Nuova stagione di odio a chi giova? Non all’Italia!

Giuseppe Lembo

L’Italia di tutto ha bisogno, tranne che di una nuova stagione di odio; di quell’odio sociale che, annullandone il confronto, il dialogo, ha per obiettivo finale oltre allo scontro, l’eliminazione dell’altro visto come nemico da abbattere. Ma questo non è certamente l’obiettivo della politica, della vera politica che, nel nostro Paese e nel mondo, deve saper lavorare per l’uomo e non contro l’uomo. Abbiamo già tristemente conosciuto nel nostro Paese il mondo dell’odio, della violenza contro l’uomo; dietro l’angolo c’è sempre il pericolo nascosto che tempi innominabili, da non cancellare dalla nostra memoria, possano ripetersi, con atti devastanti per la vita dell’uomo e della sua stessa sopravvivenza. Mentre scrivo e sono di cattivo umore, penso alla cattiva politica ed ai tanti disastri umani che, comportamenti idioti e disumani alimentano in tante parti del mondo, dove in tante guerre dimenticate, alimentate dall’odio contro, provocano tristi scenari di desolazione e di morte; mettendo fanaticamente gli uni contro gli altri, si armano, con armi sofisticate e violente prodotte altrove, uomini che non hanno alcun motivo per dare la morte all’altro, voluta da chi, inganna ed infiamma le masse, per fini di potere, di successo e di possesso di beni che oggi nel mondo sempre più globale, sono la grande anima alla base di tutte le azioni umane, purtroppo, barbaramente, sempre più violente e distruttive. Il mio spirito laico, umanitario e socialista, mi fa fortemente indignare per quell’etica che non c’è e che prioritariamente dovrebbe portare a privilegiare la vita, i valori della vita, i diritti umani e non la distruzione e la morte, triste apocalisse, di un mondo di barbari che, purtroppo e sempre più spesso, sa provare godimento odiando, piuttosto che amando, facendo del male, piuttosto che cercare il bene, seminando odio anziché amore. Ma a chi ed a che cosa giova una società che operando contro, si autodistrugge? Non è questo il cammino dell’uomo nel corso del Terzo Millennio, dove occorre quella saggezza antica e quell’etica dello stare insieme, assolutamente necessaria per garantire l’uomo della Terra che in tante parti del mondo nasce per poi morire ucciso dalla fame, nell’indifferenza umana che pensa egoisticamente a se stessa, al godimento che le viene dai consumi, dal possesso di beni e dal successo, il vero “dio”, per l’uomo del nostro tempo. Occorre ritrovarsi come uomini; occorre porre fine o almeno dei rimedi possibili, alla deriva umana che produce indifferenza per l’altro ed agisce contro, evitando di pensare positivo e mettere insieme azioni virtuose per educare l’uomo al cammino della pace e della solidarietà umana. Agire contro è un danno per tutti; ma è, soprattutto, un danno per ogni singolo uomo che ha ceduto se stesso alla pazzia, cancellando quella saggezza che ha fatto della persona umana, il centro dell’universo, oggi diffusamente preso da un’ondata violenta del male che va annullando ovunque e sempre più il bene, il frutto di un’etica che non c’è più e che, in modo devastante, il suo vuoto, va trasformando l’uomo con la ragione, in bestia sempre più irragionevole. Che fare? Certamente c’è da evitare l’indifferenza, la rassegnazione, il comune sentire del “non c’è niente da fare”. Protagonisti di umanità, bisogna sapersi incamminare per strade nuove alla ricerca di quel riconoscimento umano che sappia garantire l’uomo italiano e più in generale l’uomo del mondo, nei suoi diritti fondamentali di essere vivente, dai quali in tante realtà, si è ormai deragliato, dando la morte al posto della vita, l’oppressione, la violenza, al posto della libertà e prima di tutto della libertà dal bisogno. Nel nostro Paese la nuova stagione di odio viaggia con insistenza su di un sistema d’informazione, poco autenticamente comunicativo che, usando toni forti e sovrapposti, fanno soprattutto della piazza mediatica un’arena violenta da combattimento in cui l’avversario deve essere necessariamente sopraffatto. C’è un uso delle parole, spesso pesanti come il piombo, che non lasciano scampo; sono espressioni di un odio che ha, come unico obiettivo, l’eliminazione dell’avversario. Tutto questo, solo apparentemente è di gradimento di chi ascolta in silenzio la piazza mediatica, ma non si sente per niente protagonista; avverte con profonda indifferenza, la solitudine che fa tanto male a chi, messo in un angolo è costretto a vivere la propria vita, in una condizione da vero e proprio nulla umano e sociale. Questa condizione di sofferto malessere non è solo italiana, ma di tanta parte del mondo, sia esso parte privilegiata del mondo del benessere, sia esso soprattutto parte del mondo della povertà e delle violenze tribali che a chiare lettere, ci dicono della presenza sulla Terra delle barbarie di un medioevo che non è per niente giusto, né cancellato per sempre. Il nostro Paese e più in generale il mondo globale del Terzo Millennio, non possono stare a guardare, subendo il corso e ricorso di nuove stagioni dell’odio che sono un’offesa all’umanità e, non portando da nessuna parte, compromettono il futuro dell’uomo sulla Terra che ha bisogno di pace, di solidarietà e di un insieme umano capace di dialogare e di agire per il bene comune. La civiltà del futuro è tutto questo. Questa è la strada maestra obbligata e da seguire, anche se ha un suo percorso tutto in salita. Occorre che l’uomo sapiens, riducendo l’invasione spesso pericolosamente disumana dell’uomo videns, si appropri di quella saggezza antica che sappia far vedere nell’altro, una parte importante di sé, da amare e da rispettare camminando insieme, evitando pericolose derive portatrici di odio e quindi di distruzione e morte che privano la Terra di importanti risorse umane nate per vivere e non certamente macellate da carnefici che si considerano i padroni del mondo e come tali, degli abili prestigiatori nei confronti di tanta parte dell’umanità vittima dei grandi ed attivi protagonisti dell’odio umano, un sentimento ostile all’uomo che fa tanto male sia alla società del nostro Paese, sia ai tanti uomini della Terra, vittime innocenti dell’odio che uccide e quindi dove colpisce, cancella il futuro.