Una sconfitta salutare

Angelo Cennamo

Come era stato previsto, sia pure con numeri e proporzioni molto diversi, Silvio Berlusconi ha perso la scommessa su sè stesso : gli elettori di Milano e di Napoli, le città simbolo delle elezioni amministrative, lo hanno sonoramente sfiduciato, preferendo ai candidati della sua coalizione – Letizia Moratti e Gianni Lettieri – due esponenti della sinistra più radicale e movimentista. Giuliano Pisapia, rampollo di una stimata famiglia di giuristi ( suo padre, Giandomenico, fu l’ideatore del codice di procedura penale vigente), ha militato nel partito di Rifondazione comunista. La sua storia politica è intessuta di quel solidarismo multiculturale che si compie e si costruisce nei centri sociali, nei caf, nei circoli dell’arcigay e nelle moschee. Pisapia ha colorato la sua campagna elettorale di arancione, la tinta che evoca più di ogni altra la meditazione e le atmosfere orientali improntate al sogno, all’abbandono mistico e creativo, retaggio di una filosofia dionisiaca che antepone la fantasia al pragmatismo. Per quella che è considerata da tutti la capitale economica del Paese, la città della grande industria e delle partite iva per antonomasia, oggi proiettata sull’evento commerciale più importante del secolo ( l’Expo), l’affermazione dell’avvocato comunista non può di certo essere registrato come un fatto rassicurante. Tuttavia, come si dice in questi casi, il popolo è sovrano. Dunque, auguri. A Napoli non ha vinto un avvocato, ma un pm ( gira e rigira il tema della giustizia, quando c’è di mezzo Berlusconi, c’entra sempre). Luigi De Magistris è passato alla ribalta delle cronache giudiziarie, prima ancora di quelle politiche, per aver condotto, in quel di Catanzaro, tre inchieste celebri  : “Toghe lucane”, “Why not” e “Poseidone”. Roba grossa : appalti, presunte tangenti e cricche di vario genere. Peccato, però, che quasi tutti i suoi indagati siano usciti da quei processi completamente prosciolti da ogni accusa, e che le stesse inchieste siano poi diventate oggetto di approfondimento da parte di altre magistrature, con strascichi polemici non acora sopiti. E’ interessante, a riguardo, il giudizio espresso sul Corriere di oggi dall’ex capo della procura di Catanzaro, Enzo Iannelli. Eppure gli “insuccessi professionali” di De Magistris devono aver dato alla testa a Di Pietro, che ha voluto reclutare a tutti i costi nel suo partito il collega pm, trasformando così l’Italia dei valori in una sorta di procura parlamentare. La strabiliante affermazione di Giggino ” a manetta”, come qualcuno lo chiama simpaticamente da queste parti, ricorda, per le alte percentuali raggiunte, quella di Enzo De Luca a Salerno. Il vice di Tonino ha portato a casa il 65% di consensi, ben trenta punti più del suo avversario che, si era detto alla vigilia, avrebbe stravinto grazie all’appoggio degli amici casalesi di Cosentino. Vatti a fidare degli amici! Ma nonostante i grandi numeri, De Magistris non è attrezzato per governare una metropoli come quella partenopea – città che lui definisce “liberata” ( dalla stessa classe politica con la quale si accinge a governarla, aggiungiamo noi). I napoletani lo hanno scelto in preda ad una suggestione collettiva, ad un delirio intriso di disperazione. Napoli sembra una Venezia che sprofonda lentamente nella spazzatura. Se il nuovo sindaco non dovesse trovare una soluzione allo smaltimento dei rifiuti in tempi brevi, la sua giunta rischierà di collassare prima che il Napoli debutti in champion’s league. Dicevamo dei perdenti. Il primo fra tutti è certamente Berlusconi. Il premier ha preteso di trasformare le elezioni amministrative in un referendum sulla sua persona ed il suo governo. Lo ha fatto cavalcando una campagna elettorale disastrosa, zeppa di errori di comunicazione e di refrain contro le procure, che hanno finito per allontanare dalle urne anche gli elettori a lui più affezionati. Il risultato è stato catastrofico sotto ogni punto di vista. Nessun alibi. Ma con Berlusconi ha perso anche la Lega, l’alleato fedele sul quale in molti si aspettavano un salvifico travaso di voti, che stavolta però non c’è stato. E che dire della sinistra riformista? A Milano, il Pd le elezioni le ha fallite addirittura alle primarie con Stefano Boeri. Mentre a Napoli, il prefetto Morcone ( Mister X) è stato sconfitto al primo turno dall’esponente dell’Idv. E così all’ombra del Vesuvio si è delineata una situazione pirandelliana, con gli iervoliniani ed i bassoliniani che sulla Napoli “liberata” di De Magistris non sanno se devono ridere o piangere, essendo stati colti da una improvvisa crisi di identità. Tra gli sconfitti c’è, infine, il terzo polo, ovvero gli “Ignavi” del doppio forno. Quelli cioè che non decidono, o che fingono di non decidere perchè poi si vergognano di stringere alleanze con gli estremisti di sinistra. Chi lo avrebbe immaginato, a Fiuggi, Gianfranco Fini che festeggia con Pisapia al canto di “Bella ciao”? Resuscitasse Tatarella! Dunque, a perdere con il Cavaliere è stata l’intera area dei moderati e dei liberali riformisti. Si tratta di un dato insolito ma che, al tempo stesso, lascia agli sconfitti ampi margini di rilancio. Non che la scoppola presa dal premier non sia stata pesante. Tutt’altro. Il fatto è che, al di là delle suggestioni momentanee, difficilmente il binomio Pisapia – De Magistris potrà assurgere a modello nazionale, in vista delle elezioni politiche : Di Pietro e Vendola possono sorprenderci a Milano e a Napoli, ma non hanno nè la caratura nè quelle affinità elettive che servono a sfondare oltre certi confini. Ce lo vedete voi Nikita a palazzo Chigi? Non scherziamo. Berlusconi ne è consapevole e per questo non demorde. Il funerale del Caimano non è vicinissimo, e alla fine della legislatura mancano poco meno di due anni. Serve allora un piano B per riconquistare in tempi brevi i consensi perduti. L’unico possibile riguarda  il fisco, ovvero i soldi nelle tasche degli italiani : il ministro Tremonti è avvertito.

