Pompei: successo per il terzo appuntamento di “360 live…Percorsi 2.0”

Grande successo per il terzo appuntamento della scuola di formazione politica “360 live… Percorsi 2.0” che ha visto i giovani partecipanti di scena presso gli scavi di Pompei in compagnia dell’ex ministro ai beni culturali Giovanna Melandri. Oltre una sessantina i ragazzi che hanno deciso di partecipare a questa esperienza. Per loro una lunga passeggiata ad esplorare una delle più note zone archeologiche del mondo. «E’ stato triste – hanno detto i ragazzi – vedere interventi mai finiti, intere aree completamente abbandonate, apprendere che si tamponano solo le emergenze, dimenticando di gestire l’ordinario e così anche strappare le erbacce diventa un’impresa».Al termine della visita, presso il Teatro Grande di Pompei, si è tenuto il dibattito al quale hanno partecipato il deputato Guglielmo Vaccaro e l’ex ministro Giovanna Melandri. La scelta della location non è stata casuale; infatti, il sito è la dimostrazione «della politica culturale attuata da persone che hanno palesemente dimostrato di non possedere le competenze e le sensibilità necessarie per gestire il sito archeologico». Una tale affermazione deriva dal fatto che il restauro del teatro è semplicemente consistito nel rifacimento in tufo (ancora fresco) del teatro stesso che si innesta sugli originali resti in marmo, creando un incredibile falso storico in nome di una presunta funzionalità. E per fare questo, si sono spesi ben 4 milioni e 900 mila euro. Proprio per questo, l’onorevole Melandri nel suo intervento ha invitato i giovani presenti a riflettere sul fatto che sebbene siano state stanziate e spese ingenti risorse per gli scavi di Pompei, è sempre mancato un progetto organico alla base che coordinasse questi interventi. Per venire incontro a questo problema, la Melandri ha sposato l’iniziativa del deputato salernitano Guglielmo Vaccaro, ovvero quella di creare un’agenzia speciale autonoma per la salvaguardia e la tutela ambientale del sito archeologico. Un’agenzia di cui possano entrare a far parte, dando il loro contributo, anche organismi internazionali.