Napoli: Sanità, interrotto tavolo trattative

Dopo tre ore di confronto notturno, si è interrotto bruscamente il tavolo di trattative tra i dirigenti della Regione e i rappresentanti della Sanità convenzionata. Le strutture private vantano un credito di circa un miliardo e 500 milioni di euro per il mancato pagamento dei rimborsi per prestazioni sanitarie erogate in città e nelle diverse province della Campania. L’avvocato Danilo Del Gaizo, capo di gabinetto del Governatore Caldoro, ha comunicato la disponibilità della Regione a pagare tre mensilità (ma solo alla fine di gennaio) ai creditori dell’Asl Napoli 1 centro mentre ai centri della Sanità convenzionata di altre 2 Asl sarebbe riconosciuto il pagamento di una mensilità arretrata. La riunione si è interrotta poco prima dell’una di mattina, senza la firma di alcun accordo e senza impegni tra le parti a riprendere la trattativa. <L’ho chiarito nel corso della riunione e confermo di essere pronto a collaborare su tavoli tecnici che la Regione deciderà di istituire – chiarisce Sergio Crispino, presidente regionale dell’Aiop (Associazione dell’ospedalità privata) – ma non credo abbia senso accettare a gennaio il pagamento di tre mensilità per le strutture che insistono sull’Asl Napoli 1 centro perché hanno un bisogno immediato per far fronte al pagamento di stipendi e tredicesime. Quei soldi servirebbero solo per un parziale rientro con le banche, rientro che però, in assenza di un piano finanziario di più ampio respiro e che dia speranza alle banche di incassare, non consentirebbe agli imprenditori di accedere ad ulteriori anticipazioni del credito>.Delusione, amarezza, sconforto, nervosismo di fronte ai continui <nì> dei rappresentanti del governatore Caldoro. Ma anche il desiderio di far valere le proprie ragioni, riaccendendo la conflittualità con l’ente Regione. <Credo si possa proporre un’azione in danno alla Regione, magari con una class action per i danni che provoca agli imprenditori della Sanità convenzionata – incalza Crispino – con i costanti ritardi nei pagamenti. C’è un piano di rientro per i debiti della Sanità, esiste un piano strutturale che i rappresentanti della Regione hanno presentato al governo. Accanto al piano strutturale (piano ospedaliero, chiusura di strutture sanitarie, applicazione di ticket e superticket) deve esserci un piano finanziario che però noi non conosciamo. La Regione deve farci sapere come intende andare a regime. Come pensa di far fronte ai crediti che continuano ad aumentare>.Si è rivelata purtroppo inutile la presenza del sub commissario dottor Giuseppe Zuccatelli al tavolo di confronto con i dirigenti della Sanità convenzionata. Il decreto approntato da mesi dal sub commissario alla Sanità per definire il pagamento dei crediti passati, con indennizzo per i ritardati pagamenti, e la programmazione del futuro anche nell’incontro di lunedì sera non sono stati al centro della discussione. Dovrebbe essere imminente una nuova convocazione da parte della Regione per i dirigenti della Sanità convenzionata. Si riapre infatti a fine settimana un tavolo di trattative per definire il fabbisogno di assistenza per il 2011. Alla Sanità privata sarà proposta la firma di nuovi contratti per l’anno prossimo, contratti che stavolta potrebbero restare in bianco. <Che senso ha sottoscrivere un accordo con la Regione – spiegano i dirigenti dei centri di riabilitazione, dei laboratori di analisi e delle strutture radiologiche e diagnostiche – se Salerno è in ritardo con i pagamenti di 12 mesi, se l’ex Napoli 2 è in ritardo di 18 mesi e se la Napoli 1 centro è addirittura inguaiata con i propri creditori? Questi contratti vengono puntualmente disattesi dalla parte pubblica che pretende il loro rispetto solo per l’applicazione dei tetti di spesa>.Minaccia che potrebbe trasformarsi già nei prossimi giorni in una pericolosa presa di posizione che farebbe venir meno i presupposti del <patto di stabilità> che la Regione Campania ha firmato col governo.