Addio Yara!

di Rita Occidente Lupo

Un’altra vittima dei nostri giorni: strappata nel fiore degli anni ai vezzi dell’età. Alle risate argentine di chi ha una vita davanti. Ignara che il futuro, possa riservarle amare sorprese. Inconscia del suo destino, Yara Gambirasio, solare, allegra…spigliata, quel tanto che basta a rimandare armonia nei rapporti sociali e voglia di crescere. Quel fatidico 26 novembre 2010, allorchè si lasciava alle spalle il Palazzetto dello Sport, che assisteva imperterrito non solo alle sue esercitazioni ginniche, ma anche al suo delitto, probabilmente potrebbe rimandare dolore e sgomento. Tra l’erba, non quella favorevole agli joggisti, che amano pedalare asfalto, a caccia di kg. da smaltire e di allenamenti da tenere in piedi, il suo corpo esanime dopo 3 mesi. Ancora il 26, per il ritrovamento dopo 3 mesi, numero e data fatidica, riflettendo più di qualcuno, come già per l’adolescente Sarah Scazzi. Un’altra tragedia, quella di Yara, che allunga l’ombra sulle inquietudini giovanili. Su un universo che ancora sembra sfuggir di mano alle prospettive adulte: misterioso, per colpi di scena e fini delittuosi. A Yara, non mancava nulla per esser felice! Nelle sue calde pareti familiari, laddove i genitori, insieme ai fratelli, cercavano di detenere alto il tono d’un rapporto affettivo tra quattro mura, come nella comunità scolastica e sportiva. Il giallo della sua morte, inquietante per la sua voglia di vivere, ma anche per il movente che avrebbe potuto sentenziarne il decesso. L’impettito Palazzetto dello Sport-l’asfalto del bergamasco…un corpo in decomposizione, che attende l’esame autoptico, per poter lanciare indizi sulla dinamica. Ma, soprattutto, sulla motivazione d’un delitto, che lascia esterrefatti non solo quanti conoscevano le sue risate spontanee e sapevano della sua naturale inclinazione, a volteggiare aerobicamente: ma un Paese che, non vive sonni tranquilli da un bel pezzo, assistendo pietrificata alla violenza immotivata non solo esterna. Se per Sarah, le sbarre rimandano il panico del crimine, annidato dietro gli affettati sorrisi familiari, per Yara inspiegabile il killer. In ogni caso, un fiore reciso ai suoi giovani anni, un’adolescente che aveva diritto a vivere, non avendo meritato che venisse soppressa a 13 anni!

3 pensieri su “Addio Yara!

  1. Nessuno si sente di commentare tale fatto?
    Ci vuole Gistizia, Vedetta, oppure Perdono per il carnefice di Yara?
    Casa si potrebbe intendere per Giustizia?
    Casa si potrebbe intendere per Vendetta? e per il Perdono?
    Quante “Yare” ci sono già state? quante ce ne saranno ancora?
    Ricordatevi che potrebbe capitare anche ad una nostra figlia, sorella, madre.
    in bocca al lupo

  2. Ci vuole giustizia Lupo, ma quella terrena, carcere a vita senza tanti sconti, per chi ha ucciso Yara. Carcere certo per tutti i pedofili, anche per i preti. Peccato che le sia sfuggito il coraggioso articolo antipedofilia recentemente comparso su questo giornale, avrebbe di sicuro potuto commentare egregiamente, caro Lupo.
    Ester

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