Salerno: Celano risponde a De Luca sul termovalorizzatore

Premesso che il Sindaco di Salerno propose di realizzare un impianto di termovalorizzazione nella città di Salerno in località Cupa Siglia; che, per tale motivo, chiese ed ottenne nel 2007 di essere nominato Commissario di Governo per la realizzazione del suddetto impianto industriale; che, nelle funzioni di Commissario di Governo, procedette all’esproprio dei terreni da egli stesso individuati e ad alcune fasi preliminari alla realizzazione dell’impianto, utilizzando, a tal uopo circa 15 milioni di euro di pubblico denaro; che in circa due anni e mezzo di poteri commissariali il Sindaco “Commissario” non è riuscito neppure ad affidare la gara per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione da egli fortemente voluto in città; che a seguito di disposizioni legislative regionali (Amministrazione Bassolino) e nazionali (L.26/2010), che hanno previsto la “provincializzazione” del ciclo integrato dei rifiuti (di cui il Sindaco di Salerno in un recente passato è stato tra i principali sostenitori), anche la responsabilità della realizzazione oltre che della gestione degli impianti ad esso destinati e, specificatamente, del termovalorizzatore di Salerno è stata affidata all’Amministrazione Provinciale; che, più volte, il Sindaco di Salerno ha ripetuto che nessun altro Ente, se non il Comune di Salerno, avrebbe potuto mai realizzare un inceneritore in città, minacciando l’approvazione di una variante urbanistica sulle aree da egli stesso individuate per la realizzazione di un termovalorizzatore; che dando seguito alle “minacce” politiche più volte ripetute, in data 05.11.2010, la G.M., con delibera n. 1214, approvava la proposta di variante su parte dei suoli espropriati per la realizzazione dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti per favorire la localizzazione di un’area produttiva; che, in tempi incredibilmente rapidi, la proposta di variante veniva pubblicata sul BURC il 22.11.2010, data da cui iniziano a decorrere gli appena 15 giorni previsti per le osservazioni; che si rammenta che il PUC di Salerno è stato approvato da soli 3 anni (2007) e che, dunque, appare paradossale che nello stesso non si siano previste sufficienti aree destinate ad attività produttive per cui oggi “parrebbe” ineludibile ed urgente una variante urbanistica in una zona in cui è prevista da una legge nazionale (che ha recepito la volontà del Sindaco della città!) la realizzazione di un termovalorizzatore fortemente voluto dal Primo Cittadino; che appare poco credibile che siano andate già “esaurite” le aree a destinazione produttiva previste nel PUC ed esistenti in città, tale da determinare un improvviso fabbisogno di aree produttive, tanto da indurre la G.M. ad affrettarsi a “convertire” la destinazione d’uso di terreni, precedentemente espropriati con notevole “esborso” di pubblico denaro dal Sindaco di Salerno nelle funzioni di Commissario di Governo per realizzare l’inceneritore, a rischio di “causare” ingenti danni erariali alla cittadinanza (per cui si invoca l’attenzione dei Revisori dei Conti) e con provvedimenti di dubbia legittimità che contravvengono normative nazionali vigenti; Tanto premesso CHIEDE PER SAPERE se, ed eventualmente come mai, nel PUC non siano state previste aree produttive sufficienti al fabbisogno che si manifesta in città, atteso che il piano urbanistico è stato approvato (dopo oltre 10 anni di attesa!) dal Consiglio Comunale appena nel 2007; se sono andate “esaurite” tutte le aree individuate per la localizzazione di attività produttive tale da indurre l’Amministrazione Comunale ad affrettare le procedure per una variante d’uso di area precedentemente espropriata dallo stesso Primo Cittadino con enorme dispendio di risorse pubbliche con l’intento di consentire la realizzazione di un impianto terminale per il ciclo integrato dei rifiuti; se non fosse stato possibile individuare altre aree per localizzare attività produttive, senza incorrere nel rischio di causare eventualmente danni erariali alla comunità di cui, in ogni caso, i responsabili degli atti amministrativi dovranno essere chiamati a rispondere; se è ipotizzabile che ai fini di “lotta” politica (atteso anche le succitate minacce più volte ripetute dal Primo Cittadino) possano essere assunti provvedimenti che appaiono lesivi degli interessi della collettività e che potrebbero arrecare danni consistenti alle già disagiate casse comunali, avendo, invero, il comune la possibilità di chiedere, a ragione, semplicemente il controllo sulla gestione di un impianto fortemente “richiesto” dal Sindaco di Salerno.

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