Salerno: Cirielli alla mostra sull’unità d’ Italia

Anna Maria Noia

L’undici giugno scorso si è potuta vivere, nella prestigiosa location e cornice del castello di Arechi, la mostra patrocinata dal presidente della Provincia Edmondo Cirielli in persona, un’interessante esposizione di materiale, oggetti, capi di abbigliamento, ricordi e quant’altro riguardanti in particolare i garibaldini del Salernitano e i relativi loro discendenti; l’expo si intitolava: “La provincia di Salerno e l’unificazione italiana, 1848-1861. I personaggi, i luoghi, le idee.”A suggellare la particolare iniziativa, incentrata sul territorio salernitano e inserita nell’ambito dei festeggiamenti e delle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’unità della nazione, era presente la fanfara del decimo battaglione carabinieri “Campania”, che ha introdotto il tutto e che poi ha offerto un concerto. All’inaugurazione, infatti, la fanfara era allegra, vivace, gagliarda, pomposa non nel senso deteriore, solenne, con tutti i carabinieri in alta uniforme. Quindi Cirielli a presentare, dopo di che il presidente dell’Ente Provinciale si è intrattenuto a lungo coi giornalisti sia per interviste “istituzionali”, sia in maniera informale per uno scambio di battute e per rivelare qualche novità riguardante attività della Provincia. Infine il buffet, di fronte al palco su cui i vertici istituzionali, i politici e gli amministratori intervenuti hanno tenuto un breve discorso e hanno conferito riconoscimenti (mattonelle in ceramica, retaggio artigianale vietrese) ai discendenti dei garibaldini salernitani. Tra questi, degnamente rappresentanti gli eroi e i patrioti del Risorgimento, i parenti del sanseverinese Ovidio Serino, attivo sacerdote e rivoluzionario votato alla causa dell’unificazione: la pronipote Teresa Serino e i figli Pasquale e Rosanna. Perché – ci domandiamo noi che scriviamo tale articolo ironicamente ma non polemicamente – non attuare una iniziativa simile anche a S. Severino, nella cui frazione Carifi è nato proprio Ovidio Serino? Nella pur piccola ma acconcia mostra vi erano interessanti libri stampati nel 1848 o riguardanti tale periodo; questo mentre uno dei responsabili spiegava e illustrava in breve e non dilungandosi eccessivamente le opere, le sciabole, gli oggetti, i manufatti, i documenti presenti in mostra. La esposizione era anche multimediale, con schermi e monitor televisivi, ma in primo piano vi erano cappellini, berretti, chepì dell’unità, dei seguaci di Giuseppe Garibaldi; attrezzi antichi ma sempre nuovi, varie testimonianze di quei tempi come la camicia rossa di Vinciprova, la sciabola di Nicotera, ed anche la sua marsina; faceva parte dell’expo un manufatto in ceramica realizzato pochi giorni fa nell’ambito di un Premio per studenti e rappresentante un omaggio alla Patria, ispirato all’Italia. In mostra musiche appropriate, dell’epoca, di quel periodo soffuse e tenui; canzoni ad hoc patriottiche a cementare e a ricordare il coraggio dei garibaldini. E sempre la fanfara a sottolineare i momenti più profondi e degni, orgogliosamente e con commozione. Durante il conciso discorso di Edmondo Cirielli e di esponenti del suo “team” sono stati ricordati i tantissimi salernitani al seguito del generale Giuseppe Garibaldi; i discendenti di questi – compresi i Serino – sono stati premiati, omaggiati con una ceramica di Vietri a mo’ di targa di onore. La targa è stata attribuita a Teresa Serino, oltre che ai tanti altri protagonisti del Risorgimento quali i Padula e i Vinciprova. Poi sono state conferite altre onorificenze a collezionisti pubblici e privati, come le Armi. A contorno di ciò – e concludiamo – l’intrattenimento musicale da parte dei carabinieri.