Salerno: Resistenza e polemiche

La Liberazione della discordia! Ormai la querelle che scorta tale ricordo storico, il 25 aprile, consequenziale al manifesto che a firma del presidente provinciale Edmondo Cirielli, affisso non solo a Palazzo Sant’Agostino, sembra il peana più d’un gusto estremamente polemico, nei confronti dell’istituzione, che di vera antitesi ai fatti storici. I sindacati, tra sventolanti bandiere anche stamane, in Piazza Ferrovia, alla presenza delle istituzioni politiche, militari e cittadine, impettite con i primi cittadini, per un anniversario coincidente con il 150° unitario. E, come già lo scorso anno, giù la protesta al discorso che quest’anno la vicepresidente provinciale Anna Ferrazzano, ha rivolto agli astanti, nel rievocare un momento cruciale della storia nazionale. Parola anche all’Anpi, Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che dal 45 ha tenuto viva la memoria della Resistenza, transitata sul sangue grondante di non pochi martiri per la liberazione dello Stivale dalla ferocia nazi-fascista. “Un ente morale il nostro- ha dichiarato Luigi Marino- che intende continuare a  narrare l’autentica verità sui fatti di quei giorni luttusoi. Tra manuali che rischiano d’esser faziosi, come certi commenti, se non interpretati alla luce del vero.” Tra scroscianti applausi, il suggello finale con l’intonata “Bella ciao”, mentre i convenuti si son recati nella Chiesa del Sacro Cuore, per partecipare alla liturgia eucaristica, presieduta da Mons. Marcello Di Maio, a suffragio delle vittime dell’evento. A seguire, sul Lungomare Colombo, In Piazza della Concordia, la deposizione d’una corona d’alloro al monumento ai caduti della Marina e poi ai piedi di Palazzo Sant’agostino,  alloro ai caduti martiri salernitani, prima del concerto conclusivo.

4 pensieri su “Salerno: Resistenza e polemiche

  1. La cosa grave non è che Cirielli abbia scritto il discorso, ma che l’abbia letto Ferrazzano. Questo è un chiaro esempio di come Ferrazzano sia una fotocopia di Cirielli, diversamente il discorso lo avrebbe fatto lei a braccia. Bah, come siamo caduti in basso. AspettaRE IL 25 aprile per fare polemica tutti gli anni. Stiamo facendo ridere l’Italia intera.

  2. ma vi rendete conto le dichiarazioni di Cirielli offendono le persone !!! lui non è il padrone della provincia Preferisco Togliatti e De Gasperi invece di Consentino e di Dell’Utri

  3. La cosa più significativa è che questo discorso, chiunque ne sia l’autore e l’interprete, sia stato ascoltato da non più di cento persone, addetti all’ufficialità compresi: su una popolazione di 140.000 abitanti.Non c’è nulla da aggiungere, un bel risultato che la dice lunga su quanto questa festa sia radicata nel sentimento popolare.

  4. La liberazione dell’Italia dal nazifascismo è un dato storico incontrovertibile, che non ha bisogno della conta delle persone, che partecipano alle sue commemorazioni,per poter essere misurato nel suo radicamento popolare. Altro è, invece, negare la storia italiana, perchè in questa direzione possono pure esserci schiere di figuranti, ma della loro possibilità di attestare storiograficamente le loro asserzioni troveremo pochi riscontri e tante, tantissime prove di opportunismo elettorale.

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