Sinistra Critica, un’altra Salerno è possibile

Vent’anni di governo deluchiano, all’interno della ristrutturazione neoliberista delle amministrazioni locali, hanno segnato profondamente la città di Salerno cambiandone l’aspetto e la sostanza sociale. Di fronte alla tanto sbandierata immagine di “città giardino” ed alle grandi opere che ne hanno ridisegnato l’assetto urbanistico, appaiono ormai sempre meno invisibili quei tratti di sofferenza sociale, di povertà diffusa e di arretramento culturale complessivo che un tempo venivano occultati sapientemente dai proclami televisivi e dalla kermesse degli architetti stranieri di fama. Al pari di altre città del sud, Salerno soffre una crisi economica che sembra non dare possibilità di sbocco a migliaia di giovani disoccupati ed a tanti lavoratori e lavoratrici, molti dei quali sono costretti ad emigrare al nord o all’estero. Se le occasioni di lavoro sono praticamente inesistenti, a fronte di investimenti edilizi che dovrebbero (non si sa come) risolvere da soli questo problema, il welfare municipale si è progressivamente ridotto a causa di vari fattori, primi fra tutti i tagli imposti dal centro, la privatizzazione dei servizi, il clientelismo nella macchina amministrativa e nelle aziende controllate comunali. Se l’appello del Sindaco agli imprenditori privati “arricchitevi!” è stato recepito, questo processo di svendita del territorio e di mercificazione dei beni comuni cittadini ha portato al progressivo imbarbarimento della vita civile, con la conseguenza che i Sindaci-Manager si sono dovuti subito adeguare alla funzione complementare di Sindaci-Sceriffi. All’interno di questa più generale dinamica di svuotamento delle prerogative pubbliche dei comuni, di privatizzazione e di segregazione e controllo, propria delle amministrazioni sia di  Centro-destra che di Centro- sinistra, a Salerno ne abbiamo vissuto l’aspetto più grottesco ed aggressivo.  L’utilizzo della precarizzazione del lavoro come arma di ricatto per aumentare le proprie clientele politiche, la gestione disinvolta delle aziende miste guidate da manager nominati in base a criteri di fedeltà politica e pagati con cifre assurde, la demagogia e la violenza usata contro gli immigrati, i disoccupati, le fasce deboli della società, la politica di “tolleranza zero” verso nemici spesso immaginari, la costruzione di opere faraoniche e paranoiche che stanno deturpando irreversibilmente l’ambiente del territorio cittadino, tutti questi sono alcuni degli aspetti del sistema di potere di De Luca, del “deluchismo”. Il consenso che mantiene questo sistema perverso, che si presenta alla sua ultima tornata elettorale, nonostante i soliti sondaggi trionfalistici, ha conosciuto diversi momenti di crisi e zone di erosione, importanti soprattutto se considerati in un contesto di totale assenza di opposizione politica. E’ noto come la destra salernitana abbia sostenuto De Luca sin dagli anni novanta e di come tutti gli altri partiti di “sinistra” si siano accomodati uno dopo l’altro al calduccio dei posti di governo e sottogoverno, rinunciando così a rappresentare migliaia di salernitani che hanno espresso con forza, durante negli anni, la volontà di opporsi al deluchismo. La vicenda della candidatura di Andria e del suo schieramento alle precedenti comunali è esemplare al riguardo. In vista di queste prossime elezioni amministrative comunali, crediamo di non doverci rassegnare a questo scenario attuale in cui tutto quel corpo sociale devastato dalla crisi, ricattato dal  clientelismo e portato sul terreno della guerra fra poveri, debba ancora una volta tacere e non essere rappresentato dalla politica. Le coalizioni  di centrodestra e di centrosinistra, hanno fatto da tempo la loro scelta, cioè quella di sostenere il deluchismo e le lobbies private e garantirsi il proprio tornaconto di ceto politico e la poltrona. Facciamo dunque appello direttamente ai cittadini salernitani, alle realtà associative, ai movimenti, ai disoccupati, ai lavoratori ed alle lavoratrici, ai collettivi di sinistra, ecologisti, pacifisti. Ci impegneremo per esplorare la possibilità di presentare alle prossime elezioni comunali una lista che rappresenti le nostre istanze. Una lista che sia costruita attraverso un metodo di discussione e di coinvolgimento dei diversi soggetti (singoli e collettivi) che, a vario titolo, nell’area salernitana, hanno animato le forme del conflitto e del dissenso. Una lista imperniata su una concezione ecologista contro le opere edilizie mostruose e la devastazione del territorio (vedi Crescent e Inceneritore), fondata su una idea di democrazia contro il clientelismo e gli affari della “casta” al governo, una lista di sinistra, autonoma ed indipendente, perchè a favore della tutela dei beni comuni e per un nuovo welfare municipale, per il lavoro, per il diritto all’abitare, a difesa dei migranti e per il reddito. Insomma una lista che al di là del risultato elettorale possa rappresentare un passaggio politico ed organizzativo per costruire un’opposizione al deluchismo e per un’idea diversa della politica, senza carrierismi e smanie di potere, partecipativa, aperta e innovativa, con deleghe a turno e revocabili. Per costruire insieme un’altra Salerno possibile.

Un pensiero su “Sinistra Critica, un’altra Salerno è possibile

  1. mi e’ piaciuto molto l’articolo.ma sono pero sconfortata dalla realta’ che ci circonda ,ormai rassegnata all’egemonia de luchiana .che non lascia piu’,respiro,sia culturale ,che umano.

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