Cava de’ Tirreni: patrimonio comunale, gestione privatistica e danni erariali, scandalo Mediateca

Le associazioni civiche “Davide contro Golia”, “Città Democratica” e “6 1 Progress”, i gruppi consiliari “Solo per Cava” e “La Città Nuova”, il partito “Italia dei Valori” questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa sulla gestione del patrimonio da parte dell’Amministrazione Galdi. Presenti Mario Farano per l’associazione “Davide contro Golia”, Enzo De Tommasi per “Città Democratica”, Enrico Polichetti per il Gruppo Consiliare “Solo per Cava”, Luigi Gravagnuolo per il Gruppo Consiliare “La Città Nuova” e Domenico Bruno per “Italia dei Valori”. Ha introdotto Domenico Bruno, affermando che la conferenza è stata finalizzata a mettere in guardia i consiglieri comunali, che lunedì dovranno votare sul bilancio, e la stessa amministrazione dal continuare ad abusare dei propri poteri e dall’arrecare danni all’erario, invitandoli quindi ad annullare in autotutela tutti gli atti finora assunti. Luigi Gravagnuolo ha ricordato le principali tappe che hanno caratterizzato la gestione del patrimonio da parte del Sindaco e della Giunta, che sono state caratterizzate tutte dalla confusione dei ruoli: invece che amministratori dei beni comuni, il Sindaco e la Giunta se ne considerano i  “padroni”. Dal comodato gratuito della Cappella di Santa Maria al Rifugio al Convento Francescano, al comodato d’uso alla Fondazione OMNIA Onlus del Centro di formazione di San Pietro, alla concessione per la cifra irrisoria di 1.250,00 euro al mese  della Mediateca (ex Pretura) ad una società costituitasi ad hoc. Tutti regali fatti senza l’autorizzazione del Consiglio Comunale.  Le mancate entrate per l’Ente sono senz’altro superiori, per stima approssimativa, a 300.000,00 euro annui. Per converso la città è stata indebitata per quattro milioni di euro per l’acquisto della ex CO.FI.MA. senza che l’Amministrazione al momento dell’acquisto sapesse neanche cosa volesse farne ed ad interessi superiori rispetto a quelli  previsti dalla Cassa Deposito e Prestiti. Tutti gli atti sono stati assunti in dispregio delle norme e dei regolamenti, con particolare riferimento alla disattesa competenza consiliare della materia patrimoniale. Mario Farano ha sviscerato analiticamente la questione scabrosa dell’affidamento della Mediateca alla società Marte srl. Questi in sintesi i nodi critici evidenziati da Farano: La corrispondenza dell’unico partecipante alla gara rispetto ai requisiti richiesti non è stata mai verificata. Se si fosse fatta la verifica, ci si sarebbe accorti con tutta probabilità dell’assenza di tali requisiti (gestione, ininterrotta per un triennio, di servizi quali gestione servizi per il turismo, punti ristoro, mediateche, servizi informatici, sale cinematografiche e/o convegni e/o conferenze, organizzazione eventi, eventi culturali, mostre, manifestazioni espositive). Con conseguente esclusione della stessa società dalla gara. Il bando non teneva conto scrupolosamente delle indicazioni del prof. Antonio Botti, redattore di uno studio di fattibilità commissionatogli dall’Amministrazione, con particolare riguardo alle garanzie assicurative. Infatti il prof. Botti consigliava di chiedere una fideiussione a garanzia del pagamento dei canoni e di assicurare per furto ed incendio specificamente le attrezzature per il loro valore di 300.000 €. Tale consiglio è stato disatteso dal dirigente, sgravando il gestore della parte più onerosa del conto assicurativo, ma esponendo il Comune a dover sostituire le attrezzature che fossero oggetto di furto o altri danni. Nello stesso tempo nessuna garanzia avrebbe il Comune sul pagamento dei canoni, seppur modesti, in considerazione del fatto che la società gerente è stata costituita solo nel novembre 2010 ed ha un capitale sociale versato di soli 3.500 €. I verbali di chiusura della gara appaiono sfasati e falsati rispetto alla reale tempistica, addirittura il primo verbale reca una data antecedente la nomina della commissione. I termini della gara sono stati riaperti solo dopo che essa era andata deserta, ma avendo constatato che la società Marte srl, costituitasi ad hoc solo una settimana prima, era finalmente pronta per poter presentare l’offerta; Il bando di gara non ci risulta sia mai stato pubblicato sul SITAR, il sito ufficiale dei bandi della Regione Campania, come determinato dal Dirigente. Dalle carte si evince una sovrapposizione e confusione tra contratto di locazione (la società Marte offre 15.000,00 euro annui quale corrispettivo della locazione); contratto di concessione di un servizio pubblico, che prevedrebbe l’approvazione di tariffe a carico degli utenti di tali servizi (definizione data nel bando); e contratto di appalto, in base al quale sarebbe il Comune a dover pagare la ditta (schema di contratto approvato dal dirigente). Calcolando il valore potenziale della rendita dell’immobile (2.600 mq arredati e dotati di tecnologie all’avanguardia in pieno centro) al corrispettivo, comunque inferiore a quello di mercato, utilizzato nel 2009 dalla precedente Amministrazione  per il rinnovo di 4 contratti di locazione (35,00 euro a mq/mese) la rendita potenziale sarebbe stata di oltre ottocentomila euro, traducibile dal Comune in servizi ai cittadini. Anche operando una stima al ribasso, sotto i trecentomila euro annui sarebbe difficile arrivare. Il Comune si è accontentato di 15.000,00 euro annui (!!!) ed ha concesso anche alla società Marte srl di svolgere attività a fini di lucro, mentre nel bilancio preventivo taglia pesantemente le spese sociali ed i servizi ai cittadini. Per questi motivi gli organizzatori della Conferenza Stampa invitano l’Amministrazione al  “ravvedimento operoso” annullando gli atti illegittimamente assunti, ed i consiglieri comunali tutti a bocciare senza esitazioni il bilancio che verrà portato all’attenzione dl C.C. lunedì prossimo sei di giugno, in quanto esso avalla i danni erariali presunti di cui sopra.