Flop della spesa on line

  di Rita Occidente Lupo

Tutto su internet, ma non proprio! Anche se l’usato, come le rarità, hanno la loro vetrina privilegiata, le ultime griffe, come il vintage, per alcuni prodotti risulta difficile entrare nella mentalità che acquistare in rete, sia sempre una garanzia. Per la spesa on line, per quei prodotti che direttamente dall’orto, assecondando certi slogan, dovrebbero finir in tavola, aguzzando il risparmio domestico delle casalinghe. La spesa on line, in Italia, arranca tra carrelli vuoti di richieste: meno del 10% dei supermercati sceglie l’universo virtuale. Solo l’Esselunga in Lombardia nel 2001 ha tentato anche in altre regioni dello Stivale. In profondo ritardo per l’ e-commerce in generale. Negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia e in Germania, le vendite di prodotti valgono circa il 60% dell’e-Commerce.  Esselunga, oggi e’ presente in 21 province su 5 regioni (Lombardia, Veneto, Emilia, Romagna, Toscana e Piemonte). In totale, i comuni serviti sono 634. Il cliente puo’ scegliere una fascia oraria in una ‘finestra’ di 20 giorni successivi alla data dell’ordine (il 70% e’ oggi per domani). Ma non tutti si fidano delle immagini. Per i prodotti ed in tema di salute, si cerca di guardare realmente, senza filtri illusori a quegli stessi colori, che rimandano la freschezza. O la genuinità. Di qui il dubbio che, il virtuale, rimanga pur sempre virtuale, quindi capace anche d’illudere l’acquirente. E, in ossequio a prevenzione e consigli sanitari, si tenta di scegliere personalmente…se non altro per evitare, di finire nella rete!  

 

Un pensiero su “Flop della spesa on line

  1. la gente qui al sud ha tempo da perdere e fa la spesa al supermercato..ecco perchè la spesa on line della esselunga al nord funziona, eccome!

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