Salerno: Miano risponde ad Andria sul cinipide galligeno
Egregio direttore, In merito allo stato di emergenza fito-sanitaria esistente in vaste aree del territorio provinciale, conseguenza alla diffusione ed alla virulenza del Dryocosmus kuriphilus, il cosiddetto Cinipide galligeno del castagno, e a seguito dell’intervento sul merito apparso su alcuni organi di stampa a firma del sen. Alfonso Andria, nella sua qualità di vicepresidente della commissione agricoltura del senato, vorrei chiarire alcuni punti che giudico essenziali per la comprensione dell’intera vicenda. La castanicoltura da frutto costituisce un fondamentale comparto produttivo dell’entroterra campano e, nello specifico, della Provincia di Salerno, la quale detiene il primato regionale per produzione (superiore ai 100.000 q.li annui) e per estensione della superficie investita (circa 10.000 ettari), nonché circa la metà della dimensione regionale del settore che assorbe circa 30 mila occupati in 5 mila aziende. La dimensione produttiva ed occupazionale della castanicoltura da frutto a livello provinciale assume un rilievo assai diverso se si considera che la Campania detiene il sistema agroindustriale di trasformazione delle castagne più importante a livello mondiale. L’incidenza sulla produzione del Cinipide galligeno del castagno può essere nefasta, se si considera che su riduzioni superiori al 65-70% risulta non più sostenibile la raccolta, in relazione ai relativi costi di esercizio. Esso comincia a produrre danni ingentissimi anche sul nostro territorio. Lo scorso anno, la Giunta Provinciale, su proposta di questo Assessorato, ha assunto con la deliberazione n. 258 del 02/08/2010, l’iniziativa di chiedere alla Regione Campania l’istituzione di una zona a particolare status fitosanitario, comprendente tutti i Comuni della Provincia interessati da produzione castanicola, ai fini del controllo della diffusione del patogeno, prescrivendo per tali zone tutte le misure fitosanitarie necessarie, tra le quali, l’allevamento a scopo di lotta biologica dei nemici naturali del cinipide. Su sollecitazione di questo Assessorato, la Regione Campania ha poi istituito, con deliberazione di G.R. n. 254 del 31 maggio scorso, il “Tavolo verde emergenze fitosanitarie”, utile al coinvolgimento degli Enti territoriali e delle organizzazioni agricole nella definizione e nell’attuazione delle strategie di difesa delle produzioni agricole, tra il castagno da frutto assume particolare rilevanza nell’attuale fase di emergenza. In tale sede, lo scrivente ha già provveduto a proporre, accanto all’attuazione della lotta biologica quale aspetto centrale della strategia di difesa del comparto, la necessità di affiancare ad essa un’azione di sostegno alle imprese nel medio-periodo, cioè durante l’inevitabile fase di calo della produzione, conseguente all’incidenza del patogeno, fino a quando le azioni di lotta biologica poste in essere ne ridurranno gli effetti negativi sulla produzione.Abbiamo proposto, quale atto propedeutico, la soppressione della coltura del castagno dal Piano Assicurativo Agricolo Nazionale. Al contrario di quanto sostiene il senatore Andria, infatti, l’inserimento della coltura castanicola nel Piano Assicurativo, chiesta ed ottenuta nel momento in cui la diffusione del Cinipide galligeno era allo stato iniziale, non risulta più efficace nella fase attuale, stante l’avvenuto diffuso insediamento e l’acclamata virulenza del patogeno, che rende non risarcibili da parte delle compagnie di assicurazione i danni già avvenuti. Si rende, pertanto, più efficace per le imprese la possibilità, attraverso il preventivo riconoscimento dello stato di calamità naturale (che non può avvenire stante l’inserimento della coltura nel Piano Assicurativo Nazionale), di ottenere forme di indennità al mancato reddito mediante sgravi fiscali e contributivi, aiuti in regime di de minimis e il blocco dei mutui agrari. La lotta biologica mediante la l’allevamento e la diffusione del Torymus sinensis rimane un aspetto centrale della strategia di difesa del comparto, la cui programmazione ed attuazione rimangono nella competenza delle strutture della Regione, le quali stanno avviando le linee d’intervento con il necessario ausilio degli istituti di ricerca. Si rende, però, necessario affiancare alla ricerca ed alla difesa fitosanitaria un’azione di sostegno alle imprese nel medio-periodo, cioè durante l’inevitabile fase di calo della produzione, conseguente all’incidenza del patogeno, fino a quando le azioni di lotta biologica poste in essere ne ridurranno gli effetti negativi sulla produzione. Nel frattempo, cioè, occorre con la massima urgenza ottenere dalle Istituzioni competenti (Regione e Ministero dell’Agricoltura) forme di indennità al mancato reddito mediante: sgravi fiscali e contributivi , aiuti in regime di de minimis, blocco dei mutui agrari. Si confida nella particolare attenzione che vorrà, cortesemente, prestare a tale problematica, che costituisce un grave fattore di rischio per la conservazione della capacità produttiva della castanicoltura provinciale che, come noto, si pone ai vertici nazionali per qualità del prodotto e dimensione del comparto, oltre che rappresentare fondamentale elemento economico e sociale delle nostre aree interne. Cordiali saluti.
Assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno Mario Miano