Salerno: ass.Feola “Progettualità, in una Provincia che lavora”
Lei ha presentato una brochure che scandisce gli interventi già operativi e quelli futuri. Qual è la visione complessiva sottesa e quale progettualità attivano? E’ stata una scelta precisa dell’Amministrazione del presidente Cirielli quella di privilegiare la viabilità e l’edilizia scolastica, investendovi il grosso delle risorse del bilancio provinciale, nonché recuperando 10 milioni di euro sui mutui della precedente amministrazione. Una scelta dettata dalla volontà di qualificare la spesa, investendo in opere finalizzate ad agevolare lo sviluppo economico e sociale del territorio provinciale, che fino ad oggi è stato penalizzato dalla mancanza di un disegno strategico e di una regia capace di convogliare le risorse per realizzare gli assetti strutturali fondamentali. I risultati sono appunto quelli illustrati nel rendiconto annuale, che abbiamo non a caso denominato “La Provincia che lavora”: oltre 84milioni di euro investiti per 21 opere strategiche, tutte in fase di esecuzione o di appalto e ben 17 grandi opere in progettazione, da nord a sud della provincia, per un importo complessivo di 721milioni di euro. La visione complessiva sottesa segue essenzialmente tre direttrici: avvicinare l’area sud e l’area nord del comprensorio salernitano; rivitalizzare le aree interne del Parco del Cilento e Vallo di Diano; decongestionare l’area dell’Agro nocerino sarnese. Il tutto armonizzato nella visione complessiva del Piano territoriale di coordinamento provinciale, che ha avuto un primo via libera dalla Giunta provinciale che ha approvato la proposta di Ptcp. Quali sono le linee strategiche portanti del PCTP e che impatto avrà sul territorio? La proposta di Ptcp mira a rivitalizzare il territorio provinciale attraverso la definizione di un assetto policentrico fondato sulla qualità urbana e su un uso contenuto del suolo, capace di privilegiare la riqualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente piuttosto che espandere le aree urbane. L’obiettivo è quello di armonizzare conservazione e sviluppo, ma non in un disegno predefinito del territorio che è tipico della pianificazione tradizionale bensì in un’azione pianificatoria dinamica, che di volta in volta coinvolga nelle scelte tutti gli attori che concorrono alla gestione, alla salvaguardia e allo sviluppo territoriale. Per quanto riguarda l’impatto complessivo, il Ptcp localizza tutte le polarità e centralità del territorio, definisce i criteri di localizzazione e delimitazione dei distretti specializzati come le aree per l’industria e la grande distribuzione, traccia le grandi infrastrutture e propone indirizzi strategici per le politiche locali individuando i diversi ambiti territoriali identitari. Il Piano non può essere retroattivo e non ostacolerà progetti controversi come il Crescent, ma Lei come valuta tutto l’insieme dei progetti che De Luca mette in cantiere per un’operazione restyling che potrebbe ridisegnare radicalmente Salerno? Effettivamente il Ptcp prevede che l’altezza degli edifici nell’area di Santa Teresa non possa essere spropositata come quella del Crescent, ma purtroppo non potrà esplicare i suoi effetti su una procedura già avviata ed esecutiva. Resta tuttavia valido l’impegno assunto dal candidato del Pdl Anna Ferrazzano, qualora divenisse sindaco di Salerno, a vagliare tutte le possibili strade offerte dalla normativa per porre il migliore rimedio possibile a questa scelta urbanistica molto discutibile. Salerno è infatti una città naturalmente bella ed anzi progetti di cementificazione come il Crescent e la Vela ne minacciano il volto storico e ne deturpano il paesaggio. Tranne la stazione marittima, si tratta francamente di opere di dubbia utilità per la collettività e che vanno proprio nella direzione contraria al Ptcp che, come ho detto, vuole promuovere un uso contenuto del suolo. A Salerno invece, abbagliati dalla megalomania del sindaco, si stanno soffocando di cemento le ultime aree vitali del centro cittadino, non si riqualificano le periferie e soprattutto si fa molto poco per accrescere gli standard urbanistici ossia i servizi pubblici fondamentali. Direi che ci vorrebbe uno stile più adatto ai tempi e realmente a misura delle esigenze di qualità urbana e migliore vivibilità di tutte le aree cittadine. Esiste anche un impegno preciso rispetto alla messa in sicurezza delle strade e della viabilità, qual è il quadro?Di pari passo con la programmazione strategica, naturalmente, abbiamo assicurato la puntuale manutenzione ordinaria e straordinaria degli oltre 2.600 km di rete stradale provinciale, al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza e percorribilità. Una problematica particolarmente avvertita nella parte meridionale della provincia, laddove ci siamo adoperati particolarmente per la messa in sicurezza dell’ex S.S. 267 Agropoli-Castellabate-Montecorice-Casal Velino, ma analoghi interventi hanno interessato tutte le strade provinciali che presentavano criticità. Sull’emergenza frane qual è la situazione? C’è stato un grande dispendio di uomini e risorse per fronteggiare gli ingenti danni prodotti alla rete stradale dall’emergenza maltempo degli ultimi mesi del 2010. Ma mi preme evidenziare che queste risorse la Provincia non dovrebbe investirle per riparare al dissesto idrogeologico, che è una precisa competenza della Regione Campania. Ecco perché, dopo aver quantificato i danni nel corso di un summit con tutti gli amministratori comunali, abbiamo chiesto alla Regione uno stanziamento di almeno 30milioni di euro che urgono per attuare interventi che siano