 

17 pensieri su “Una sconfitta salutare

  1. “Una sconfitta salutare”: anatomia di un articolo imbarazzante vergato da personata in stato imbarazzato.
    1. “Giuliano Pisapia, rampollo di una stimata famiglia di giuristi …, ha militato nel partito di Rifondazione comunista. La sua storia politica è intessuta di quel solidarismo multiculturale che si compie e si costruisce nei centri sociali, nei caf, nei circoli dell’arcigay e nelle moschee”
    Definzione puntuale, sorprendentemente non intrisa del proverbiale talibanismo ideologico dello scrittore. Peccato che non ci fosse pervenuta settimane fa, ma solo ora …..
    2. “Pisapia ha colorato la sua campagna elettorale di arancione, la tinta che evoca più di ogni altra la meditazione e le atmosfere orientali improntate al sogno, all’abbandono mistico e creativo, retaggio di una filosofia dionisiaca che antepone la fantasia al pragmatismo. Per quella che è considerata da tutti la capitale economica del Paese, la città della grande industria e delle partite iva per antonomasia, oggi proiettata sull’evento commerciale più importante del secolo ( l’Expo), l’affermazione dell’avvocato comunista non può di certo essere registrato come un fatto rassicurante”.
    Il nesso arancione-evocazione di elementi metafisici …. mi è nuovo, farò una ricerca per attribuirle in seguito meriti eventuali. Da ciò dovrebbe discendere la preoccupazione per l’Expo.
    Ovviamente lei avrebbe potuto verificare on line l’agenda di Pisapia degli ultimi quattro mesi, mentre voialtri votavate Ruby nipote di mubarak, nella quale vi è l’elenco degli incontri e delle riunioni di Pisapia con tutte le categorie produttive, economiche, professionali e sociali di Milano, cioè con la Milano delle partite IVA. Ovviamente non parlavano di cose serie ma di misticismo, arancione ed insostenibile leggerezza dell’essere …… il copyright della concretezza è solo il botulino e le metafore con termini patologici della Santanchè.
    3. Su De Magistris, l’unica mia certezza è che per circa tre anni è stata in atto una guerra tra procure, con alla base un teorema giudiziario di De Magistris che mirava vertticalmente dal basso della ndrangheta, alla politica, passando per San Marino e le banche. Sinceramente, lasciando ogni valutazione giudiziaria ai tribunali, non me la sento di sentenziare, Lei no, perchè è Maradona ….. Allora le do un consiglio: visto che è di Salerno (secondo me della provincia..) si vada a fare un giro nella zona industriale alla Med Solar di Lettieri, veda un impianto inaugurato pochi mesi fa, con merce invenduta, linee ferme e operai con la morte negli occhi … Lei che è Maradona, certamente tirerà fuori una sentenza … chiaramente improntata al marcio del vetero sindacalismo …..
    4. “De Magistris non è attrezzato per governare una metropoli come quella partenopea.” … Dov’è la bibbia? Dov’è la grammatica per dimostrare senza dubbi che De Magistris non ha gli attrezzi? E chi sarebbe l’attrezzato, chi governa (?) con i voti di scilipoti e non prende atto della rotta da titanic? Talibanismo allo stato puro.
