Morir di fame!

di Rita Occidente Lupo

Di fame, si muore ancora nel terzo millennio. I dati recenti, a riguardo, non lasciano appelli: circa un miliardo coloro che non hanno cibo, divorati dalla denutrizione. Nei Paesi occidentali, il 54% del triennio 2007-2010, passato da 12 a 19 milioni, tornando ai livelli del 1995-97. Soprattutto in Asia e Africa sub sahariana, contrariamente ad una cospicua quota di popolazione in sovrappeso. Entro il 2050, le aree coltivate si ridurranno dell’8-20%, con inerente calo produttivo tra il 5-25%. La diminuzione delle risorse disponibili avverrà in contemporanea all’aumento della popolazione globale, che nel 2050 raggiungerà i 9 miliardi. La Terra scoppia di presenze che, distribuite non equamente sulla superficie, vivono nell’opulenza o nel disagio: tra l’obesità o l’inedia. Quelle che appaiono ingiustizie sociali, ancora gridano vendetta per quanti, si sentono vessati, come nati sotto una cattiva stella, anzi sotto un cielo non generoso di benessere. Ancora i falsi bisogni, che da sempre inquietano la solidarietà, scazzottano la lotta per la sussistenza quotidiana di tanti che, non avendo scelto dove nascere, acrobaticamente tirano la cinghia anche alimentare. Tra le luci del benessere, lo sfarzo consumistico, ancora la povertà, che spesso viene tranciata dai grattacieli metropolitani, respinta dalle vetrine all’ultima moda, ripudiata dalla golosità non solo festiva. Mentre qualche stilla di solidarietà, accende la fiammella della speranza che un sorso d’acqua samaritano…possa estinguere la sete di tanti!

 

Un pensiero su “Morir di fame!

  1. Una volta tanto, un editoriale che sa comunicare. Lei, direttrice, involontariamente scopre la guardia quando afferma che in questo sciagurato mondo siamo in troppi (“la Terra scoppia”). Occorrerebbe, nell’Africa sub sahariana educare ad una attenta sessualità ma ciò non piace a qualcuno che “sta da papa”. Il divario nel mondo è dovuto anche alla irresponsabilità e/o all’ignoranza se non a chi predica che i figli sono una benedizione del cielo.
    Complimenti e un cordiale saluto
    Giangastone

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