Sassano: Nunzia e Loreto, una verità inquietante

Al medico D’Angelo la patente sarebbe stata restituita il 31 gennaio 2011

 Aldo Bianchini

 Quest’ultima notizia, filtrata dalle maglie rigorosamente strette del segreto istruttorio, è davvero inquietante. Sembrerebbe che al dottor Mario D’Angelo, che in stato confusionale (per la miscela esplosiva di alcool e ansiolitici) ha causato la morte violenta di Nunzia Rinaldi e Loreto Pippa nell’incidente stradale di mercoledì sera 2 febbraio scorso, la patente di guida sarebbe stata restituita soltanto il 30 gennaio 2011, cioè tre giorni prima del mortale incidente. Parlando di notizie riservatissime il condizionale, ovviamente, è d’obbligo. Ma veniamo ai fatti. La mattina del 7 luglio 2009 il dottor D’Angelo in viaggio da Salerno verso Sassano viene fermato dalla Polizia Stradale prima dello svincolo di Sicignano sull’A3, è alla guida della sua autovettura Skoda Fabia tg. DV997KB, viene subito sottoposto ad esame del tasso alcoolico e trovato positivo. Segue il ritiro della patente di guida e il deferimento all’Autorità Giudiziaria competente per territorio. Oggi qualcuno bene informato sussurra che quello della PS possa essere stato un controllo mirato, come dire che la “stradale” sarebbe stata in possesso di precisa segnalazione; non è stato chiarito se anonima o ufficiale. La differenza non è da poco conto e potrebbe coinvolgere nella vicenda altri personaggi al momento ingoti. Il medico si sottopone ad una lunga terapia di recupero mentre continua a rimanere al proprio posto di lavoro dove viene accompagnato da altre persone causa l’impedimento alla guida in atto. La terapia di recupero finisce e la mattina del 13 gennaio 2011 viene sottoposto a visita medico-legale negli ambulatori di Via A. De Gasperi a Salerno e viene ritenuto (almeno così sembra!!) perfettamente guarito e in grado di ritornare alla guida. La patente gli sarebbe stata ufficialmente restituita lunedì 31 gennaio scorso o qualche giorno prima. La sera di mercoledì il tragico viaggio, forse il primo dopo la restituzione della patente, con in corpo un tasso alcoolico pari a 173 mg/dl. Ma allora alcune domande sono d’obbligo: Il medico era guarito o no? Come mai la commissione dell’asl lo ha giudicato guarito? Quali e quanti accertamenti clinici sono stati eseguiti? Ed infine i risulati degli stessi da chi e come sono stati letti? Queste sono soltanto alcune delle numerose domande che gli investigatori dovrebbero porsi con urgenza, domande sulle quali il legale dei due sfortunati giovani (Alfonso Giuliano) sembra si stia già muovendo in queste ore con la giusta riservatezza e sicura professionalità. Probabilmente a carico dei componenti la commissione medica potrebbero configurarsi profili di responsabilità penale. Alla luce di questi fatti ancora più triste e grave appare l’intera vicenda se si pensa al fatto che se quella sera il medico fosse stato accompagnato fino a Sassano quasi sicuramente i due giovanissimi Nunzia e Loreto sarebbero ancora vivi. In questa storia è bene che tutti, prima di parlare a vanvera si sottoponessero ad un rigido esame di coscienza; in paese ora tutti sanno che il medico viaggiava ubriaco ma nessuno ha mai parlato o denunciato. Almeno così dicono la Procura, i Carabinieri, il Distretto Sanitario e l’Asl. La comunità sassanese è, comunque, in rivolta (cliccate sui vari articoli di dentrosalerno.it) e non ha dubbi: alla guida della Panda c’era Nunzia Rinaldi e sul luogo dell’incidente non c’era nessun’altra autovettura. Ma su questo ritorneremo per fare chiarezza con un prossimo servizio.

