Salerno: al Teatro Nuovo “Il Berretto a sonagli”

In quel tragico ed irresolubile gioco delle parti che è il teatro pirandelliano, un ruolo non trascurabile tocca al protagonista del Berretto a sonagli.Nella rielaborazione in napoletano di Eduardo il testo rende ancora più coinvolgente e viscerale una delle pagine più belle, forse la più amara, la più dolorosamente umana del teatro pirandelliano, qui filtrato ed acuito dalla riscrittura più ironica dell’altro nostro grande commediografo: Eduardo de Filippo.Il soggetto vede Beatrice (Margherita Rago), donna gelosissima, che, senza ascoltare i buoni consigli della sua governante Nannina (Rita Fedele), sicura del tradimento del marito, convinta subdolamente a denunciarlo da la saracena (Antonietta Pappalardo), donna di malaffare, per far sorprendere i due amanti,  allontana con una scusa dalla loro cittadina Ciampa (Ugo Piastrella), dipendente del marito ed ipotetico “cornuto contento”. I fatti precipitano: il marito viene effettivamente trovato in compagnia di Adelina (Giusy Trevisone), moglie di Ciampa, ma il verbale della polizia non lo definisce delitto flagrante e l’ambiguo commissario (Antonello Cianciulli), non immune da colpe, si dice pronto a rilasciarli. Ma per Ciampa la giustificazione legale non basta. Sa di diventare agli occhi di tutti un cornuto. Non gli resta che ammazzare i due, oppure far passare per pazza Beatrice. La pazzia della donna aggiusterebbe tutto e, per quanto la proposta sembri assurda, alla fine Beatrice è convinta a farsi passare per pazza sia dal fratello Federico (Ciro Girardi), che dalla madre Assunta (Sonia D’Ambrosio), i quali opportunisticamente la sacrificano, pur di salvare l’onore della famiglia ed il rispetto ipocrita della gente, spiegandole con le parole di Ciampa che: “è facile simulare la pazzia, basta gridare in faccia a tutti la verità”.La regia, grazie all’impegno di tutto l’affiatato cast, è riuscita a mediare fra il grottesco tipico pirandelliano e l’umorismo proprio di Eduardo, imponendo alla rappresentazione un registro che coglie la parte ironica, a volte umoristica, presente nel testo, in particolare nei dialoghi riscritti da Eduardo e nella caratterizzazione di alcuni personaggi, e si esalta drammaticamente davanti ai monologhi pirandelliani del protagonista. Sottolineando, con musiche appropriate e sapienti giochi di luce, alcuni dei passaggi più significativi del testo pirandelliano, dal monologo delle “corde di orologio” a quello dei “pupi”, fino ad arrivare ad un crescendo finale, particolarmente drammatico e coinvolgente. Con Ugo Piastrella, Margherita Rago, Ciro Girardi, Rita Fedele, Antonello Cianciulli, Antonietta Pappalardo, Giusy Trevisone e la partecipazione di Sonia D’Ambrosi.  Regia di Ugo Piastrella. Lo spettacolo di Sabato 26 sarà preceduto alle ore 19 dal Video: “I Grandi interpreti di Ciampa” e dalla conferenza del prof. Franco Tozza – critico teatrale.