60 anni: auguri De Gregori!

di Rita Occidente Lupo

Icona della canzone d’autore. con la sua primitiva chitarra ed il fedelissimo amico ritrovato, Lucio Dalla. Con lui, in tour dallo scorso anno, non solo sulle maggiori piazze, in un derby vocale nello scambio delle canzoni più belle, fatta eccezione dell’inossidabile “Donna cannone” e della struggente “Caruso”.  Oltre una generazione, sotto le dita pizzicate magistralmente dal cantautore di Trastevere, della sua fedele Eco. Dall’album Rimmel, passando per Pablo e Buonanotte Fiorellino. Lui, che da folkstudio e dalle cantinole, con il coraggio d’osare oltre gli schemi della canzone tradizionale, in uno spaccato tra musicalità ed etereo. Tra miscredenza e voglia fideista. Francesco De Gregori, sulle piazze della contestazione: tra le generazioni scalmanate, in cerca di libertà ed il futuro! Lui, cuore d’una gioventù in lotta, prima con se stessa, che con i canovacci tradizionali. Al di là di stereotipi canori, tra corde di provocazione. Perchè, la sua, una voglia anche di provocare il tutto scontato: in un blouses spesso dalle note mediterranee, tra spaccati di reminescenze continentali. Dopo vari esperimenti musicali, quelli che ogni cantautore escogita, quando approda a nuove alchimie canore, De Gregori fissa ritmi e suoni: gioca con le parole, dilettandosi nel comporre motivi che, se sfuggono assonanze, inseguono traiettorie sentimentali. E lui lì, fermo a cantare il presente e ad inquadrare note, anche al pianoforte, per consonanze che ancora ora, non cessano di polarizzare fan. Auguri Francesco!