Cava de’ Tirreni: acqua, bene comune

Sabato 5 e domenica 6 Febbraio il Popolo dell’acqua  scende nelle piazze per  iniziare ad informare sui referendum che si svolgeranno in primavera  e per promuovere l’autofinanziamento per la campagna referendaria. Il comitato Acqua Bene Comune di Cava de’ Tirreni sarà in piazza Duomo con turni che coprono l’intera giornata. Con le sentenze del 26 gennaio u.s.  della Corte Costituzionale, che ha ammesso due quesiti su tre proposti  dal Popolo dell’Acqua, saremo chiamati alle urne per esprimere con una croce sulla scheda la nostra volontà di non voler privatizzare l’acqua, con due . L’ammissibilità sentenziata dalla Corte Costituzionale smentisce  in modo clamoroso le motivazioni addotte dal Governo, di adeguarsi alle normative europee,  per convertire in legge , il 18 novembre 2009, il decreto Ronchi che prevede appunto la privatizzazione della gestione dell’acqua.  Infatti l’abrogazione di questo provvedimento comporta l’immediata applicazione delle normative comunitarie che prevedono invece anche  la gestione pubblica del servizio.  Mentre il secondo quesito consiste nell’abrogare la possibilità di far rientrare l’acqua in una logica di mercato e di profitto. Nonostante l’opinione pubblica abbia largamente manifestato la precisa volontà di non trasformare l’acqua in una merce al pari di tante altre, attraverso manifestazioni, convegni, raccolta firme, il decreto Ronchi è divenuta legge con 302 voti favorevoli e 263 contrari, consentendo nell’arco di questi ultimi anni a realtà imprenditoriali di fare profitto sull’acqua a spese dei contribuenti. Moltissimi cittadini sono stati vessati da famigerate aziende con bollette iperboliche, contrariamente a quanto era stato promesso loro, cioè che la privatizzazione del servizio avrebbe comportato concorrenza  nel mercato e quindi un abbattimento dei prezzi. Relativamente alla situazione di Cava de’ Tirreni, con delibera di Consiglio 000137 del 29/12/2010 su proposta del consigliere del Gruppo di Rifondazione Comunista, Michele Mazzeo,  la città ha manifestato chiara intenzione di non essere favorevole alla linea dettata dalla legge Ronchi. I comitati per la Gestione pubblica dell’acqua chiamano ancora una volta i cittadini a mobilitarsi affinché questo bene prezioso ed inestimabili  non venga messo sui mercati come un qualsiasi prodotto di consumo ordinario, ma resti fermamente un bene comune.

I Referenti del Comitato ABC Giuseppe Lamberti e Anna Attianese