    5. “Il premier ha preteso di trasformare le elezioni amministrative in un referendum sulla sua persona ed il suo governo. Lo ha fatto cavalcando una campagna elettorale disastrosa, zeppa di errori di comunicazione e di refrain contro le procure, che hanno finito per allontanare dalle urne anche gli elettori a lui più affezionati.”
    In tale pienezza di errori e di refrain, isuoi articoli, pieni di certezze, dogmi, come se fosse l’unto dalla verità, che prefiguravano l’assalto islamico e rom a Milano, dove li colloca? …
    5. “Tra gli sconfitti c’è, infine, il terzo polo, ovvero gli “Ignavi” del doppio forno”. Perchè il liberal riformista Caldoro (se riesce a capire che ore sono, chi è lui e cosa fa al mondo) non li caccia via dal proprio forno? E come Lui, altri?
    6. “Dunque, a perdere con il Cavaliere è stata l’intera area dei moderati e dei liberali riformisti. Si tratta di un dato insolito ma che, al tempo stesso, lascia agli sconfitti ampi margini di rilancio.” Certo, quando perde, non perde da solo … e poi … ampi margini di rilancio … e chi lo dice, Lei? L’uomo delle certezze? Allora, Le regalo uno slogan: gli uomini di destra hanno certezze azzurre e sono pragmatici, quelli di sinistra puzzano, hanno dubbi continui e, poichè si drogano, sono mistici e sognano l’arancione…
    7. “Il fatto è che, al di là delle suggestioni momentanee, difficilmente il binomio Pisapia – De Magistris potrà assurgere a modello nazionale, in vista delle elezioni politiche: …. Ce lo vedete voi Nikita a palazzo Chigi? Non scherziamo”
    E chi lo ha detto che il contraltare è Vendola a Palazzo Chigi, Lei? Per quale motivo un partito di sinistra come Sel, marginale nei numeri, deve esprimere il candidato premier? Perchè lo dice Lei? Talibanismo allo stato puro …
    8. “Il funerale del caimano non è vicinissimo” certo, ci sentiamo tutti meglio, più sicuri, più liberi, più ricchi, …… questa è la cosa più importante, cosa vuoi che sia che l’Italia è diventata parente delle democrazie sudamericane,.., tanto Lei non è cittadino italiano, sulla Sua carta di Identità c’è scritto Repubblica del Caimano
    9. “i soldi nelle tasche degli italiani” ovverosia meno tasse per tutti, ovverosia “chiù pilu pe’ tutti”… credo di averla già sentita negli ultimi decenni …. insieme a meno male che silvio c’è ….
    Egregio, c’è un momento nel quale anche chi come Lei, sa sempre cosa fare, dove andare, da che parte stare, quali sono i colori delle certezze, dove sono scritti i dogmi della verità, debbono fermarsi. Debbono fermarsi, smontare il proprio armamentario (o data base di idee, convincimenti, tecniche, mezzi) e chiedersi: ho un limite anche io che non debbo oltrepassare, penza l’indecenza? Davvero sulla rete è possibile agire come davanti ad un bar dove si può dire tutto ed il contrario di tutto?
    Ma Lei ovviamente avrà da ridire, …, perchè ha il cassetto pieno di certezze: tutte europee, democratiche, laiche, ariose, tolleranti. I taliban, gli estremisti, i mistici, i puzzolenti sono gli altri. Questo lo dice Lie che ha certezza del fatto che nell’ultimo decennio non ci poteva capitare niente di meglio: tutti siamo più liberi, più tolleranti, più democratici, più colti, più felici, più floridi, c’è peefino chi è più abbronzato. Abbiamo tutti le tasche più piene. Ma che dire le tasche, ne abbiamo piene le …..

