Montecorvino Rovella: 150° anniversario dell’unità d’Italia sotto processo

Si terrà venerdì 17 dicembre alle ore 18 e 30 presso la sala delle Udienze della ex Pretura, il “processo” “A quell’”Amara” Unità d’Italia”. Nell’ambito delle celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia si vuole rendere una lettura puntuale della storia, attraverso la spettacolarizzazione dei fatti, rievocando le ragioni dei protagonisti in causa. La storia ufficiale li consacrò eroi, padri della patria. La storia vera, quella tratta da drammatici documenti che, pur volutamente nascosti, stanno prepotentemente venendo alla luce, consegnandoci un quadro ben diverso delle azioni che caratterizzarono l’operato di Garibaldi, Mazzini, Cavour e, soprattutto di Vittorio Emanuele II. Attraverso un pubblico processo, si vuole ripercorrere i tragici avvenimenti lasciando all’offeso – Popolo del Sud – il compito di emettere un giudizio morale di certo più attendibile, su quello che fu, per certi versi, anche positivo, il processo unitario, definito, a posteriori: “Risorgimento”. L’evento, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe D’Aiutolo vede la collaborazione dell’Associazione Canti, Suoni e Segni del Mediterraneo Festival di Auletta, il Comitato “Memento Domine” di Serre e l’associazione Voci di Donne di Eboli. Porteranno un proprio saluto ed interverranno al “processo”: Marisa Stabile, Presidente Consiglio Comunale Montecorvino Rovella, Antonio Conte, Vicesindaco di Eboli e Coordinatore delle celebrazioni 150° anniversario dell’Unità d’Italia e Salvatore Grillo, Capo Gabinetto della Prefettura di Salerno. La “Corte” sarà costituita da: Giudice-Historicus: Dora Liguori, autrice del libro “Quell’”Amara” Unità d’Italia”;Pubblico Ministero: Francesco Casale; Cancelliere: Luigi Majetta; Difesa Vittorio Emanuele II e Cavour: Avv. Arturo Bevilacqua; Difesa Garibaldi e Mazzini: Avv. Donato Mirra; Difesa Francesco II: Avv. Leopoldo Catena; Parte Civile del Popolo meridionale offeso: Avv. Marta Pizzarelli; Rappresentante dei Briganti: Santino Campagna; Brigantessa: Assunta Nigro. Imputati: Vittorio Emanuele II; Francesco II, Cavour; Garibaldi e Mazzini. Al Popolo Sovrano, presente al processo, sarà consegnata una scheda per la sentenza popolare. Si vota con un semplice segno di croce su colpevole o innocente, depositando la scheda nell’urna appositamente predisposta. La Corte, dopo il dibattimento, costituirà il seggio elettorale ed eseguirà lo spoglio delle schede, proclamando la sentenza popolare.