Parole Africane: Sala (preghiera)

Padre Oliviero Ferro

Pregare, lo sappiamo, è entrare in dialogo con Dio, parlare con lui, aprirGli il nostro cuore. In Africa, è normale pregare, ringraziare Dio e chiedergli aiuto. La “sala”(preghiera) fa parte della loro vita, del loro modo di parlare “Se Dio vuole”(“Mungu akipenda”). Non solo negli incontri delle piccole comunità di base, dove ognuno ha l’abitudine di fare anche una preghiera personale per i bisogni del mondo intero, ma soprattutto nei momenti della vita della comunità parrocchiale. Nei momenti di lutto, la comunità è presente per pregare,per confortare le persone con l’aiuto di Dio. Spesso la preghiera si trasforma in canto (pregare due volte). E allora non ci sono più limiti. Passando nel villaggio, senti le mamme che cantano, pilando la manioca. Oppure, quando vai nei campi, senti subito qualche canzone religiosa che si mescola al ritmo della zappa che pulisce il campo. Le senti anche ringraziare il Signore, quando ritornano cariche a casa, dopo la dura giornata di lavoro. Pregare è come respirare. E in Africa si respira bene.