Salerno: Caliulo “Il Crocifisso europeo? Uno sfratto obbligato”

“Quando il sindaco uscente di Salerno, Vincenzo De Luca, ha parlato di ‘Crocifisso più europeo’ probabilmente voleva adeguarsi alle sentenze della Corte che hanno disposto l’eliminazione del simbolo della cristianità dai luoghi pubblici. Dei fantomatici ‘mercati’ del Crocifisso, ieri, non si è avuta alcuna traccia”. Lo sottolinea Gigi Caliulo, candidato al Consiglio Comunale di Salerno nella lista “Alleanza per Salerno”. “La prima giornata dei ‘mercati’ – sottolinea Caliulo – è stata un autentico flop organizzativo. L’assessore all’Annona e il sindaco uscente hanno presentato, nei giorni scorsi, l’iniziativa in pompa magna con l’obiettivo di ‘elevare la qualità e distribuire le presenze dei visitatori su tutto il territorio cittadino’. Ebbene ieri nell’area di via De Crescenzo, a Pastena, gli ambulanti non hanno potuto allestire gli stand perché l’area loro destinata era raggiungibile solo attraverso le scale. A via Piave, invece, le auto in sosta hanno impedito l’allestimento dello spazio e pochi ‘fortunati’, circa una quindicina, si sono trasferiti a piazza Casalbore. A via Robertelli, infine, l’artigianato ‘di qualità’ era rappresentato da una bancarella di audiocassette e cd, una specializzata nella vendita di oggetti di ceramica, un paio di venditori ambulanti di alimenti e due di castagne. Tutti i salernitani amanti delle tradizioni ‘non europee’ sono ancora alla ricerca dei circa quaranta operatori provenienti da Ospedaletto d’Alpinolo e di tutti gli stand di ‘artigianato di qualità’ assicurati dall’assessore all’Annona e dal sindaco uscente”. “In realtà, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani – conclude Caliulo –l’Asl ha vietato per motivi di igiene, decoro e assenza di servizi adatti lo svolgimento della manifestazione nell’area dell’Arechi. Un’Amministrazione davvero europea dovrebbe pensare alla creazione di un’area fiere con padiglioni attrezzati, come avviene nelle non lontane Eboli e Vallo della Lucania. Cercare di spacciare questo ‘sfratto obbligato’ per un’iniziativa ‘di qualità’ è davvero ridicolo”.