Ens Campania: “La Regione dimentica i 6000 sordi della Campania”

La Regione dimentica i seimila sordi della Campania e non va meglio a livello nazionale. Dalla difficile situazione della disoccupazione dei non udenti alla mancata assistenza dei ragazzi sordi nelle scuole,  alla non applicazione della lingua italiana dei segni. E’ un bilancio tutt’altro che positivo quello che emerge dalle dichiarazioni di Camillo Galluccio, presidente dell’Ente Nazionale dei Sordi della Campania.   “Quello che ci fa paura è l’immobilismo della Giunta Regionale rispetto soprattutto alle fasce più deboli – dichiara Galluccio -In questo momento non sappiamo ancora se i figli dei sordi potranno avere l’assistenza post scolastica domiciliare” che favorisce, come è avvenuto negli ultimi due anni, un migliore apprendimento delle lezioni evitando così il fenomeno delle dispersione scolastica che colpisce un numero elevato di ragazzi sordi. I non udenti campani non sanno se e quando potranno avere un accesso al mondo del lavoro, finché la Legge 68/99, che è la legge di riferimento per l’avviamento al lavoro delle persone con disabilità, trovi una sua corretta applicazione in Campania. Naturalmente tale gravosa situazione non è circoscritta solo alla Regione Campania. Nonostante gli appelli bipartisan, i sit in promossi da associazioni a difesa dei diritti delle persone disabili e dai loro familiari, l’impegno dei parlamentari di tutti i gruppi e le rassicurazioni del Governo, al momento non c’è ancora il via libera alla approvazione della proposta di legge a.c. 3720, avanzata dall’on.le Schirru insieme ad altri parlamentari, che ripristina la quota del 7% riservato alle assunzioni di disabili come previsto dalla legge 68/99, indebitamente scippato dalla legge 126 del 3 agosto 2010.  Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposte relativa alla Proposta di Legge “Interventi a favore dei minorati della parola e dell’udito e misure di sostegno a favore dell’Ente Nazionale Sordi Campania”, presentata nel 2007. Con l’approvazione di tale Legge saranno stabiliti gli interventi, riferibili ai principi basilari di tutela della dignità umana, da attuarsi con qualità e professionalità dall’ENS Campania, finalizzati alla rimozione delle condizioni di bisogno e di disagio socio-economico dei sordi, favorendo l’inserimento delle persone nel loro ambiente familiare e nel più generale contesto sociale. E’ innegabile che la situazione economica nella Regione Campania è piuttosto drammatica, ma risulta sempre più drammatica anche la vita delle persone sorde, che private dell’udito a causa del loro handicap, si vedono via privati anche di servizi che potrebbero alleviare le loro difficoltà quotidiane, che potrebbero farli sentire persone normali e non sempre cittadini di serie B. “Quello che chiediamo è un confronto costruttivo con le istituzioni regionali – conclude Camillo Galluccio – per far capire che i servizi offerti dall’Ens, non possono essere considerati gravosi per il bilancio regionale, ma anzi aiuterebbero la Regione ad essere tra quelle regioni italiane che garantiscono  la piena integrazione sociale delle persone sorde, che la renderebbero la terra delle pari opportunità.