Andiamo tutti a Betlemme

Padre Oliviero Ferro

“I pastori andarono in fretta. Trovarono Maria e Giuseppe e un bambino piccolo adagiato in una mangiatoia”(Lc 2,16). Questa è l’introduzione di una canto che viene fatto in Congo RD durante il periodo di Natale. Rileggendolo, mi sembra di ritornare indietro di vent’anni, quando anch’io, insieme con i miei fratelli e sorelle africani, vivevo con loro il Natale. Ve lo voglio far conoscere, sia nella lingua originale (swahili), come nella traduzione con un piccolo commento e ricordo di quei momenti vissuti. 1.      Saa ya usiku kati kulikuwa kimya-Na wachunga wa bondeni wamekesha zamu.-Mara mbingu ikafunguka na malaika wengi-Wakishuka wakiimba sifa zake Mungu

  Kiitikio: Twende wote Betlehemu kumsalimia Yesu- Azaliwa leo kwetu Mtoto wa Maryamu

2.      Enyi wachunga msiogope na mwende pangon-Mtamwona Mwana Mungu,ndiyo Mkombozi

Walikwenda kwa haraka walivyoambiwa-Walimkuta Bwana Yesu mtoto mzuri sana

3.      Nasi,Yesu,tunakuja kukusalimia, tunataka kutolea moyo wetu mzima-Tunakupigia aksanti kwa wokovu wetu-Tunataka kwahidia mwendo wetu mzuri.

1.      In quell’ora della notte profonda c’era il silenzio-E i pastori vegliavano insieme-D’improvviso il cielo si aprì e molti angeli-Scesero,cantando la gloria di Dio. Ritornello: Andiamo tutti a Betlemme per salutare Gesù, è nato in mezzo a noi il figlio di Maria

2.      Pastori, non abbiate paura e andate alla grotta Vedrete il figlio di Dio,il Salvatore

Andarono in fretta come era stato loro detto E trovarono il Signore Gesù,un bel bambino

3.      E noi, Gesù,veniamo a salutarti Vogliamo donarti il nostro cuore intero

Ti diciamo grazie per la tua salvezza Ti promettiamo di comportarci bene

Veniva preparato il presepe in chiesa. La celebrazione eucaristica era molto frequentata. C’era tanta gioia, perché si sentiva la presenza di Gesù in mezzo a noi. Non era solo una bella tradizione, ma un cercare di vivere il Suo amore concretamente, condividendolo con gli altri fratelli e sorelle. E’ passato molto tempo,c’è stata una guerra. C’è ancora tanta tristezza e povertà. Ma c’è sempre la voglia di continuare a vivere. Chissà se un giorno il Signore mi regalerà qualche anno da condividere insieme con loro. Io ci spero. Buon Natale, anzi Noeli Njema.