Il volontariato: una risorsa anche per se stessi

Giovanna Rezzoagli

Cosa significa svolgere volontariato oggi? Che valore assume la figura del volontario in un mondo che sembra sempre più egoista ed individualista? Chi intraprende un percorso nel variegato mondo del volontariato, non dona “solo” una parte del proprio tempo, dona una parte di se stesso. Giorgio Napolitano ha dedicato queste parole al mondo del volontariato, in occasione del trentennale dalla nascita del “Tribunale per i Diritti del Malato” di Cittadinanzattiva: ”La realtà sociale del Paese e’ strettamente intrecciata con la storia dell’associazionismo e del volontariato, realtà che hanno generosamente operato a tutela delle fasce più deboli, affermando un”etica civica’ che coinvolge milioni di persone all’insegna di quei valori e principi di solidarietà sanciti solennemente dalla nostra Carta Costituzionale”. Parole preziose, un importante riconoscimento civile e sociale. Sono migliaia ogni giorno le persone che si dedicano al benessere di tutti, spinti da elementi motivazionali diversi, certamente, ma tutti nell’ottica del “Fare”. Come volontaria del Tribunale per i Diritti del Malato posso tranquillamente affermare che il tempo donato, l’ascolto offerto, gli aiuti posti in essere, tornano al mittente sotto forma di …benessere interiore. Fornire attenzione ed ascolto ad un perfetto estraneo compensa di tante volte in cui noi non abbiamo ricevuto attenzione e forse nemmeno ascolto. Aiutare gli altri è davvero un poco come aiutare se stessi. Fondamentale è, tuttavia, intraprendere questo percorso animati da un consapevole desiderio di rendersi utili, e non per soddisfare frustrazioni narcisistiche o per riempire vuoti di tempo. Tutto ciò è fondamentale, altrimenti si rischia di andare incontro a cocenti delusioni personali e si può essere persino di danno al prossimo. Ci sono tante persone che, seppur convinte di essere animate dalle migliori intenzioni, in realtà sono alla ricerca di validazione. Tendono ad offrire le “loro” modalità di aiuto e non quelle che in genere sono peculiari di ogni attività. Tendono ad ascoltare se stessi all’opera e non chi si trova di fronte. Un rischio superabile semplicemente conoscendolo. Il volontariato è una risorsa enorme in un Paese in cui molte risorse umane vengono mal impiegate, spesso a scapito di soggetti dalle dubbie competenze ma dalle molte conoscenze, e non intendo certo conoscenze afferenti al mondo del sapere… Un nuovo modo di intendere il volontariato, una risorsa e non più un ripiego  per chi va in pensione o vuole strappare ore alla televisione. Un volontariato del “Fare”, aperto ai giovani, aperto a chi sa donare e sa ricevere. Via lo stereotipo del volontariato = bontà, apertura al volontariato consapevole del proprio ruolo, costituito da persone pronte a mettersi in gioco e anche ad essere messe (o mettersi) in discussione. Nell’ottica di migliorare, per migliorarsi. Sempre e comunque.