  

8 pensieri su “Sassano: Nunzia e Loreto, una verità inquietante

  1. Incredibile, davvero incredibile.
    Ma come mai nessuno commenta quest’articolo? L’altro giorno per aver soltanto descritto i fatti accaduti al cimitero in occasione della riesumazione della slam del povero Loreto, mi sembra di ricordare che Aldo Bianchini sia stato addirittura accusato di non so cosa, adesso che invece fa vedere senza alcuna esitazione che è l’unico in grado di scrivere un pezzo nel quale si denuncia una situazione gravissima, con probabili, anzi, sicuri risvolti penali, nessuno fa il finto moralista o l’offeso?
    Dove sono finiti quei signori/e che parlavano della smorfia o di cambio di residenza? Addirittura chiedendo da chi mai avesse avuto queste “notizie false”, e come mai non lo chiedono anche adesso? E’ proprio vero che Sassano è il paese del “giorno dopo”, ora tutti sanno ma nessuno ha mai avuto il fegato di dire nulla.

  2. Sig. Giuseppe questi fatti erano già in circolazione prima d’essere pubblicati su questo giornale.Per quanto mi riguarda mi limiterò a fare i commenti su questo articolo solo ed esclusivamente nel bar dove lavoro.

  3. Gentile Signor Giuseppe, come al solito noto nel suo commento una vena polemica nei confronti del popolo sassanese. Le ricordo che quando accadono eventi tristi come questi, si diventa tutti un po’ più saggi il giorno dopo, non solo a Sassano ma dovunque. In secondo luogo, da un’attenta analisi del suindicato articolo, sembra che il dottore in questione era già noto alle forze dell’ordine e non solo… pertanto il popolo poverino non c’entra niente…Oltre alle tante segnalazioni arrivate in tempi addietro a chi di dovere, cosa può fare il popolo quando dall’alto non si prendono provvedimenti? Forse è più utile scaricare sugli altri le proprie responsabilità, quando ai vertici c’è immobilismo e scarso interesse per la pubblica sicurezza! Si sa che L’Italia, attenzione non Sassano, è purtroppo il Paese in cui chi ha più polvere spara e chi non ne ha, fa la fine di Masaniello! La giustizia fai da te, tra l’altro, sortisce cattivi effetti, se non altro ti garantisce la prigione! Ora chi ha l’obbligo di agire lo deve fare, proprio nel rispetto di quel popolo che quasi quasi è colpevole di non so cosa!

  4. In ogni caso con chi attacca continuamente, non ho intenzione di discutere non per mancanza di argomentazioni, ma perchè le preclusioni mi danno fastidio. Saluti

  5. Per dovere di chiarezza premetto che spesso non sono in perfetta sintonia con quanto scrive il direttore Aldo Bianchini, noto nel mondo dell’informazione regionale come una penna che va sempre e comunque contro corrente, nel senso che riesce a mantenersi assolutamente indipendente soprattutto quando si parla di vicende giudiziarie. Debbo, però, riconoscere (l’ho già detto per un suo precedente articolo su questo argomento) che in questa vicenda Bianchini innanzitutto non si è fatto coinvolgere in sterili polemiche “troppo campanilistiche” e sta scrivendo cose davvero interessanti, e credo che scriverà ancora. Insomma Bianchini scrive cose sulle quali gli altri si divertono solo a parlare. Detto questo e datogli di nuovo atto che con questo giornale telematico (di cui è l’editore!!)fa parlare proprio tutti (anche chi non lo meriterebbe!!)voglio dichiarare che le signore/signorine Maria Antonietta e Antonella Pellegrino incominciano a diventarmi simpatiche per la loro grinta e la loro aggressività come se ce l’avessero contro tutto e tutti, grinta e aggressività tipicamente femminili che a volte tracimano dalle righe della normalità per diventare altro. Ma in definitiva dimostrano di possedere gli attributi, pardon gli artigli al femminile. A loro due vorrei ricordare che in un precedente intervento ho svelato che nel pomeriggio di sabato 5 febbraio io ero in cimitero al momento della riesumazione della salma del povero sventurato Loreto Pippa e che dopo sono andato anche nella caserma dei Carabinieri. Sulla scorta di queste mie conoscenze, e dopo i numerosi commenti al precedente articolo di Bianchini, ho chiesto dove mai lavorasse la signorina Maria Antonietta Pellegrino e mi è stato risposto che lavora nel bar di fronte alla stazione dei Carabinieri di Sassano. Sulla scorta del principio che “verba volant e scripta manent” a Maria Antonietta consiglierei di tirar fuori gli artigli sul serio ed a spiattellare in faccia ai Carabinieri, appena andranno nel “suo” bar a prendere il caffè, tutta la sua giusta rabbia ed a chiedere conto e ragione del perchè circolano voci insinuanti che alla guida dell’auto c’era il compianto Loreto. La brava Maria Antonietta farà così due buone cose: ristabilire la verità e sostituire alle chiacchiere qualcosa di più concreto. Tanto se i Carabinieri si arrabbieranno non si deve preoccupare perchè troverà in Bianchini un valido difensore, lo fa sempre quando si rende conto da che parte sta la verità. Perchè senza sminuire le convinzioni delle Pellegrino il giornalista Bianchini con questo pezzo ha messo nero su bianco che è altra cosa rispetto alle chiacchiere da bar, e scusate se è poco. Ma Bianchini probabilmente continuerà ancora a scrivere e ne vedrete delle belle. Tradurre le chiacchiere di bar o di paese (p minuscola) in un articolo scritto è cosa che molti devono anciora imparare a fare. Sassano, purtroppo, signorine Pellegrino fa parte dell’Italia ed è più o meno come l’Italia, nel bene e nel male; Voi due che presumo giovanissime dovreste contribuire a migliorare sia Sassano che l’Italia, il futuro è vostro a patto che non facciate più chiacchiere ma fatti, possibilmente scritti. Non si tratta di chi ha più polveri ma di coraggio, e se si chiacchiera soltanto non cambierà mai nulla. Il giornalista Bianchini va sostenuto nelle sue inchieste e non vilmente contestato andando a speculare sulle singole parole. Signorina Antonella tutti hanno l’obbligo di agire, anche Lei scriva se ha qualcosa da dire, non faccia solo commenti ma metta nero su bianco e si assuma le sue reponsabilità. Perchè no, vi vedrei benissimo, tutte e due, in piazza su un palco a difendere non solo la comunità di Sassano dicendo la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. Cominciando dalla tragedia di Nunzia e Loreto.

