Cava de’ Tirreni: Pdl, considerazioni sull’ultimo Consiglio Comunale
Ho assistito al dibattito consiliare sulla questione dei tagli al CSTP ed ho pensato che la politica riesce ad essere a volte sfacciata e così lontana dalla realtà, al solo scopo di strappare un consenso e sperare che al prossimo turno si possa avere un voto in più su di una scheda elettorale. Mi riferisco agli interventi dei consiglieri del Gruppo PD che, dovendo difendersi dal fatto di rappresentare oggi la parte politica che ha malgovernato la Regione Campania dal 2000 al 2010 e la Provincia di Salerno dal 2004 al 2009, sono intervenuti compiendo un autentico autogol: chiedendo cioè all’Assise consiliare quando poteva considerarsi conclusa ad esempio la responsabilità del centro-sinistra sullo stato di profondo deficit delle casse regionali, unico motivo per cui oggi viviamo sulla nostra pelle i disagi scaturiti di conseguenza, come per il caso dei tagli alle corse dei pullman. La risposta è ovvia, e si può tradurre in una domanda da rispedire al mittente: quanto tempo ci vorrà per risanare i tredici miliardi e mezzo di euro, pari al buco di bilancio che la Giunta targata Bassolino è stata capace di generare?! O i dodici milioni di debito fuori bilancio dell’amministrazione provinciale di Villani, senza voler poi entrare nelle responsabilità di carattere giudiziario note a tutti?! In questi casi ci vorrebbe da parte del PD un po’ di tatto, di senso di responsabilità, di ammissione delle ingenti colpe della propria parte politica. Invece no, si continua a strumentalizzare tutto il possibile, addirittura la toccante cerimonia di intitolazione della strada al maresciallo Randino; si spera che tutto vada male, augurandosi che il nostro territorio non riesca oggi a risollevarsi dopo essere stato messo in ginocchio dai governi del proprio partito. Io sono fiero di una classe dirigente del PDL onesta (non mi pare poco) e giovane che sta lavorando senza tregua perché ci crede, perché sente di dover intervenire, di dover fare la propria parte perché, altrimenti, si resta immobili sulla via del non ritorno. Ma la politica che vedo, segue spesso altri ideali, che personalmente rifiuto. Mi chiedo quali fossero gli ideali di coloro che hanno barbaramente aggredito il candidato napoletano del PDL Lettieri, il suo comitato elettorale, i giovani che erano con lui nel centro storico di Napoli. Non è la prima volta che fatti del genere accadono, per cui sorrido alle banali accuse di “fascismo” che sento spesso rivolgere alla mia parte politica.