Bologna: Sanità, centro per cure gratis
Un progetto pilota, il primo in Italia, che si occupa di curare gli immigrati indigenti usando la medicina tradizionale dei loro paesi di provenienza. Con un ambulatorio che dovrebbe sorgere a Bologna e che offrirà, gratuitamente, prestazioni sanitarie di medicina indiana, tradizionale cinese, tibetana, ayurvedica o antroposofica in particolare agli stranieri che arrivano appunto da India, Bangladesh, Pakistan, Tibet, Cina e paesi dell’Est europeo. E’ un’idea della Onlus “Medicina Centrata sulla Persona” presieduta dal medico Paolo Roberti di Sarsina, che ha firmato una convenzione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) di Bologna e che ha già inviato una richiesta all’Ausl di Bologna per avere uno spazio per gli ambulatori. E’ lì che almeno uno specialista per disciplina si metterà a disposizione degli stranieri che ne abbiano bisogno. L’operazione l’ha presentata stamane Roberti di Sarsina all’incontro “Agopuntura, una possibilità per la medicina generale? Attualità della ricerca”, spiegando che si tratta di un’iniziativa per “interagire” con gli immigrati svantaggiati che si trovano spesso spaesati in Italia dove prevale la medicina occidentale. Ovviamente, avverte, Roberti di Sarsina, avranno la priorità i soggetti più deboli, come i bambini e gli anziani, che potranno usufruire di cure che spesso sanno ricevere solo dai connazionali ma in condizioni igienico-sanitarie non sempre adeguate. Non solo, visto che l’Onlus ha appena firmato un’altra convenzione, con l’Associazione di Volontariato Tibetana “Comunità Dzogchen Bologna” per aprire un Centro di Ascolto per profughi tibetani che li aiuti, tra le altre cose, per vaccinazioni e documenti.