Nocera Inferiore: al Teatro Diana, in scena l’Arechi II

 

Domani alle ore 21.00 al Teatro Diana di Nocera Inferiore si terrà lo spettacolo “Arechi II” organizzato dalla Provincia di Salerno. Di seguito la recensione dell’autore della piece Franco Pastore: “Dopo lo strepitoso successo, ai Barbuti, con “ La Moglie dell’oste”, una commedia musicale tratta dalla XII novella de Il Novellino del Masuccio, sono stato felice di affidare al bravo Matteo Salsano, coadiuvato dall’ottimo Gaetano Stella, L’ARECHI SECONDO, un dramma storico che fa parte di un più ampio progetto. L’opera, infatti, è la prima di cinque drammi sulla storia della Salerno longobarda e normanna, da Arechi II a Guaimario IV, alla principessa Sichelgaita, a Roberto Roberto il Guiscardo, alla Battaglia della Carnale.In sintesi, l’azione inizia nell’anno 758, quando Liutprando, quattordicesimo duca di Benevento, è deposto dal re Desiderio e al suo posto è nominato Arechi, col nome di Arechi secondo. Intanto, la seconda figlia del re, Adelperga, per volere del padre, raggiunge Benevento con il suo precettore, il religioso Paolo di Valnefrido,
passato alla storia come Paolo Diacono, per andare in sposa al nuovo duca. Si celebra il matrimonio, grazie al quale Arechi spera di diventare, un giorno, re di una sola grande Longobardia e Adelperga condivide l’ambizione del suo sposo. Tuttavia, ciò non s’accorda con i piani di Carlo Magno, deciso a cacciare i Longobardi dall’Italia. Gli avvenimenti precipitano: nell’ anno 777° Carlo ripudia Ermengarda, conquista la Longobardia Maior  e Desiderio finisce in un convento in Francia. Arechi, comprende che i suoi  sogni rimarranno tali e cerca di consolidare la sua principe e trasforma il ducato in principato, scegliendo Salerno come nuovo domicilio. Anno 787, Carlomagno scende al Sud per completare l’opera di eliminazione dei Longobardi ed Arechi, per conservare il ducato gli invia in ostaggio i suoi stessi i figli. Carlo accetta la sottomissione e gli lascia
il ducato. Il dramma si conclude con la dolorosa riflessione di Adelperga: – Un regno vale tanto dolore?”