Polla: Malasanità “Voglio solo giustizia”

Parla il figlio della Tropiano deceduta nell’ospedale di  Polla forse per un errore di valutazione sanitaria. La Procura continua le indagini

Aldo Bianchini

Mi riceve nel suo studio di commercialista, Antonio La Vecchia figlio di Elena Tropiano deceduta il 4 dicembre scorso nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Polla. E’ visibilmente commosso, non si aspetta la mia visita, offre inizialmente qualche resistenza, poi si scioglie ed apre il suo “animus confidendi”. Ha letto la notizia dei tre avvisi di garanzia, pubblicata da Cronache, notificati a tre medici e nei suoi tratti somatici non si scorge alcuna contentezza. Premette subito una cosa, a suo dire, fondamentale: “La mia azione e quella dei miei familiari è finalizzata esclusivamente a far si che non si verifichino altri episodi del genere ed al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica a denunciare tutti i casi di presunta malasanità”. Lo dice con il cuore che gli si spezza in gola e ricorda con molto rimpianto i funerali della mamma con un enorme affluenza di compaesani. Poi, a richiesta, racconta l’intera vicenda ripercorrendo con dolore le varie tappe. ““Il giorno 15 novembre scorso mia madre si svegliò in preda ad uno stato febbrile molto forte. Intorno alle ore 18.00 perdurando la febbre alta, circa 39.4° e dolori all’arto inferiore destro, chiamammo il 118 (di stanza nel SAUT di Teggiano a poche centinaia di metri da casa) che venne a casa di mamma decidendo di trasportarla in ospedale per le cure del caso. Quindi intorno alle 18.30 giungiamo in ospedale dove venne trasportata nella medicheria mentre io ed altri congiunti aspettavamo nell’atrio. C’erano tre o quattro altre persone in attesa, segno questo di relativa calma. Esattamente dopo 45’ sento che dalla medicheria chiamano il nome Tropiano, mi avvicino celermente e una dottoressa mi consegna il foglio di uscita (lombo sciatalgia destra non traumatica) dicendomi che mia madre può tornare a casa per riposo e cure mediche che dovrà prescrivere il medico di base sulla scorta del foglio d’uscita. Ricordo perfettamente che mi venne detto <per questi disturbi non si va in ospedale, si curano a casa>.  La mattina successiva, 16.11.2010, mio padre con il foglio d’uscita si reca dal medico di base che prescrive antidolorifici ed antipiretici. Siamo andati avanti fino a domenica 21 novembre quando le condizioni di mia madre sembravano peggiorare, cosa che accadde repentinamente nel corso della prima mattinata successiva. Fu chiamato il medico di base che promise di passare per casa per un controllo nel pomeriggio di quello stesso giorno. M>a verso mezzogiorno la situazione peggiorò notevolmente. Io fui chiamato d’urgenza da una mia cugina, chiamai il 118 che provvide subito a ritrasportare mia madre presso il p.s. di Polla dove il medico di turno, rendendosi conto della gravità del caso, dispose l’immediato ricovero in nefrologia. In quel reparto è stata trattata fino al pomeriggio del giorno successivo (23.11.2010); la sera venne trasportata in rianimazione dove è deceduta intorno alle ore 16.00 del 4 dicembre scorso. La mattina successiva ho presentato denuncia presso la locale Procura della Repubblica ed il PM Michele Sessa il giorno 6 dicembre ha disposto il sequestro della salma per la perizia autoptica che è stata effettuata martedì 7 dicembre in presenza del suo medico legale (siciliano),  e per tale evento abbiamo dovuto spostare di un giorno le esequie””. Un buon caffè lo fa riprendere dalla visibile emozione. Non risponde quando gli riferisco che dalle prime indiscrezioni, post autopsia, sembra che la mamma sia morta a causa di una grava e diffusa setticemia che, forse, poteva essere individuata ed aggredita per tempo.  In quei giorni drammatici sembra addirittura che in ospedale si siano presentati almeno un paio di pazienti per ferite riaperte all’addome dopo interventi chirurgici. Soltanto chiacchiere emotive? Speriamo di si, ma anche su questo pare che la Procura stia già indagando.

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2 pensieri su “Polla: Malasanità “Voglio solo giustizia”

  1. E’ difficile accettare la morte di un caro, non posso che esserti vicina e spero per te che qualcuno ti ascolti e farà giustizia. Io come te ho subito la perdita di mio marito, operato nell’ospedale di Saleno, intervento riuscito, e morto dopo pochi giorni. Ciao Maria

  2. Sia lodato Gesù e Maria.

    Cari fratelli in Cristo Gesù, partecipo con il cuore al vostro incolmabile dolore.
    Desidero farvi sapere che sto pregando la SS. Trinità, la Vergine Maria con i Suoi Arcangeli e Angeli affinchè vi sostengano con il Loro Amore in prove così dure.
    Affiora, in questo momento, nella mia mente il ricordo di una considerazione fatta da un collega insegnante di musica, il quale nel momento in cui gli esternavo le mie sentite condoglianze per la perdita del suo caro papà, con le lacrime agli occhi mi confidò che il dolore più grande da lui provato fu quello di vedere considerato suo padre come altri degenti nell’ Ospedale, soltanto dei numeri.
    Concludo quindi che l’ uomo, anche il pù dotto, come Essere Trinitario fatto a immagine e somiglianza di Dio, oltre a non conoscersi, non sa neanche che lontano dalla Comunione Eucaristica Trinitaria, si arriva ad ammazzare il proprio fratello o la propria sorella in Cristo.
    E’ di fondamentale importanza prendere coscienza del male fatto, in quanto il nostro amato Creatore non è soltanto Misericordia ma è anche Giustizia.
    Dio li perdoni.

    marialuisa.cavaliere@libero.it

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