Salerno: La Destra sulla “cultura ignorata”

Consapevoli che ogni comunità, prima di essere un’entità sociale ed economica, deve caratterizzarsi come un’entità culturale, “La Destra” salernitana condivide le preoccupazioni sottese al dibattito promosso dal centro-sinistra sulla “cultura ignorata”, laddove gli operatori culturali locali, lungi dall’essere considerati risorsa collettiva per il bene comune, forieri della crescita sociale ed economica dell’intero territorio, si ritroverebbero ad essere, loro malgrado, attenzionati dalla politica solo nella misura in cui riescono ad essere ad essa funzionale: ovviamente, siamo sicuri che, come l’onestà intellettuale vuole, il dibattito viene posto sul piano generale. Infatti, al di là di quanto oggi sollevato dagli esponenti del centrosinistra, da tempo si assiste al deplorevole fenomeno, bypartisan, per cui gli operatori culturali vengono valorizzati sol perchè dichiaratamente schierati con una parte politica, piuttosto che con un’altra, restando del tutto irrilevante e trascurabile l’apporto culturale ed intellettuale della loro azione. E’ impensabile ed improponibile che la cultura, le manifestazioni di essa o ad essa collegate siano assegnate ad ambiti di “cortigianeria”, confinando nella “nicchia” dell’emarginazione, viceversa, coloro che, nel totale rispetto della loro arte e della loro indipendenza, non trasformano le loro idee e la loro attività in strumenti organici agli schieramenti politici. Occorre ricordare che le manifestazioni culturali sono patrimonio di tutti e che possono essere un’importante opportunità economico-sociale per le esigenze del territorio, laddove possono rappresentare un volano, non trascurabile, per aspetti connessi alla promozione turistica. La parola chiave deve essere, allora, “capacità” e la “meritocrazia” il criterio per la valorizzazione e la scelta del lavoro dei singoli operatori culturali. Non più, dunque, attività del settore asservita all’amministrazione, qualunque ne sia il suo colore politico, ma amministrazioni che rivalutino le culture presenti nel territorio in uno con gli operatori, dando spazio ed aiuti concreti a chi mette in cantiere iniziative di qualità. Il “Premio Charlot”, nel tempo, ha dimostrato come sia possibile coniugare iniziative di qualità con le esigenze turistico-culturali del territorio. Il fatto, poi, che il patron della manifestazione possa essere annoverato, per le sue amicizie politiche, tra le persone “non gradite”, ammesso che siano queste le motivazioni del mancato accesso al finanziamento, è atto assolutamente trascurabile e non condivisibile. Sì, dunque, a tutte quelle manifestazioni capaci di suscitare energie e di rimettere in moto l’economia dell’intera provincia. In questo settore, la politica deve farsi carico di scelte oggettive in relazione alle attività effettivamente svolte, monitorando il riscontro e la riuscita delle manifestazioni finanziate, affinché la cultura resti un bene comune e non divenga mera propaganda. “La Destra”, pertanto, ritiene propedeutica la valutazione del tipo di manifestazione, in ragione dell’impatto culturale, sociale ed economico, ai fini della concessione delle contribuzioni e sovvenzioni pubbliche. Non sarebbe stata una cattiva idea, a margine del rilievo formulato dagli esponenti del centro-sinistra, se, oltre a sollevare il problema dello specifico attuale, si fosse chiesto a tutte le amministrazioni di effettuare una verifica relativamente a chi ha beneficiato e per quali manifestazioni, nel corso degli ultimi anni, dei fondi comunali, provinciali e regionali: non fosse altro per smentire le voci che vorrebbero tali fondi, a volte anche ingenti, assegnati sempre ad alcuni operatori ed, in pari tempo, per dare soddisfazione a quei tanti altri che, sebbene meritevoli e propulsivi, sono stati sistematicamente “snobbati” ed ignorati a favore dei soliti “amici”, ultragarantiti, di turno. E’ giunto il momento di fare chiarezza! Gli investimenti delle risorse pubbliche devono essere razionalizzati, in maniera assolutamente trasparente, per iniziative e manifestazioni di qualità, in mancanza si tratta solo di sperpero di denaro, assimilabile ad una sorta di risarcimento riconosciuto a sostenitori di una parte politica, attraverso una forma di intollerabile ed indiretto finanziamento ad personam (amica). “La Destra”, resta a sostegno dei princìpi e non della politica politicante.

La Destra Salerno

3 pensieri su “Salerno: La Destra sulla “cultura ignorata”

  1. Pensate a costruire un vero progetto con la gente non con le chiacchierE !!!!siete schiavi di berlusconi

  2. Sono d’accordo, la cultura è di tutti, ma che, le manifestazioni culturali vengono scelte a secondo di chi le propone e non per meritograzia, è fuori dubbio.
    Alcuni operatori (sempre i soliti) abituati alle abbuffate di finanziamento oggi sono in difficoltà.Uno spettacolo finanziato con i soldi pubblici, l’ingresso non può essere a pagamento , aprire la cultura a tutti, anche chi non ha la possibilità di acquistare il biglietto.

  3. pensi che lei forse si sbaglia..mi risulta che la destra è un movimento che fa riferimento a storace e non aberlusconi..e poi bella questa iniziativa…..e dove sta l’opposizione della pdl…come mai non è intervenuta inmerito a questa questione?

I commenti sono chiusi.