  2. Berlusconi è scaduto assieme a Nicola Cosentino e Cesaro !!! mi fa sorridere il premier quando parla di Camorra !!! vedo che una nuova formula del centrosinistra è partita meno male non ci sono + le solite ammucchiate …. IlPDl è in crisi Caro Cennamo ci vuole davvero un ricambio a tutti i livelli a livello nazionale un Alfano può salvarvi , a livello regionale ci vorebbe un giovane che non sia espressione di Cosentino a livello Provinciale vedo bene un Celano !!!! un ragazzo perbene , un ragazzo capace , un oppositore costruttivo del centrosinista ed un vero missino , questa destra merita rispetto basta con le polemiche di cirielli e le battute sui giornali online e sui manifesti del Coordinamento provinciale (Russo e Iannone ) questo modo di fare politica ha fatto perdere tanti consensi . meno male che in consiglio comunale siedono persone come Zitarosa e Celano !!!( rispetto questa destra )

  3. Vedo, Avvocato, che lei puntualizza, come fa spesso, sulla persona più che sul PDL. Qualcuno con i suoi punti di vista ha chiosato sull’antipatia della Moratti rispetto a Pisapia. Mi consenta: un personaggio entrato in politica per pararsi dalle vicende giudiziarie, che a tutt’oggi conclama Ruby come nipote di Mubarak, che sparisce dai media quando la spara troppo grossa per riapparire candido come un “cannolo” è forse “simpatico”? Io credo sia amato da poco meno di mezza Italia opportunista ed esecrato dall’altra mezza che lo vorrebbe fuori dai piedi. Il PDL ha la fortuna di annoverare anche persone serie. Pur essendo di sinistra vorrei che la sinistra potesse avere un economista come Goiulio Tremonti. Aveva Prodi, ma era una persona seria (faceva paura persino a Fede) e si è ritirato da persona seria.
    Berlusconi, incurante di ogni barlume di amor proprio pensa al suo fondoschiena. Speriamo ancora per poco.
    Roller

  4. Caro Smarigli, i suoi commenti li leggo sempre volentieri. Lei ha idee diverse dalle mie, molto diverse, ma pur sempre interessanti e meritevoli di approfondimento. Non credo di avere tutte le certezze che lei mi attribuisce, o meglio, non credo di avrene più di quante ne abbia lei. Ma lei può permettersele perchè appartiene ad una casta di eletti, quella dei lettori di Umberto Eco, degli spettatori di Dario Fo e dei girotondi viola. Io, da berlusconiano deluso, sono solo un “parcheggiatore in doppia fila”. Ad ogni modo, se leggesse alcuni miei pezzi molto critici verso il premier ed alcune sue leggi ( processo breve, ad esempio), già pubblicati su questo giornale, forse i suoi giudizi perentori cambierebbero.
    Mi dispiace deluderla : non sono della provincia di Salerno. Vivo a Pastena, ma sono nato a Napoli, nel quartiere Vomero, 43 anni fa, esattamente come Luigi De Magistris. Ma non ci siamo mai incontrati.

    La saluto – Angelo Cennamo

  5. Caro Cennamo, le sue nozioni di cromoterapia sono scarse per non dire nulle. L’arancione è il colore energizzante per antonomasia, Pisapia lo avrà scelto per incarnare la voglia di cambiamento di cui l’Italia ha dato prova. Cambiamento che vuol dire via Berlusconi con le sue donnette, i suoi processi e le figuracce che fa fare a tutti noi non appena apre bocca. Quanto a lei, immagino che avrà quasi grattato il fondo del barile della fantasia per difendere il suo idolo, che par quasi un’ossessione. Speriamo che l’incombente tramonto di questo governo imbarazzante porti con se il calo del velo pietoso sopra i suoi articoli, imbarazzanti tanto quanto di parte. Se le interessa, il colore della meditazione è l’azzurro. Pensi l’ironia, l’azzurro di forza italia, non l’arancio delle tonache buddiste cui ha tratto l’ispirazione per costruire un articolo tanto ingenuo.

  6. Ha ragione, Samuele, la sinistra dei vendoliani del colore “energizzante” ne avrà proprio bisogno. Qualcuno, intanto, dica a Niki che i fratelli Rom e quelli musulmani, che lui intende abbracciare virtualmente dal palco di piazza Duomo, quando incontrano in Siria o nello Yemen uno come lui, gli fanno la pelle.

