La fabbrica di Nichi: Eboli, città muta!

Un mese fa circa abbiamo denunciato la scarsa sicurezza nella nostra città e nell’incontro avuto con le istituzioni abbiamo chiesto un incremento della vigilanza e la creazione di eventi e luoghi aggregativi.  Oggi apprendiamo  con stupore e delusione che i gestori dei  locali ebolitani hanno ricevuto un’ ordinanza  che vieta di effettuare serate musicali fino al nuovo ordine cancellando anche quelle già confermate.  Se chi questa città dice di governarla uscisse dal Municipio e camminasse fra la gente si renderebbe conto che quest’ultima desidera una città vivibile e che in questo desiderio è inclusa le presenza di cultura in ogni sua forma. “I giovani ebolitani non sono come li vogliono far sembrare. I giovani ebolitani, la maggior parte di essi almeno, amano la musica, l’arte, lo spettacolo, non vogliono stare seduti davanti a un bar ad aspettare che parta la rissa per movimentare le serate. I giovani di questa città hanno bisogno dell’ossigeno del sapere ed il sapere si sviluppa anche confrontando i diversi stili musicali, assistendo ad uno spettacolo, guardando una fotografia o un dipinto. I giovani ebolitani amano la propria città, ma questa amministrazione li sta obbligando ad odiarla, a denigrarla, a martoriarla ed in fine ad abbandonarla. I politici nostrani stanno rendendo anno dopo anno Eboli un dormitorio. Arriveremo al punto che alle porte della città sarà messo un portiere d’albergo che spegnerà tutto  quando tutti saranno nei loro letti dopo aver trascorso tutto il proprio tempo  nelle città limitrofe o nel capoluogo. Eppure i politici ebolitani sono anche padri e madri di molti giovani che ad Eboli vivono, sono amici e parenti di chi ad Eboli gestisce locali che fanno musica e grazie ai quali c’è ancora un motivo per rimanere qui, ma non fanno niente per far sì che i propri figli, i propri nipoti, i propri fratelli minori siano felici di vivere in questa città, anzi, ad essi tolgono anche l’ultima goccia di vita chiudendo il rubinetto della cultura.”  Non era questo quello che chiedevamo all’amministrazione quando abbiamo chiesto di incrementare la sicurezza nella città. E non è questo che chiedevano con noi i gestori di quei locali che oggi hanno dovuto disdire eventi già programmati e pubblicizzati ricavando dall’accaduto solo danni economici e di immagine. “Martedì 28 giugno c.a. si terrà un’assemblea a cui sono chiamati a partecipare i proprietari dei locali per discutere e decidere con l’amministrazione sul da farsi in merito a questo argomento  noi ci auspichiamo che il provvedimento venga annullato e che si pensi piuttosto al modo per incrementare la vita nella nostra città affinché essa non sia più una città muta.”