Salerno: “Tutti insieme per festeggiare l’Unità d’Italia”
Il giorno 15 marzo dalle ore 9,30 alle 11,30 in Piazza Dalmazia, si terrà la manifestazione “tutti insieme per festeggiare l’unita’ d’Italia “, tutti insieme per festeggiare i 150 anni dell’Unità Italiana. Un evento organizzato dai soci dell’Associazione Culturale ” Il Faro ” e gli alunni e i professori del Liceo Artistico Filiberto Menna. Questa iniziativa, come afferma la presidente dell’Associazione, Giovanna Saporito vuol essere un momento di studio, di riflessione e apprendimento, infatti il tema del Risorgimento coinvolge i ragazzi in un progetto di seria riflessione sulla storia e sulla cultura della nostra identità nazionale. Poesie e canti ricorderanno i Nostri Eroi. E inoltre tutti i presenti potranno scrivere dei pensieri sull’Unità d’ Italia che saranno, poi, trascritti in un registro che verrà conservato nell’archivio del Museo dei Ricordi. Vi aspettiamo numerosi. L’Italia conobbe dopo il Congresso di Vienna, un processo di graduale riscoperta della propria identità nazionale, processo noto come Risorgimento che portò alla formazione dello Stato Unitario Italiano. Si concludeva così il Risorgimento italiano dopo le guerre d’indipendenza, il successo oltre le aspettative della spedizione dei Mille, guidati da Giuseppe Garibaldi, conclusasi con il celebre incontro con il re Vittorio Emanuele II di Savoia a Teano, il Risorgimento italiano che aveva avuto in Giuseppe Mazzini e Camillo Benso conte di Cavour i più importanti assertori. La dichiarazione del Regno d’Italia si avrà il 17 marzo 1861, con l’adozione dello Statuto Albertino, in vigore fino all’entrata in vigore della moderna costituzione repubblicana. L’Italia è stata unificata il 17 marzo 1861, infatti prima era divisa in molti regni e repubbliche, ciascuno con la propria amministrazione, moneta, lingua e tradizioni. Il primo atto del nuovo parlamento italiano fu la proclamazione del Regno d’Italia con capitale a Torino, mancavano all’Unità d’Italia solo Roma e il Veneto. Del Risorgimento ricordiamo non solamente figure maschili ma anche alcune donne, infatti esse hanno contribuito, operando o sostenendo i congiunti nell’opera del processo Risorgimentale. L’apporto femminile fu determinante come quello degli uomini, anche se si espresse in forma di partecipazione diversa. Ricordiamo, Sangivannara, che si dedicò a preparare l’entrata di Garibaldi a Napoli il 7 settembre 1860, la moglie di Luigi Settembrini Raffaella, che si recò spesso a trovare il marito in esilio sull’isola di Santo Stefano, Bianca de Simoni Rebizzo, che amò i salotti culturali milanesi frequentati da Mariani, Bixio, Mameli; Antonietta De Pace, determinata, audace, sprezzante del pericolo, insofferente verso ogni forma di ingiustizia operando come collegamento tra i patrioti in Puglia e Campania e partecipando nel 1848 ai moti di maggio a Napoli e nel 1849 fondando il primo comitato femminile, arrestata, rimase in carcere per lungo tempo. Il 7 settembre 1860 Garibaldi, nel suo ingresso a Napoli fu affiancato da due sole donne, Emma Ferretti e Antonietta De Pace. Vanno ricordate anche Enrichetta Caracciolo e la contessa di Castiglione che mise in gioco la sua bellezza più che le sue idee. Queste donne dettero un intelligente e costruttivo apporto di idee però il cammino verso l’emancipazione femminile sarà molto lungo, solamente nel 1947 le donne avranno il diritto di esprimere il loro voto. Dobbiamo alla città di Genova il canto degli italiani, conosciuto come l’Inno di Mameli. Fu scritto nel 1847 dal ventenne studente Goffredo Mameli e poi musicato a Torino da un altro genovese, Michele Novaro. L’inno di Mameli è il più amato canto dell’Unificazione, non solo durante il Risorgimento, ma anche nei decenni successivi. Non a caso Giuseppe Verdi, nel 1862 affidò all’Inno di Mameli il compito di simboleggiare la nostra Patria, e il 12 ottobre 1946 l’Inno divenne Inno Nazionale della Repubblica Italiana.