Mercato San Severino: Unità d’ Italia con gli alunni dell’Istituto “Virgilio”

Anna Maria Noia

È stato veramente un bel momento, un’occasione di riflessione aggregativa per celebrare in modo degno il recente anniversario dei “primi” centocinquanta anni dell’unificazione italiana, che pure nella globalità dei festeggiamenti e delle manifestazioni previsti in tutta Italia ha sollevato comunque polemiche e “contromanifestazioni” da parte della Lega e di pochi gruppi “federalisti”, nazional-liberalisti o non (proprio perché siamo in Italia).Tutto ciò nel parlare della originale, singolare e sentita occasione offerta dagli allievi e dai professori dell’Istituto di Istruzione Superiore di Mercato S. Severino “Publio Virgilio Marone”, che hanno ideato una kermesse semplice ma memorabile: il giorno 15 marzo – infatti – in mattinata, alla presenza di tantissimi alunni, in gran parte rappresentanti dell’Istituto ma in ogni suo indirizzo (licei classico, scientifico, linguistico e itc-ragioneria), ogni classe di nuovo e vecchio ordinamento all’interno del “Virgilio” ha inteso partecipare ad un convegno-dibattito-tavola rotonda proprio sul tema “Unità e memoria”, promosso da alcuni insegnanti e responsabili non tanto di Pon bensì di attività curriculari legate all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione (ex Educazione Civica) e di Storia nonché di altre materie e soggetti; tra questi ricordiamo Rosalba Di Filippo, che ha anche coordinato la giornata, e Diego Landi. Entrambi con la dirigente scolastica Luigia Trevisone e l’antropologo ospite e docente universitario (campus di Fisciano) Vincenzo Esposito erano in prima fila al tavolo della presentazione di lavori da parte dei volenterosi alunni della scuola superiore di S. Severino, guidati in maniera egregia dai loro insegnanti, ricchi di passione nello svolgere delle mansioni, un lavoro che oggi viene in gran parte disistimato e mortificato, vilipeso, umiliato causa la cronica mancanza di fondi in questo periodo di crisi e soprattutto di tagli alla Scuola pubblica e all’Istruzione. Il tutto si è tenuto al centro sociale “Biagi” al capoluogo di S. Severino, dove è ancora allocata la sede del liceo in attesa da anni di uno sviluppo e di una svolta definitiva per la costruzione del tanto agognato polo scolastico “nuovo” che già da anni la Provincia avrebbe dovuto costruire nella frazione S. Vincenzo. Per festeggiare – e torniamo a noi – l’importante avvenimento che anche a S. Severino ha visto fermenti e attività varie, altre iniziative, discussioni, convegni e quant’altro tutte le classi del liceo e del tecnico commerciale si sono attivate preparando elaborati, lavori, poesie, temi, cartelloni e finanche powerpoint e cd-dvd, filmati svolti con molto impegno insieme a spezzoni di film e a plastici raffiguranti l’Italia nel Risorgimento. Tutti hanno prodotto qualcosa, grazie all’entusiasmo, al coinvolgimento nonché ai giusti stimoli degli insegnanti ad esortare le nuove generazioni appunto a creare disegni e illustrazioni, poemi inneggianti e inerenti all’unità. Dapprima si è tracciata una scaletta degli interventi “in verticale”, in un ordine stabilito che vedeva ragazzi a rappresentare, emozionati ma felici, gli elaborati frutto di un così lungo studio e di cotale ampio respiro. I giovani studenti hanno saputo interagire tra loro e con i docenti alla grande. Ha esordito Esposito, rispondendo all’interrogativo: “Perché un antropologo e non uno storico a discutere coi ragazzi?”. Egli ha provato a spiegare ciò “individuando da antropologo i meccanismi culturali che determinano gli eventi patrimonio della Nazione.”“Il mio lavoro – ha espresso – consiste nell’occuparsi di cultura, guardando dentro i contesti della mia ricerca interpretando i meccanismi che muovono le norme e le regole in un determinato ambito. Le regole non sono naturali o già fissate, bensì culturali, costruite all’interno di un ambiente umano. Ciò però in termini mai assoluti”. Entrando nel vivo del dibattito, in un ideale dialogo con Esposito che ama gli scambi e non l’autorità, l’unità di Italia – secondo l’etnologo – “è proprio esempio di un ambito culturale di appartenenza, che omologa individui autonomi, e perciò l’unità di Italia si studia anche dal punto di vista antropologico.”Poi Esposito si è soffermato sulla questione del “ricordo” e della “memoria”: proprio la motivazione della sua ricerca, personale e accademica. “Tali parole – asserisce – non si intendano superficialmente ma usando bene questi termini; sono due concetti ben definiti, la memoria è diversa dal ricordo.”Altro argomento del dibattito: “la condivisione di quadri o cornici di riferimento del pensiero simbolico”, che – sebbene noi tutti siamo e resteremo “individualisti” – gestiscono appunto “memoria” e “ricordo” che però derivano dal “gruppo di appartenenza”, e questo ci spinge a “valorizzare il passato”, quindi anche l’unificazione italiana. Dopo l’intervento del professore Esposito finalmente largo ai più giovani, con le proprie opere, collettive o individuali. Al termine di tutte le presentazioni: un “collage” di questi elaborati con motivi di discussione e di dialogo. In primis la classe seconda C del Liceo Classico, tra tutte le altre che hanno parlato dei loro compiti, ha presentato come introduzione della manifestazione – attraverso il progetto “Unità e memoria” – un filmato ben congegnato e opportuno, denso di spunti per riflettere; applausi scroscianti spontanei e di calorosa partecipazione durante la proiezione di slide per il dvd realizzato col programma powerpoint che ha ripercorso in maniera alquanto ottimale tutta o quasi la storia della nostra nazione, dalla sua denominazione andando da Polibio a Virgilio, poi da Dante e Petrarca fino ad Alfieri, a Leopardi passando per Manzoni e ad altri personaggi, anche molto recenti (Totò, Pavarotti, Benigni riconoscibili dalle diapositive); in questo film gli allievi si sono soffermati sugli eventi delle guerre di Indipendenza, poi sul 1861, infine sugli avvenimenti bellici del 1918 e degli anni ’40 per approdare ai nostri giorni con una breve carrellata di personaggi come quelli prima citati. La realizzazione è stata ben costruita e le musiche, dall’Aida di Verdi alle provocazioni del cantante Rino Gaetano, sapientemente sincronizzate a cornice delle immagini. Oltre a questo prodotto, molti altri manufatti sono stati allestiti, approntati e confezionati con brio, fantasia, ingegnosità: tra i tantissimi lavori sia di gruppo che autonomi ricordiamo gli eloquenti plastici raffiguranti varie tematiche, dalla religione (“Iddio la creò”) alla storia e alla geografia del nostro Paese; non meno degni di nota inoltre i molti carmi e i poemi, le descrizioni e le spiegazioni o esplicazioni da parte di ogni classe e di alunni responsabili che pure se molto giovani amano e portano nel cuore i valori di indipendenza e liberalità italiane per i quali i nostri avi hanno tanto sofferto e si sono sacrificati, fino a morire per la Patria unita; è solo stoltezza di pochi, oggi, il revisionismo – secondo noi che scriviamo – ipocrita che caratterizza le esternazioni di politici che parlano a vanvera e senza cognizione di causa…dimenticando i doveri verso gli elettori ma pensando al proprio interesse “particulare”…viva l’Italia!