Sassano: un libro e una folla commossa ricorda Rosanna Trotta

Michele D’Alessio

Nonostante siano passati due anni dalla sua scomparsa, parliamo di Rosanna Trotta, avvenuta dopo una lunga malattia per un male incurabile,  era la vigilia di  San Giovanni Battista, ( l’intera comunità Sassanese  era pronta a festeggiare il suo Protettore, giovedì pomeriggio), la chiesa della Madonna del Sacro Cuore Immacolato di Varco N.E. di Sassano, era stracolma di amici e parenti. La funzione religiosa come avviene ogni anno, è stata celebrata  direttamente da Sua Eccellenza  Don Angelo Spinillo, Vescovo della diocesi di Aversa, amico ed ex -professore di Religione di Rosanna, che di Lei ne riserva un ricordo speciale, di una ragazza allegra, intelligente, vivace e piena di vita,  piena di speranza per affrontare il nuovo cammino verso il futuro; questa l’immagine sana di una giovane con tanta voglia di vivere, di conoscenza e di cultura,  tipica di chi  frequenta il Liceo Classico. Si, quella voglia di conoscenza e curiosità di sapere, che la spinse ad iscriversi alla facoltà di Fisica, dell’Università di Salerno, dove trascorse  metà della sua breve vita, dove notte e giorno lavorava senza risparmio per le sue ricerche, tra  radiazioni nucleari e polveri sottili, per  realizzare il suo sogno di essere un fisico come Emilio Segré o il nobel Carlo Rubbia. Sogno infranto e spezzato dalla malattia ad un passo dalla laurea in fisica nucleare. Ma è così che la vogliamo ricordare, con le stesse parole dette da Angela (nipote di Rosanna)  “…sono passati due anni da quando sei volata via, ma il dolore è sempre li, silente, in agguato, non passerà mai, lo so,  ma si va avanti perché si deve, il tempo ci obbliga, ma la tua assenza resta per noi un vuoto incolmabile. non ci sono più parole, non ci sono più lacrime, solo un peregrinare lassù, all’ombra dei cipressi, ti abbiamo lasciato. dove niente deve essere fuori posto, dove ogni volta una candela si accende per dirti che siamo passati e ti lascia la nostra presenza quando andiamo via. Un monumento alla memoria, a quello che non sei potuto essere, che incuriosisce i visitatori, che si fermano e lasciano un fiore, una preghiera e imprecano contro l’impotenza o l’ingiustizia della vita. La tua assenza è una ferita bruciata come una piaga aperta, che non si può dimenticare né oggi né mai…”.  Ricordi , memorie ed emozioni che Giovanni Ricciardi, infermiere professionista dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania e scrittore in erba, ( ha scritto altri due libri di successo il romanzo “La clinica dei Miracoli”e una raccolta di poesie “Emozione”)  ha voluto trascrivere e riportare nel suo ultimo romanzo intitolato “L’ultimo Sole”.  “…Come ho fatto con il primo romanzo, anche  ne  ‘L’ultimo Sole’, racconto storie reali, accadute veramente, storie e avvenimenti di persone che ho incontrato durante il mio lavoro di infermiere; tra queste storie c’è anche quella di Rosanna e della sua famiglia, che hanno trascorso buona parte dei loro ultimi due anni all’ospedale San Luca” ha dichiarato Giovanni Ricciardi, le cui prime due copie del libro, le ha regalate una al Vescovo Spinillo e l’altra alla famiglia di Rosanna.

 

 

Un pensiero su “Sassano: un libro e una folla commossa ricorda Rosanna Trotta

  1. Solo oggi ho avuto conoscenza della scomparsa dell’amica dell’Università Rosanna.Ho telefonato sua cugina Grazia che non sentivo da qualche anno e sapendo che Rosanna tempo fà stava poco bene le ho chiesto come stava. L’amara risposta mi è giunta come una sconfitta, speravo mi dicesse: tutto bene, è guarita. Adesso ho davanti ai miei occhi il suo dolce sguardo, i suoi occhi chiari e la sua intelligenza. Ricordo la gita con i Saveriani alla Certosa di Padula dove illustrò alla perfezione tutte le opere d’arte con competenza.L’ultima volta che l’ho vista è stata una sera in piazza a Lancusi (Sa)dinanzi alla Chiesa dove spesso ci riunivamo per partecipare alla S.Messa con tutti gli universitari.Lei era, come al solito, pimpante, allegra e festosa insieme ad un gruppo di amici.Aveva un cappello in testa ma io non le chiesi come mai, perchè già sapevo,i suoi occhi erano pieni di vita.
    Ciao Rosanna, la tua amica dell’Università ti ricorda sempre con immenso affetto. Adesso che sei vicino a Dio, prega affinchè la brutta malattia che ti ha distaccata da noi venga debellata completamente, a tal punto da considerarla banale e curabile come un comune raffreddore. Ciao Rosanna, ti ricorderò per sempre.Prega per noi.

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