    Saluti – Angelo Cennamo

  7. Caro Cennamo,
    oggi ho un motivo in più per portarle rispetto, l’affinità generazionale.

  8. Le ammnistrative del 2011 mi ricordano le elezioni del 1993 quando tramontavano vecchi partiti. Purtroppo il rinnovamento non c’è stato e nella vera destra ha prevalso l’ideologia pseudogarantista , sulla concezione legalitaria . Questo è il peso che paghaiamo per colpa di Fini per motivi prettamente personali non ha detto niente a Berlusconi negli anni novanta quando contrstava i giudici per difendere i vari Dell’Utri e Previti .
    Partiamo dai valori di legalità di nazione !!!ma non ci dimentichiamo della legalità il 12- e 13 giugno andiamo a votare pensiamo + ai nostri figli invece di aiutare Berlusconi nei suoi problemi giudiziari non porta benfici ne al paese ne alla destra

  9. io ero già contento dei risultati precedenti il ballottaggio. oggi lo sono molto di più. ma a differenza di te oltre a non vedere catastrofi all’orizzonte credo che il significato di questa tornata elettorale sia diverso e un poco più complesso. a mio parere l’elettore medio di centro destra si è liberato, come allo stesso modo feci io all’ultima tornata politica -e come me tanti elettori di centro-sinistra-, e non ha ubbidito al richiamo ideologico e compattante, forte, lanciato da “mitrombolepollastrinepiccolineeancoraacerbe”, lanciato nell’ultima fase elettorale e, o non è andato a votare oppure, ha votato da un’altra parte. questo per me è una buona notizia che significa che da oggi in poi nessuno deve sentirsi sicuro di vincere perchè l’elettore è “senza cervello”. perciò quando ho visto tutti quei vecchi cadaveri, alcuni anagraficamente ancora giovani (vedi melandri), che commentavano qualcosa che non hanno capito un pò il buonumore mi è passato, però il fatto che iddu fosse triste mi ha consolato.
    una vera sorpresa è stato de magistris al quale, per un momento, avevo pensato che i “bassoliniani” gli avrebbero tirato un brutto tiro. ma questa volta i napoletani mi hanno sorpreso e hanno scelto qualcuno che “scassa” al posto di un “affarista” -e qui ti chiedo di farti un giro in irpina per verificare con mano i “miracoli” imprenditoriali di lerrieri- hanno scelto uno che potrebbe fare davvero bene, e poi, come ha detto luttwack, a napoli basta fare una cosa per avere un miglioramento del 100%. ovviamente la vittoria di de magistris ha semplicemente dimostrato che in due anni di regione ed in tre di governo il centro destra in campania ha fatto schifo e i campani si sono rotti di essere presi in giro ed essere trattati da accattoni.
    ma andiamo al punto su cui, secondo me, commetti il tuo più grande errore di valutazione dei risultati: tu, caro angelo (cennamo) accecato dalla rabbia verso il nuovo polo dici, più o meno, che questi non valgono niente e che non hanno raccolto voti. in questa tua analisi fai due errori, il primo di informazione corretta, perchè oggi il terzo “pollo” ha più sindaci rispetto alle precedenti elezioni, il secondo, gravissimo, che tu, accecato dalla rabbia, vuoi conteggiare (misurare) ciò che invece va pesato. il terzo “pollo” vi ha tolto di credibilità e ha determinato uno spostamento di voti tale che se non vi date una svegliata nel giro di qualche anno con “il piccoletto” siete destinati a sparire.
    in conclusione smettetela con stì rom, emigranti, fannulloni, comunisti, gay, etc… e cercate di fare le cose semplicemente a modo senza ricorrere alla chiamate estremistiche e senza mettere gesucristo di mezzo. anche perchè i preti non sono mica fessi, quelli annusano l’aria e guardano dove soffia il vento e sanno come essere eterni.
    saluti.

