Ateneo e luci rosse!

di Rita Occidente Lupo

Case d’appuntamento, a luci rosse a Lancusi, Fisciano, nella ridente Valle dell’irno, che doveva esser la culla della cultura, grazie all’edificazione dell’Ateneo. Ch’è rimasto una cattedrale nel deserto, deludendo le attese di chi aveva perorato non solo il boom edilizio delle residenze universitarie, con tanto di locazioni alle stelle per studenti o pendolari! Quel movimento che avrebbe dovuto stanare dal lungo letargo una zona con troppe potenzialità bucoliche inespresse: in via d’estinzione, in quanto a natura incontaminata ed a voglia di verde naturale. Quel fermento che avrebbe dovuto fare i conti con le offerte che l’Ateneo  offre, competitivamente con quelle partenopee  o di altre realtà limitrofe. Ed invece, l’Università resta arrotolata e concentrata su se stessa, si specchia nel Campus, come occasione d’incontri ricreativi non fruiti dalla platea, se non a singhiozzi. E la zona, permane appisolata coi tepori estivi e nel letargo invernale, deserta di vita! Intanto, proprio per la tranquillità che continua a permeare la Valle dell’Irno, il pendolarismo anche sessuale, trova occupazione. Giovani studentesse allegre, che raggranellano compensi per ricariche al cellulare o per concedersi agi repressi, lanciate in un giro di prostituzione a porte aperte, il caso di dire, giacchè non restano a chiavistello certe smanie che, anche il vicinato, intravede dalle tapparelle socchiuse, fingendo di non sbirciare. Si sa, specialmente in piccole realtà, dove si conosce tutto di tutti, dove la noia conta le ore nel gossip del vicinato, facile infilare la curiosità nelle faccende altrui. Ed interrogarsi quando il movimento, sembra scomodare l’abitudinaria sedentarietà. Ma, dinanzi ai sospetti fondati degl’inquirenti, puntuale il diniego, fingendo di non saper niente. Di non sentire nulla di sospetto. Per non lasciarsi coinvolgere in faccende che potrebbero ricadere sulla propria moralità, per non impasticciarsi in affari che ancora sanno di poco perbenismo in contesti rurali. Contrariamente al prurito economico di giovani studentesse, a caccia di polli incanutiti o di facoltosi con matrimoni appesantiti…un po’ come certe donne dell’Est, che in anziani, vedono tempo libero e denaro, utili a far ottenere loro “laute ricompense” . Se, poi, a ciò s’aggiunge anche la paura della solitudine da una parte, la capacità di  sedurre senza mezzi termini dall’altra, il gioco è fatto! Basta poco per accalappiare clienti, a caccia di diversivi, che non acuiscano gli anni: facebook, in questo, offre una mano vigorosa alla socializzazione, con una massiccia comunicazione sociale, che non disdegna anche curriculum professionali a richiesta: giovane straniera disponibile ad incontri amicali con uomini anche sessantenni, forniti di domicili autonomi, possibilmente single, con apprezzabili risparmi bancari o postali e pensioni, non sociali!

2 pensieri su “Ateneo e luci rosse!

  1. Non sono sicuro che l’Università non abbia portato dei soldi alla zona: credo che il fatto che ci abbiano messo lì vicino l’IKEA abbia senso (credo anche che gli affitti di case per studenti nella zona, ma anche a Salerno, siano un bel business, che senza università non ci sarebbe stato). Quanto alle luci rosse (davvero tristi) purtroppo sono un fenomeno noto in tutta Italia e se ne parla sovente nelle trasmissioni televisive (tempo fa si parlò di ragazze universitarie in webcam, pagate per stare a videochattare con il “cliente” di turno).

  2. Vergognoso che delle ragazze debbano prostituirsi per potersi permettere gli studi …lo studio è un diritto

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