Parole Africane, Mapendo (amore)

Padre Oliviero Ferro

Nella lingua swahili, è importante conoscere il verbo all’infinito. Poi da questo si può trovare il nome, magari l’aggettivo e altre cose. Facciamo un piccolo esempio. Il verbo “amare” si dice “kupenda”, “amore” diventa “mapendo” e “chi ama” è “mpendaji”. Semplice. Dopo che si è scoperto il trucco, diventa più semplice. Ma parlando dell’amore in Africa, per capirlo meglio,devi fermarti e guardarti intorno. Magari entrare in qualche casa e vedere come la mamma vuole bene al suo bambino. Quando è piccolo, come ogni mamma, le sta vicino, cerca di non fargli mancare niente. Però,se vogliamo, è anche un amore “robusto”. Non è un coccolare, un vezzeggiare continuo, ma un aiutare il bambino a crescere, e possibilmente, in fretta, perché la vita di casa richiede la collaborazione di tutti. Forse, per noi, sono un po’ esagerati o duri, ma la vita, lo sappiamo,non fa sconti. L’amore non è fatto solo di belle parole o di pubblicità, ma è vita donata, giorno dopo giorno, nella fatica, nel dolore e anche nella gioia. Amore è sentirsi vicino a chi ha bisogno di noi, è prendersi le responsabilità in prima persona. Non è fare qualche gesto, di tanto in tanto, ma è un atteggiamento continuo che terminerà alla fine della nostra vita. Se voglia, a livello grammaticale, non basta “amare”(kupenda), bisogna fare dei gesti d’amore (ma-pendo), essendo uno che vive l’amore da protagonista (mpendaji). Semplice!