Riceviamo e Pubblichiamo: Giornata del ricordo…

Sono seduta  sul divano, davanti al televisore. Sfilano sul video immagini di orrore: umanità lacera che procede attonita lungo i corridoi di una storia che li stritola in un abbraccio di morte. Uomini e donne macilenti, bambini  con gli occhi sbarrati dal terrore; agnelli sacrificali pronti per essere immolati sull’altare dell’ignominia più atroce di cui l’umanità si è macchiata:”la soluzione finale”, lo sterminio, l’olocausto! A distanza di tanti anni la vergogna ed il dolore per quei fatti abominevoli fortunatamente non si affievoliscono e in questo, la memoria, ha un ruolo Fondamentale. Allora riprendo il filo dei miei pensieri e la memoria, che tesse silenziosa anche negli angoli più reconditi, mi riporta una frase pronunciata qualche tempo fa da un caro amico, docente universitario:”Come vorrei che il giorno della Memoria e la giornata del Ricordo, si unificassero in un unica data!” Non risposi quel giorno, non ne ebbi l’occasione, presa dalle mille incombenze che ti riducono a fugaci incontri e rarefatti e rapidi scambi verbali più simili a telegrammi che a dialoghi veri e propri. Tuttavia ora, di fronte a certe immagini, non posso che riflettere e rimuginare. C’è un’altra fila di umanità lacera che ha attraversato gli stessi corridoi della storia, della nostra storia .Corridoi altrettanto gelidi, terrificanti, mortali. Altra umanità attonita, altri bambini, altri innocenti a migliaia. C’è però qualcosa di ancor più raggelante in quest’ultima fila, qualcosa di palpabile, perverso, subdolo e strisciante più del male stesso: il silenzio! Quel silenzio che tutt’ora vige, nonostante la giornata nazionale dedicata al 10 febbraio. Quel silenzio fatto di ignoranza fortemente coltivata, ancora! Quel silenzio fatto di pregiudizio, ancora!Quel silenzio vestito di ipocrisia quando la Rai liquida il tutto alle 8 del mattino o a mezzanotte, o quando il politico di turno depone una corona e poi fugge via, perché non saprebbe cosa raccontare grazie al totale vuoto d’informazione, ancora! E ancora le iniziative nazionali e locali, quasi sempre deviate da manipolazioni più o meno spudorate o tarate da un ignoranza supportata da arroganza e così accade che a Sala Consilina il 10 febbraio, giornata del Ricordo, istituita per commemorare gli infoibati vittime delle atrocità titine, per ricordare  l’esodo epocale e biblico dei 350.000 esuli Istriani, Fiumani e Dalmati..ebbene, accade che l’amministrazione di questo paese (ma non è un caso isolato, credete!) celebri Palatucci il 10 febbraio promuovendo incontri e spettacoli teatrali sulla figura del Beato e degnissimo uomo campano, piuttosto che su di una realtà storica che appartiene alle nostre radici di italiani e patrioti. Realtà storica che noi esuli illustriamo degnamente in ogni regione d’Italia fornendo figure qualificate e supportandole con materiale di alta valenza didattica. Mi chiedo se, dietro a tutto questo, l’antica congiura del silenzio sia ancora protagonista, magari sostenuta da quella parte bieca, faziosa e sporca di una classe politica evidentemente (ahimè) viva ed attiva. Ebbene, se ora incontrassi nuovamente l’amico docente gli risponderei:”No.., non è ancora possibile unificare le due giornate, vorrei..lo vorrei davvero.., ma fino a quando ci saranno questi silenzi, questi negazionismi, fino a quando totalmente e pienamente non restituirete a noi esuli e ai loro discendenti la giusta collocazione e il dovuto rispetto sul tavolo della storia, sino a quel momento il 10 febbraio sarà la giornata del ricordo e non solo. il 10 febbraio dovrà essere, per tutto il paese, la giornata della verità che solo gli esuli conoscono perché sulla loro pelle è tatuata con sessanta, lunghissimi, dolorosissimi aghi, tanti quanti gli anni del vile silenzio che deve, definitivamente e necessariamente, cessare, solo così sarà fatta giustizia e il 10 febbraio potrà collocarsi in un futuro dove memoria e ricordo narreranno alle future generazioni la loro storia e grideranno:“Che mai più accada!!!!”

Maria Gabriella Macini