  6. Premettendo che personalmente non ce l’ho con nessuno e che non chiacchiero tanto per farlo, tanto è vero che qui, caro Francesco, trovi il mio nome e cognome,ti chiarisco il mio pensiero. Quando una persona è già nota alle forze dell’ordine ed ad altri…per avere commesso delle infrazioni e a questa persona viene ridata la patente, penso che chi adotta questo provvedimento lo faccia con cognizione di causa. Già il fatto stesso di sospendergliela, significa che qualche segnalazione forse forse c’era stata precedentemente, a dimostrazione che la popolazione non ha taciuto, come lei pensa. Ora, la questione è questa: la Prefettura, non la popolazione, ha deciso che il signore in questione era di nuovo nelle condizioni di poter guidare, i fatti hanno dimostrato il contrario… Vuoi vedere che la colpa è di qualche altro? Vuoi vedere che l’immobilismo e l’indifferenza dei vertici deve ricadere sempre sui cittadini? Io caro Francesco non devo salire su nessun palco, forse lo deve fare lei e chi ha l’obbligo di garantire sempre verità e giustizia. Da non giovanissima, pretendo che siano le Istituzioni a difendere la memoria di questi due ragazzi, perchè si sa che laddove esse risultino assenti, altro che vox populi, si genererà una forte opposizione verso le regole sociali. Il coraggio consiste proprio nel credere che dall’alto si prendano i giusti provvedimenti, altro coraggio può essere quello di firmarsi con nome e cognome, dire come la si pensa e non credere che le proprie siano affermazioni corrette, mentre quelle degli altri siano chiacchiere buttate lì. Comunque l’aggressività tipicamente femminile è un argomento che approfondirò, avendo pensato fino ad oggi che appertenesse ad ambedue i sessi!

  7. Egregio sig.Francesco,chi mi conosce sa che non ho peli sulla lingua e ,come dice lei, tiro fuori gli artigli quando ce n’è bisogno…infatti ho chiesto già “conto e ragione” ai carabinieri tempo fa ,e la loro risposta è diversa da quella che è stata messa in giro.Si dicono addirittura altre cose sia sul conto del dottore sia su quello dei carabinieri,che ne il sig.Bianchini ne lei conoscete a quanto pare(ma a voi poco interessano le chiacchiere da bar).Comunque tengo a ribadire anche io che non ce l’ho con nessuno e che non spetta a me ristabilire la verità.Chiederei soltanto un pò più di rispetto nel divulgare alcune notizie e di non far di ogni erba un fascio.A buon intenditore poche parole.Grazie dell’attenzione!

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