De Luca o non De Luca vince o perde la città

Michele Ingenito

Prevedere la vittoria del sindaco uscente non significa certamente tifare per lui. Chi tifa farebbe bene a non scrivere su giornali indipendenti, benché legittimamente orientati dal punto di vista politico, ideologico e/o culturale da una parte o dall’altra. Il che non è una contraddizione. Purché si discuta e si rappresenti in libertà di pensiero e di coscienza il proprio punto di vista. Per quanto retorico e superfluo possa sembrare, ribadire che il buono e meno buono non sono mai concentrati da una sola parte (tranne che per gli stupidi) è talvolta necessario. Soprattutto durante le competizioni elettorali. Allorquando, ipotizzare sulla base di elementi concreti e oggettivi la vittoria di una candidato e di una lista sugli altri e/o le altre o addirittura paventare un orientamento di parte scatena gratuiti irrigidimenti interpretativi di cui è responsabile soltanto la miopia mentale. Che, come quella visiva, è da imputarsi esclusivamente ad un mancato o limitato dono di madre natura. Ciò premesso, l’auspicio generale è o dovrebbe essere quello di vedere seduti nel prossimo consiglio comunale l’élite dei numerosi candidati che si sono proposti alla fiducia degli elettori, a cominciare, ovviamente, da ciascun capolista. Ci sono persone (uomini e soprattutto donne) in tutte le liste rappresentate che non hanno nulla da invidiare a colui che è e resta il candidato oggettivamente più forte. Per correttezza e par condicio non ci pare il caso di fare nomi nel momento in cui la competizione è già scattata e le urne sono da diverse ore aperte. Né, tanto meno, evocare i difetti dell’un capolista sull’altro o sull’altra. Chi per rozzezza e arroganza, chi per obiettiva attitudine all’ambiguità, chi per immaturità o scarsa esperienza politica. I conti si faranno dopo, a risultati ottenuti. Bene, quindi, ricordarsi nell’urna, che, intorno al tavolo importantissimo della rappresentanza comunale di questa città, debbano prendere posto le personalità più illuminate e prestigiose. Che non necessariamente devono vantare curricula politici di alto bordo. Sembra facile, lo sappiamo; e, invece, è difficile, molto difficile. Troppi gli interessi, troppe le fagocitazioni, troppa la superficialità nel convincere amici e simpatizzanti a sacrificare il proprio voto in nome di valori poco funzionali al vero obiettivo da perseguire. Eppure bisogna sforzarsi di non deludere la città, mandando a palazzo i migliori. Per serietà, disinteresse personale a favore di quello collettivo, capacità e determinazione. Ne trarranno beneficio tutti, a cominciare da colui che prenderà il comando. Fare opposizione è un ruolo faticoso e snervante, che logora oltre i limiti della umana resistenza. Ma è anche quello più entusiasmante quando motivato e supportato da elementi oggettivi. Perché nessuno perda, perché vinca la città.

 

 

 

 

2 pensieri su “De Luca o non De Luca vince o perde la città

  1. sembra un aggiustamento del tiro del precedente articolo di Michele Ingenito che un amico (di cui non ricordo il nome e mi scuserà per questo)ha lucidamente e con grazia ‘beccato’

    se intendeva fare questo, personalmente ritengo che Michele Ingenito abbia continuato a sbagliare

    l’arroganza non è di chi ha una propria chiara visione bensì di chi con becera aggressività tenta di offendere quello che reputa non degno dia vere idee diverse: l’avversario

    e a Salerno un solo misogino c’è stato !
    c’è bisogno di ricordarlo ?

    a nulla serve confondere la situazione

    bastava accettare la critica e ammettere che chi ha offeso, non una ma tante volte, e non con battute ma con contumelie è l’uomo solo al comando (al potere)

    tutto qui e buona votazione in corso

    votate secondo coscienza e saluti a tutti

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