  10. @angelo cennamo:

    Se all’estero in certi stati sono barbari, ciò non ti autorizza ad imbarbarirti a tua volta. Ancora non mi è chiaro come fai a definirti liberale, per me sei un rebus. 🙂

  11. @angelo cennamo:

    dopo aver letto il finale dell’articolo mi domando: ma secondo te adesso Tremonti non deve mettere le tasse per fare consenso elettorale pro-Berlusconi? Io sono stupito da come una cosa simile possa essere fatta passare per un cosa buona, con una manovra da 40 miliardi che ci attende alle porte…

  12. Il terzo polo è solo un impaccio per una democrazia come la nostra che si sta assestando da circa un ventennio sul bipolarismo. Il terzo polo, che in realtà è il solo Casini, visto che i finiani prendono percentuali da prefisso telefonico, dovrebbe fare scelte più coerenti : non si può stare in una Regione con la destra e in una Provincia con la sinistra. Questo modo di fare politica appartiene al paleolitico democristiano. Secondo punto : Fini è finito. Si è voluto affidare al suo falco Bocchino, ed ora si schiera con quelli che negli anni ’70 gli lanciavano le molotov nel partito. Gli elettori di destra hanno capito che le sue manfrine erano dettate solo dal rancore personale verso il premier. Ha perso la sua sfida. Oggi, o tra qualche mese, sarebbe stato il leader di un partito del 40%, ed invece fa la ruota di scorta della sinistra con un misero 1%.
    Il berlusconismo sarebbe finito comunque alla fine della legislatura, Pispia o non Pisapia. La sconfitta di Milano ad opera della sinistra antagonista dei centri sociali ( il vice sindaco De Corato, ieri, è stato assalito da un gruppo di giovani che seguono il “vento nuovo”) può servire alla destra a correggere la rotta in vista delle prossime elezioni politiche. Megli ora che…….

    Saluti – Angelo Cennamo

  13. Stammi a sentire, Billy il simpatico : I tre giorni io li ho fatti, non so tu.

    Vendola e Pisapia appartenevano, fino a tre anni fa, ad un partito che si chiamava “Rifondazione Comunista”. Ripeto, così lo leggi meglio : “RIFONDAZIONE COMUNISTA”. In piazza Duomo quando ha parlato “Nichi”, sventolavano bandiere rosse con la falce e il martello, e c’erano ragazzi che indossavano la maglietta di Che Guevara cantando “Bella Ciao” ( che non è una canzone scritta da Stuart Mill). Alcuni di quei simpaticoni hanno assalito il vice sindaco di Milano De Corato, altri hanno devastato le sedi elettorali di Lettieri, a Napoli. Altri vanno in giro a bruciare le bandiere americane, altri ancora assaltano le camionette dei carabinieri col passamontagna e gli estintori. I comunisti esistono anche oggi e sono della peggiore specie : comunisti senza comunismo. Esci dal torpore e dall’ossessione che provi per il premier e prova a guardarti intorno.

    Angelo Cennamo

  14. @Angelo:

    guarda, mi sono andato a leggere su Il Giornale l’articolo che parla di questo De Corato. Quale sarebbe la notizia? E’ una cosa di un ridicolo senza precendeti! Gente che ha festeggiato e ha disturbato la quiete di De Corato? A me pare che tutto l’articolo sia solo un grandissimo pretesto per dire che adesso, cari milanesi, dovrete avere tanta tanta paura perché c’è il lupo cattivo cattivo della sinistra antagonista antagonista.

    Mi fa pure ridere questo tizio che si ricorda dei presunti “padri” di questi e non si ricorda dei padri di quelli di destra (lui è un ex-missino, leggo), non molto diversi e con maniere non molto diverse. Ancora una volta, non mi sembrano né le parole di un liberale, né le parole di un moderato: a questo punto dovrei dire che dato che si tratta di un ex-fascista non potrebbe essere diversamente da così? Ma io così tanto non ce la faccio ad abbassarmi!

  15. Quante chiacchiere … Tra poco ci sono i referendum. Molti terranno la matita in mano con il gusto di punire l’arroganza di chi si vuole sottrarre alla Legge. L’avvocato Cennamo ha dimenticato Cicerone? Legum servi sumus ut liberi esse possumus. Bell’esempio è stato dato. C’è da vergognarsi quando si va all’estero.
    Roller

  16. @Roller:

    So che un bravo autore di jazz italiano (Paolo Conte) è anche avvocato. Pare che tra i suoi “trastulli” per addormentarsi vi sia quello di inventare cause impossibili in cui le prove sono schiaccianti ed è difficilissimo trovare argomenti adeguati per difendere il proprio assistito: qualsiasi passo faccia, se non adeguatamente ponderato, può essere un autogoal.

    Quando leggo gli scritti di Cennamo penso che questa deve essere una cosa in voga tra gli avvocati.

  17. @cennamo:

    i tre giorni li ho fatti e anche il militare (non so tu). 🙂

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