Attualità di Santa Francesca Romana

Antonio Adinolfi

Sia vero o non sia vero ciò che in questi giorni sta  attirando l’attenzione del popolo italiano e cioè  la prostituzione minorile di cui si sarebbe macchiato il nostro premier non sta a noi accertarlo. Ma la questione ha suscitato interrogativi ed anche affermazioni che ci sono parse un po’ sconvolgenti. Come quella che mi è stata riferita da persona degna di fiducia di un uomo che diceva a moglie e figlia ( quasi maggiorenne) più o meno queste parole: “Se vi vendete a qualche magnate fate pure, vi dò carta bianca. Purchè dopo aver fatto bei quattrini andiamo via e ce li godiamo”. Questa squallida affermazione mi ha fatto venire in mente, a me cattolico convinto, ciò che scrisse delle visioni di S. Francesca Romana il suo padre spirituale. S. Francesca Romana fu donna di molto equilibrio ed è tra quelle figure di santi e sante a cui Dio avrebbe fatto vedere le anime del Purgatorio e le anime dannate perché raccontando agli uomini le loro pene li distogliessero dal peccato.  Nel Trattato dell’Inferno il suo padre spirituale riferisce che tra le varie anime dannate Francesca, accompagnata dall’arcangelo Raffaele, vide terribilmente punite le anime di quei genitori che durante la loro vita terrena avevano spinto alla prostituzione le loro figliuole. Questi genitori si chiamano con termine greco       << prosseneti>>.Ecco quanto scrive il suo padre spirituale: << Sempre atterrita dall’orribile visione, e sempre confortata dal suddetto Raffaele, la beata vide le anime dei miseri padri e delle dolenti madri che avviarono le proprie figliole al peccato della lussuria. E ciascuna di tali misere anime era messa, per esempio, come in una grandissima campana nella quale era posta una catasta infuocata, e sopra di essa era posta la misera anima. Vi erano anche quattro demoni dalle sembianze di cani rabbiosi, i quali stracciavano e dilaniavano la misera anima in modo crudelissimo, e poi uno di essi la gettava all’altro. E all’anima che aveva commesso il peccato per depravata volontà di lussuria, i demoni strappavano il cuore, e stracciandolo, uno lo gettava all’altro; e tutti assieme lo tiravano, chi da una parte, chi dall’altra,; e sopra tale cuore tutti defecavano. Ma se la misera anima aveva commesso il peccato per denaro, i suddetti demoni gli versavano nella gola oro ed argento liquefatti. E a quelle parti, ovvero membra con cui aveva avuto godimento, erano attaccati dei serpenti, benché i serpenti stessero in tutte le parti del corpo, però ricevevano maggiore tormento quelle membra con cui aveva goduto, mentre i demoni li insultavano in questo modo: “O anime dolenti, che ora siete avvedute, state nel fuoco ardente, a soffrire pene ignominiose, avete sporcato l’onore di Dio, ora vi tormentiamo, facendovi soffrire pene infinite”. Ed insultando le dolenti anime, e molto dileggiandole, i demoni le prendevano, sbattendole luna contro l’altra, in modo assai terribile. E le anime dei padri e delle madri maledicevano quelle delle proprie figlie, e le anime delle figlie maledicevano quelle dei padri e delle madri, che facevano patire loro tali e tante pene; e sempre litigavano le une contro le altre. E stavano nel luogo di sotto, con tutte le altre pene generali di cui si è detto >>.

[Questo brano è preso dal sito  roma.andreapollett.com/S8/roma-tracti.htm – [ Roma Virtuale – la lingua e la poesia: “Tractati”.  Roma in quegli anni stava uscendo dal suo periodo storico più buio: devastata dalle guerre, dai continui scontri tra le grandi casate per accaparrarsi il …].