, finisce nel calderone dei presunti responsabili per un problema che nasce da lontano e che, di questo passo, non si risolverà mai. Cominciamo da De Magistris. Dopo l’imprudenza dei giorni scorsi allorquando annunciò candidamente che in quarantotto ore o giù di lì egli avrebbe liberato la città dalla spazzatura, corregge il tiro e attribuisce la responsabilità del suo insuccesso alla camorra. Bene. Ma c’era bisogno di un faux pas così clamoroso? Proprio lui, che di camorra dovrebbe intendersi per averci quasi certamente avuto a che fare, direttamente o indirettamente, in una della sue tante inchieste  in qualità di PM?Certamente una ingenuità in buona fede del neo sindaco di Napoli, il quale, però, è stato costretto a ricredersi il giorno dopo. Quanto alla camorra ed alle sue presunte responsabilità sul gran pateracchio napoletano, che è ormai da tempo pateracchio nazionale ed internazionale, se De Magistris dovesse avere ragione, non resta che concludere così. La camorra è una holding internazionale con base-Italia, con la quale si discute a tavolino – magari sottobanco avvalendosi di qualche P4 o P5 di turno – fino a quando non si raggiunge un accordo conveniente alle parti: cioè tra stato e società contrapposta. Dico non a caso società perché di questo deve evidentemente trattarsi. E, come sempre accade negli affari, si fanno in due e mai da soli. Il che vuol dire che, fino a quando il Presidente del Consiglio di turno, quello della Regione, della Provincia e lo stesso Sindaco della città partenopea, non delegheranno propri rappresentanti, occulti o sotto mentite spoglie per comprensibili ragioni giudiziarie, al compromesso con il signor ‘Camorra’, Napoli e i napoletani dovranno necessariamente convivere con i sacchetti dei rifiuti. Mi rendo conto di provocare, ma l’immaginario collettivo si sta trasformando in un convincimento collettivo. Il business deve essere, infatti, di proporzioni davvero immani atteso che, pur negli sforzi encomiabili e nella buona volontà di Berlusconi, ministri e tutti gli altri a seguire di questa catena infinita di Sant’Antonio di presunti potenti di Stato, nessuno finora è riuscito a rimediare un bel niente. Se non la rabbia dei napoletani, il disprezzo di un intero Paese, l’ironia (che, nel danno arrecato, è peggiore di qualsiasi altra cosa) della comunità internazionale. Come spiegare, infatti, ad americani e anglosassoni in genere, all’intera comunità occidentale dei paesi avanzati che un loro analogo Paese chiamato Italia è incapace di risolvere il problema nonostante i potenti mezzi di cui dispone? Il quesito è d’obbligo, la risposta – detto francamente – sempre più incerta. O, forse, ovvia!

 

 

 

 

Un pensiero su “Napoli. La spazzatura dei sogni

  1. Cara Direttrice,
    lo sappiamo ormai tutti che il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti che ereditiamo in Campania (e non solo!) è stato sin dall’inizio collegato ad interessi della Grande Industria e della Grande Finanza e che gli interessi mafiosi oggi sono tutti dentro anche il sistema finanziario italiano.
    Come sappiamo benissimo che dietro il problema dei rifiuti urbani si nasconde anche l’affare dei rifiuti tossici e questo malaffare hanno concorso Istituzioni e Politici a tutti i livelli e di ambo gli schieramenti,… anche con il coinvolgimento stesso di grossi pezzi dei servizi segreti (come sta emergendo ultimamente anche da alcune indagini della Magistratura Italiana).
    Alla Lega Nord che oggi parla di maggiore responsabilizzazione da parte della Regione Campania e degli EE.LL.domandiamo:
    – questo Stato si è mosso davvero in questa direzione o non ha cercato continuamente di esautorarli? -la Protezione civile SpA che si è tentato di far passare nel nostro Paese, cos’è allora?
    Ai padroncini del Nord/Est fanno i duri e i puri e che dicono che ogni Regione deve trattare in loco i propri rifiuti urbani, Diciamo : va bene! Ma, perchè loro non fanno altrettanto con i rifiuti tossici e si riprendono anche tutti quelli che hanno scaricato finora nei nostri territori?
    Non si può continuare a parlare di responsabilità civile a senso unico! Ognuno deve fare la sua parte ed è bene che anche gli Industriali del Nord comincino prendersi seriamente le loro responsabiltà!
    …. invece di continuare a comportarsi solo come sanguisughe e a scaricare inquinamenti e guai solo sulla collettività.
    Signori, siamo seri …e smettiamola con le sceneggiate!
    Onofrio Infantile
    Lun. 27 giugno 2011

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