Salerno: ex somministrati Inps – 27 giugno presidio al ministero dell’Economia

Ci saranno anche i 40 lavoratori ex somministrati dell’Inps della provincia di Salerno lunedì prossimo, a Roma, al presidio indetto davanti alla sede del Ministero dell’Economia da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Cpo Uil. Con gli altri 1800 ex interinali chiederanno risposte al Ministro Tremonti in merito ai provvedimenti che il Governo intende adottare a loro favore, visto che sono senza lavoro dal 15 aprile scorso a causa dal decreto n.78/2010 (convertito in legge n.122/2010) che taglia del 50% ,per il prossimo triennio, la spesa sostenuta da parte delle pubbliche amministrazioni per il lavoro flessibile.Si tratta di lavoratori che da anni sono assegnati a funzioni ordinarie e strutturali negli uffici dell’Inps. Il loro mancato impiego comporterà un forte rallentamento nello svolgimento di pratiche pensionistiche e sociali di competenza dell’Istituto. Lo scorso 9 giugno la Commissione Bilancio della Camera in sede di discussione del Decreto Legge Sviluppo (D.L. 70/11 – Semestre europeo – Prime disposizioni urgenti per l’economia) ha dichiarato inammissibile (cioè non sottoponibile a votazione) l’emendamento, firmato da rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari, relativo alla possibilità di utilizzare risorse di economie di gestione dell’Istituto per il personale in somministrazione dell’Inps e rimuovere così il vincolo normativo che impedisce la riattivazione dei contratti in somministrazione presso l’Ente Previdenziale. Una scelta incomprensibile. Il governo ha deciso ancora una volta di non decidere.Una delegazione di lavoratori e sindacalisti è stata già ricevuta il 27 maggio dal sottosegretario, on. Luca Bellotti, il quale, malgrado le reiterate sollecitazioni sindacali affinché il Ministero definisse la sua posizione in merito, non ha ritenuto di prendere impegni che definissero una soluzione. Il tutto è stato dunque messo nella mani del Ministero dell’Economia. Le OO.SS. ritengono che in tale maniera, però, il Ministero del Lavoro si stia sottraendo ad una sua specifica responsabilità e stia sottovalutando il problema sociale creatosi con 1800 famiglie. Il paradosso, poi, è che questi lavoratori si occupano di lavorare e liquidare prestazioni di cassa integrazione, disoccupazione per lavoratori  impiegati in aziende in crisi, come pure le invalidità civili delle persone diversamente abili. Ancora più paradossale è che la spesa che l’Inps sostiene per impiegare questi lavoratori non si discosta di molto da quella che potrebbe sostenere con l’erogazione di disoccupazione ordinaria per ciascuno di essi. FELSA-CISL, NIDIL-CGIL e UILTEMP@ hanno deciso, pertanto, di chiedere un incontro anche al Ministero dell’Economia per capirne l’orientamento sulla vertenza continuando comunque la mobilitazione attraverso presidi sotto sedi governative e iniziative anche con i parlamentari di maggioranza e di opposizione che finora, in varia maniera, hanno sostenuto la vertenza. Gli “ex” somministrati INPS chiedono altresì che sia l’intera classe politica, nonché i vertici dell’ente previdenziale, ad impegnarsi in prima persona per riconoscere i giusti meriti a chi ha finora contribuito in maniera fondamentale ad assicurare i servizi erogati dall’Ente all’intera collettività.