Salerno: Anffas, Parisi “Via Zuccatelli, ma la musica non cambia”

Il governo nell’ottobre 2010 ha promosso il piano di rientro dal deficit sanitario presentato dal governatore Stefano Caldoro e sblocca un miliardo e 21 milioni di euro che erano congelati dal 2007 e che erano stati inutilmente richiesti da Bassolino. Quali siano stati i cambiamenti nella gestione della sanità campana da maggio ad ottobre 2010 non è chiaro considerato che Zuccatelli ha continuato ad operare con gli stessi criteri e gli stessi collaboratori. Ad ogni buon conto l’azione svolta da Zuccatelli potrà essere valutata solo nel tempo sempre ché la “politica” renda concreto il piano di riassetto ospedaliero. Ma Zuccatelli e la Regione Campania hanno risposto al mandato del governo? È riuscito a porre le basi per creare una rete efficace di servizi socio – sanitari – assistenziali?  Alla fine di dicembre 2010, rappresentanti politici che fino a poche settimane facevano parte della Giunta Caldoro hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti per segnalare sprechi nella sanità e contestualmente hanno sollecitato il Governatore Caldoro di “iniziare a governare e superare la fase delle scelte ragionieristiche”.“Questa criticaafferma il coordinatore regionale Campania dell’Anffas-Onlus, Salvatore Parisia nostro avviso fondata poiché le azioni di risanamento economico dovevano procedere parallelamente ad azioni di riorientamento dei servizi rispetto ai bisogni dei cittadini e non agli interessi della politica o dei gestori dei servizi siano essi pubblici che privati. Sarebbe ed è necessario favorire i servizi territoriali e superare quella dicotomia che è propria della nostra regione tra servizi sanitari e servizi sociali. Il Piano di Rientro dal Disavanzo Sanitario sta colpendo i cittadini più deboli,  in particolare bambini e adolescenti con malattie rare e anziani con patologie croniche. Il diritto alla salute, nella nostra regione e nella nostra provincia, non è più universalmente esigibile. L’integrazione socio – sanitari, ovvero la capacità di fornire contestualmente servizi sanitari e sociali è ben lungi da essere una realtà nella nostra regione.“Stiamo vivendo da spettatori passivi – dice ancora il Presidente dell’Anffas-Onlus di Salerno – una stagione ove la politica ha abdicato a calcoli ragionieristici il governo delle salute e la responsabilità di decidere sulla qualità dell’assistenza ed assistiamo a scelte che escludono con sempre maggior frequenza le fasce più deboli dall’assistenza e non premiano le strutture che operano con più efficacia ed efficienza.La programmazione sanitaria dovrebbe favorire e rafforzare la rete dei servizi territoriali in grado di  rispondere ai bisogni sanitari e assistenziali degli anziani e dei bambini. Tutto ciò invece non accade. La riduzione dei tetti di struttura e i ritardati pagamenti delle prestazioni rese – in alcune aziende sanitarie il ritardo è di 24 mesi – stanno portando questi servizi alla chiusura o alla loro vendita. Quest’ultimo aspetto meriterebbe molta attenzione. Il congedo di Zuccatelli giunge alla vigilia di due momenti importanti per la Sanità campana: il riparto del fondo sanitario nazionale, dove la Regione è impegnata a modificare i parametri di assegnazione delle risorse, e le nomine al vertice di aziende sanitarie e ospedaliere.