finalmente risolutivi. Le opere pubbliche possono essere un freno alla crisi e, se sì, quanto si farà in questo senso? Innanzitutto, grazie al criterio degli appalti a km zero, abbiamo portato a termine oltre 250 interventi manutentivi sulle strade provinciali, impegnando al 100% imprese salernitane e facendo lavorare ben 31 cooperative sociali con il coinvolgimento di 300 giovani della nostra provincia. E’ chiaro poi che le grandi opere potranno essere un volano ancora più prezioso per l’economia salernitana: nel complesso ne abbiamo programmato 17 che, da nord a sud della provincia, sono destinate a cambiare il volto del nostro territorio ma che naturalmente hanno ora bisogno di interventi finanziari da parte della Regione Campania. E’ il caso ad esempio del IV lotto dell’Aversana, della variante alla SS 18, della Strada del Parco, della Strada di collegamento Golfo di Policastro – Lagonegro, del Collegamento Vallo di Diano – Moliterno. Lei ha contestato molte delle scelte arrivate dall’assessorato guidato da Vetrella; come sono i rapporti con la Regione e come crede che si potrà ridiscutere una destinazione più equa delle risorse? Purtroppo ci troviamo a dover compulsare quotidianamente la Regione e siamo stanchi di una continua ed estenuante contrattazione con Napoli che purtroppo fagocita quasi tutte le risorse finanziarie. Noi salernitani abbiamo il diritto di ricevere un ritorno concreto sul territorio in termini di investimenti e servizi ed invece non otteniamo neanche l’equivalente delle tasse che paghiamo. Credo che la vera soluzione risieda soltanto nel progetto di autonomia portato avanti dal presidente Cirielli. Il presidente Cirielli accellera sulla nuova Regione, quali prospettive concrete ha questo progetto? Oltre 60 Comuni salernitani hanno deliberato in tal senso ed è già una conquista importante che gli organi nazionali preposti stiano valutando gli atti propedeutici all’indizione del referendum. Se come ci auguriamo il referendum ci sarà, sono convinto che il “sì” al distacco da Napoli raggiungerà un’affermazione plebiscitaria. In ogni caso va dato merito al presidente Cirielli di aver dato finalmente corpo e forma ad un’aspirazione che è da sempre forte nella collettività salernitana, che legittimamente rivendica la propria autodeterminazione al di là della prevaricazione ormai insopportabile dell’area napoletana e casertana. Quella dei rifiuti è una partita sulla quale si giocherà il futuro della Campania; rispetto al termovalorizzatore, qual è la situazione per la nostra provincia e come dovrà essere concepita quest’opera? Salerno e la sua provincia sono una realtà virtuosa, che nulla ha a che vedere con la situazione napoletana. Ma comunque il ciclo dei rifiuti potrà dirsi chiuso solo con la realizzazione del termovalorizzatore. La vicenda è ben nota: il sindaco di Salerno è stato commissario per due anni, ha bandito due gare e non ha prodotto nulla ed anzi ora ha fatto approvare un’assurda variante della destinazione dei suoli che ovviamente abbiamo impugnato. La Provincia invece, in meno di un anno, ha adempiuto al dovere affidatole dalla legge ed ha bandito la gara d’appalto per la realizzazione del termovalorizzatore e la procedura va avanti regolarmente, in vista del termine di scadenza del 31 gennaio. Ci tengo a dire che si tratta di un buon lavoro sul piano progettuale, sul profilo architettonico e tecnologico e che, dimensionato sulle esigenze della comunità salernitana, fornisce tutte le garanzie ambientali e di sicurezza. Quello dell’aeroporto è anche un esempio di gestione diversa delle opere? Assolutamente sì. E’ un’infrastruttura di cui non si può fare a meno se vogliamo davvero far crescere il nostro territorio e l’accordo con Alitalia si è confermato un’ottima occasione di promozione, che ha fatto registrare un bilancio molto positivo. Stiamo già potenziando le infrastrutture a servizio dell’aeroporto con la realizzazione di uno svincolo dedicato della tangenziale di Salerno, che garantirà il collegamento con la Aversana, mentre il governatore Caldoro ci ha promesso che presto arriveranno i fondi per il fondamentale allungamento della pista. Il ministro Carfagna sgambetta il Pdl, Lei come considera la candidatura alternativa di Cammarota e perché sostiene Anna Ferrazzano? Quella di Cammarota è una scelta personale ed incondivisibile, che ha il sostegno di una cricca isolata che di certo non rappresenta il Pdl. In tutta la provincia di Salerno infatti il Pdl si esprime attraverso una classe dirigente nuova, motivata e competente, che non è mai stata così numerosa a tutti i livelli istituzionali e che ovunque, dall’Ente provinciale ai Comuni, si caratterizza per un governo serio, trasparente, efficiente. Anche alla città di Salerno vogliamo offrire dunque un’alternativa politica valida ed una nuova proposta di governo che ha il volto di Anna Ferrazzano, stimato avvocato penalista, donna in prima fila per impegno politico e per dedizione istituzionale nel suo ruolo di vicepresidente della Provincia e in quello ancora più delicato di assessore alle Politiche del lavoro. Il Pdl salernitano l’ha scelta democraticamente, suffragato dall’esito ben chiaro di un sondaggio che ha ratificato che Anna era ed è la migliore candidata possibile a rappresentare quella forza diversa di cui ha bisogno la città capoluogo, dopo un ventennio di regime che fa solo propaganda, non mantiene le promesse e non fa le scelte più giuste per tutelare gli interessi dei salernitani ed in particolare dei giovani.
Il Guiscardo-Eleonora Tedesco
IO PENSO CHE TEMPO QUALCHE MESE ANDRANNO TUTTI A CASA…ORMAI è RICOTTA ANDATA ACIDA!