Uniat, in piazza contro “disegno” regionale di cancellare edilizia pubblica

“L’Amministrazione regionale in questi mesi ha approvato una serie di atti con l’unico disegno di cancellare l’edilizia pubblica in Campania”. E’ durissimo l’attacco del responsabile regionale dell’Uniat, Aniello Estero, nell’annunciare per il 25 febbraio prossimo il Presidio di massa, a cui parteciperanno inquilini e assegnatari, unitamente ai Sindacati di categoria, davanti la sede del Consiglio Regionale della Campania. E affonda: “La giunta Caldoro non ha risposto alle necessità di migliaia di famiglie che vivono in un alloggio in affitto, che sempre di più non riescono a mantenere”. L’Uniat, infatti, accusa il Governo regionale di aver presentato un disegno di legge che trasforma gli Istituti Case Popolari in fondi immobiliari, modificando automaticamente i canoni di locazione e le modalità di cessione degli alloggi pubblici; di aver utilizzato i 42 milioni stanziati dal Governo nazionale solo per finanziare la costruzione di alloggi di edilizia c.d. agevolata, a prezzi di mercato, escludendo la possibilità di costruire case popolari; di aver approvato pesanti modifiche alle norme urbanistiche con l’unico risultato di permettere a gruppi di imprenditori privati di costruire alloggi non accessibili a lavoratori, pensionati e ai tanti cittadini con scarse possibilità economiche”. Contro quello che, quindi, l’Uniat e le altre Organizzazioni sindacali considerano un uso distorto delle poche risorse destinate all’edilizia popolare e uno smantellamento dell’edilizia pubblica in Campania, si manifesterà il 25 Febbraio appunto. “Con questa manifestazione noi rivendichiamo” – sottolinea Aniello Estero – “la costruzione di case popolari; un Piano di manutenzione straordinario di tutti gli alloggi pubblici; un sostanzioso rifinanziamento, con risorse della Regione, del fondo per gli affitti, destinato alle famiglie che non possono pagare il canone di locazione; una riforma dell’edilizia pubblica in Campania, che faccia salvi i diritti sociali degli assegnatari e permetta di sanare il deficit di alloggi per le famiglie a basso reddito”.