Giovani coppie con lavoro precario Fondo di 50 milioni€ per 10.000 mutui prima casa

Enzo Carrella

Diventa più facile per le giovani coppie con lavoro precario e figli piccoli chiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa. Con la pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta ufficiale, che è entrato  in vigore lo scorso  18 febbraio, arriva il Fondo di garanzia per l’accesso al credito destinato a chi non ha un lavoro fisso. Il Fondo, con una dote di 50 milioni di euro già stanziati, fornirà una garanzia per poter accedere ai finanziamenti bancari a tassi calmierati. La piena operatività, però, quando sarà firmato l’accordo tra l’Abi e il Ministero della gioventù, che dovrà poi essere recepito dagli istituti di credito. Coppie con lavoro precario o single con figli –accesso per gli under 35 enni e con reddito Isee fino a 35 mila euro di cui la metà derivante da reddito di lavoro dipendente a tempo indeterminato Il Fondo, originariamente previsto dalla manovra estiva del 2008, fornirà garanzie ad hoc per i precari più giovani che intendono acquistare la prima casa. Potranno accedere al Fondo, infatti, solo le coppie sposate con meno di 35 anni, o i single con figli, con un reddito Isee complessivo non superiore a 35 mila euro, e con non più del 50% del reddito imponibile che deriva da contratti di lavoro a tempo indeterminato. Ovviamente occorre anche non essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo. Mutui fino a 200. 000 euro e spread ridotto –I mutui per i quali il Fondo fornirà la garanzia potranno avere un ammontare non superiore a 200.000 euro, e un tasso tasso massimo pari all’Euribor più uno spread di 150 punti per i mutui con durata superiore a venti anni, oppure all’Euribor più 120 punti per mutui di durata inferiore, nel caso di mutui a tasso variabile. Nel caso del fisso, invece, il tasso massimo dovrà essere pari all’Irs più uno spread di 150 o 120 punti differenziato in base alle durate. Case non più grandi di 90 metri quadri-Escluse abitazioni accatastate in a1, a8 e a9. A fronte di un mutuo di importo non eccessivamente elevato la casa da acquistare deve a sua volta avere caratteristiche  precise, espressamente previste dal regolamento del Fondo. Così non sarà possibile acquistare case più ampie di 90 metri quadri, e che comunque non dovranno essere delle categorie catastali più elevate (A1, A8 o A9) o con caratteristiche di lusso. Nella concessione della garanzia saranno poi favorite le copie delle grandi città o i casi nei quali l’immobile sia situato in aree a forte tensione abitativa. Prevista la possibilità si sospendere le rate per 12 mesi –Infine il regolamento del Fondo prevede di base anche la possibilità di sospendere le rate per 12 mesi, in caso di impreviste difficoltà, proprio in considerazione della precarietà del lavoro. Starà poi all’accordo da firmare in sede Abi definire la modalità della sospensione del pagamento in dettaglio PMI: prorogata moratoria sui mutui. Fino ad oggi vi hanno aderito circa 200 mila imprese per complessivi 56 miliardi di euro finanziato- La moratoria sui mutui alle piccole e medie imprese, introdotta nell’agosto 2009, sarà prorogata per almeno altri sei mesi, fino al 31 luglio 2011: è questo il succo dell’accordo firmato   a Roma da Governo e Confindustria per dare ossigeno alle aziende e consolidare la ripresa economica. Una misura a cui hanno attinto fino ad oggi oltre 190 mila imprese per un valore finanziato di quasi 56 miliardi di euro. I quattro punti dell’accordo. L’intesa in quattro punti prevede la possibilità di dilazionare il rimborso della quota capitale sui mutui già contratti, che non hanno usufruito  della sospensione, offrendo alle aziende finanziariamente sane l’opportunità di ottenere una ulteriore proroga di due o tre anni sui mutui già oggetto di moratoria; in ogni caso, non più di due anni per i finanziamenti chirografari e un massimo di tre per quelli ipotecari. Tasso d’interesse invariato o nuovo. Riguardo al tasso d’interesse, due sono le possibilità: può essere negoziato direttamente tra l’azienda e la banca, senza oneri amministrativi per le imprese, oppure mantenuto invariato rispetto al finanziamento già erogato, se c’è la garanzia del Fondo centrale di garanzia o dell’ISMEA o se l’operazione è finanziata con un plafond ad hoc che verrà messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti.  Nell’ambito dell’accordo viene anche introdotta una copertura del rischio sulle variazioni del tasso di credito e la possibilità di ampliare il plafond in caso di aumento del capitale. Solo aziende “sane”. In ogni caso, alla moratoria possono essere ammesse le PMI di tutti i settori, “in bonis”, ovvero che non hanno posizioni debitorie classificate dalla banca come “sofferenze”, partite “incagliate”, esposizioni ristrutturate o scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni, né procedure esecutive in corso. Inoltre l’impresa, nel periodo di sospensione dell’ammortamento del mutuo, deve aver pagato con regolarità gli interessi e, se del caso, deve alla fine del periodo di sospensione aver ripreso a pagare regolarmente le rate di ammortamento del finanziamento. Strumento ponte per superare la crisi. E’ uno strumento unico in Europa: l’ allungamento fino a tre anni del debito residuo per le aziende consente di destinare le risorse – temporaneamente risparmiate – in altre attività aziendali e/o pagamento arretrati attendendo i tempi…di una ripresa  che pare dovesse decollare con l’anno 2012.